Matteo Salvini è stato assolto perché il fatto non sussiste. È questa la sentenza del Tribunale di Palermo nei confronti del vicepremier nel processo 'Open Arms', dopo che la procura aveva chiesto 6 anni, regalando a Salvini un formidabile strumento di propaganda politica a suo esclusivo uso e consumo. Tutte le accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio sono cadute: l’ex ministro degli Interni non è responsabile di aver negato e ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Ong ‘Open Arms’ nell’agosto del 2019, stando alle decisioni del collegio della seconda sezione presieduto da Roberto Murgia e dai giudici a latere Andrea Innocenti ed Elisabetta Villa. Dunque, "il fatto non sussite", benché sia stato reiterato per più di un anno, in violazione di tutte le Convenzioni e i Trattati internazionali in tema di salvataggio in mare. Posto che preferiamo di gran lunga avere ministri non condannati, piuttosto che alle prese con la giustizia, l’assoluzione arriva nel giorno del nuovo guaio, tra capo e collo, per la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, al netto di quello che ognuno ha il diritto di pensare di Matteo Salvini. Ora ci aspettano due o tre giorni di profluvi dichiaratori, con il 'gotha destroso' a inneggiare a tutti gli dei.