Ho appreso ora di una triste, tristissima notizia. Una di quelle che, quando arrivano, non te le aspetti e ti fanno crollare il mondo addosso, un mondo di affetti, di sincere amicizie, di collaborazioni culturali indissolubili: Peter Boom è deceduto ieri sera nella sua casa di Bagnaia. Rileggendo quest’ultima frase, mi sembra ancora impossibile. Aveva scritto solo ieri un commento sul mio blog e ci eravamo sentiti al telefono solo qualche giorno prima. I suoi amici mi hanno detto che, sino a ieri, stava bene. Poi, il suo cuore non ha retto. E’ difficile per me scrivere queste righe, nelle quali vorrei dire quanto a Peter ho voluto bene. Egli è stato, per me, un padre, un amico, un fratello. E’ sempre stato il primo, fra le persone che conosco, ad avere avuto una parola buona per me, specie nei momenti del bisogno. Anche nei momenti in cui non volevo sentire nessuno, lui, con pazienza, iniziava a chiamarmi a casa o al cellulare, sino a che non rispondevo. E, con un sorriso e qualche battuta, riusciva a tirarmi su il morale. Mi mancherà, moltissimo, il suo accento olandese. Mi mancheranno moltissimo i suoi articoli sulle libertà sessuali, sulla ‘pansessualità’ e i diritti civili che, settimanalmente, pubblicavo sul mio blog da oltre tre anni. Mi mancheranno i commenti - sempre molto arguti - che quotidianamente lasciava sul mio blog, il quale, senza la collaborazione di Peter Boom, non sarà più lo stesso. Mi aveva confidato che, in questo periodo, peraltro, stava scrivendo un libro nel quale parlare, senza pregiudizi, della sua teoria della pansessualità (che ancora l’empia Wikipedia rifiuta di riconoscergli, nonostante sia accreditata dalla comunità scientifica internazionale) e di cui ci rimane il suo ottimo sito web http://www.pansexuality.it. La vita di Peter Boom è stata da lui vissuta in pienezza e totale libertà. E’ stato investigatore privato, cantante, attore, doppiatore, militante omosessuale. Solo ieri, ironia della sorte, ero presente alla proiezione, presso ‘Cinemazero’, a Pordenone, di un documentario che ricordava l’epopea del ‘FUORI!’, il primissimo movimento di liberazione omosessuale in Italia. Peter ne fu parte attiva, negli anni ‘70, al punto da essere anche il primo a realizzare un disco gay con la canzone ‘Lui ama lui’. Recentissimamente, Peter aveva avuto la possibilità di vedere il successo dell’ultimo film di Nanni Moretti - Habemus Papam - che anche lui ha magistralmente interpretato, recitando i panni del Cardinale O’Neil. Vedremo Peter ancora al cinema, a ogni modo e fra non molto, con ‘Appartamento ad Atene’ di Ruggero Dipaola e di cui vi parlerò quanto prima. E’ stato per me un onore essere il primo a venire a conoscenza delle sue nuove collaborazioni cinematografiche, che hanno rinverdito la sua cinquantennale carriera nel cosiddetto ‘mondo dello spettacolo’. Vorrei dire molte cose e, questo, non sarà l’ultimo articolo che dedicherò a Peter. E’ stata una fra le poche persone importanti che hanno riempito e influenzato la mia vita. Ciao Peter, ti voglio bene.
(articolo tratto dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)