Andrea GiuliaLa manovra del Governo Monti, varata in questi giorni e ribattezzata dal presidente del Consiglio “Decreto salva-Italia”, è un’operazione di riassesto finanziario che si aggira intorno ai 30 miliardi di euro relativa all'intero triennio 2012-2014. In essa sono stati previsti circa 13 miliardi di euro in tagli alle spese, mentre quasi 17 miliardi dovrebbero arrivare come gettito fiscale. Di questi 30 miliardi, 20 saranno destinati alla correzione dei conti pubblici e 10 a promuovere la crescita. Ecco, in estrema sintesi, le principali misure previste:

1) aumento delle aliquote Iva del 2% a partire dal 1° settembre 2012; in particolar modo, l’aliquota del 21% passerà al 23% e quella del 10% passerà al 12%; rimarrà invece inalterata l’aliquota del 4%; il maggior gettito derivante da tale misura consentirà di non ridurre le deduzioni e le detrazioni fiscali per le famiglie previste dalla clausola di salvaguardia;

2) la detrazione Irpef del 36%, che era stata prorogata fino al 31 dicembre 2012, entra a regime; resta ancora in attesa, invece, la proroga fino al 2014 della detrazione Irpef del 55% per gli interventi di risparmio energetico;

3) tutte le agevolazioni fiscali (detrazioni 19%, detrazione 36%) e i benefici assistenziali saranno legati, dal 2013 in poi, all’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), mentre oltre una certa soglia di reddito non saranno più concessi (come avviene già per molte prestazioni sociali dei Comuni); un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro il 31 maggio 2012, dovrà stabilire le modalità attuative di tale intervento e i risparmi ricavati saranno riassegnati al Fondo per le politiche sociali per interventi a favore di famiglie numerose, donne e giovani;
 
4) aumento dell’addizionale regionale all’Irpef, che passa dallo 0,9% all’1.23%, volto a finanziare la spesa sanitaria delle Regioni;
 
5) ritorno dell’Ici sulla prima casa, con l’anticipo al 2012 dell’Imu (Imposta municipale unica), già prevista dalla legge sul federalismo municipale, ma dal 2014; la nuova Imu si applicherà anche all’abitazione principale a alle pertinenze e prevederà un’aliquota del 4 per mille nel caso di abitazione principale e una del 7,6 per mille per gli altri immobili; per chi ha solo un’abitazione, quest’ultima sconterà una detrazione pari a 200 euro; resta ferma la rivalutazione catastale del 5% per il calcolo della base imponibile Imu, ma aumenteranno i moltiplicatori e ciò potrebbe comportare un incremento dell’imposta da versare anche fino al 60%;

6) prelievo fiscale, che il presidente Monti ha definito “patrimoniale”, sui bolli applicati a fondi, titoli, strumenti e prodotti finanziari;

7) prelievo sui beni di lusso conosciuti al fisco come le auto, le imbarcazioni da diporto, gli aerei e gli elicotteri; in particolare, per le auto immatricolate a partire dal 1° gennaio 2008 con oltre 170 Kw di potenza (228 cavalli), mentre dal 1° gennaio 2012 si applicherà un’addizionale erariale al bollo pari a 20 € per ogni Kw di potenza superiore ai 170 Kw;

8) completa deducibilità (100%) ai fini Irpef ed Ires della quota imponibile di Irap relativa alle spese per il personale dipendente e assimilato (finora era al 10%);

9) prevista un’imposta una tantum ‘extra’ dell’1,5% sui capitali già rientrati in Italia con gli ultimi due scudi fiscali;

10) al fine di incentivare la capitalizzazione delle imprese soggette a Ires, è stato previsto l’Ace (Aiuto alla crescita economica), un pacchetto di detrazioni e agevolazioni che consente di dedurre dal reddito d’impresa quanto investito dall’imprenditore o dal socio nell’impresa in proporzione a un rendimento che sarà stabilito con un provvedimento del ministero dell’Economia e delle Finanze;

11) introduzione di una nuova tassa sui rifiuti (Res) a partire dal 2013;
 
12) aumento delle accise sui carburanti, che dal 1° gennaio 2012 saranno pari a 704, 20 euro per ogni mille litri di benzina e benzina con piombo e 593,20 per ogni mille litri di gasolio. Non è stato invece inserito nella manovra l’aumento dell’aliquota Irpef dal 43% al 46% per i redditi superiori a € 75 mila euro, a differenza delle anticipazioni circolate nei giorni scorsi;

13) rafforzamento della tracciabilità dei pagamenti, con una riduzione del limite all’uso del contante a mille euro;
 
14) controlli sulle imprese in relazione al pagamento del canone Rai;

15) regime tributario premiale per le imprese che decidano di inviare telematicamente al fisco i dati relativi a corrispettivi, fatture emesse o ricevute e risultanze di operazioni non soggette a fattura; per tali imprese, in particolare, sono assicurate assistenza negli adempimenti, velocizzazione dei rimborsi Iva e alcune agevolazioni per l’applicazione degli studi di settore;

16) non sono previsti condoni.


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