Giuseppe OrsiniIl nuovo libro di Papa Ratzinger, intitolato ‘Gesù di Nazaret: dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione’, edito dalla LEV, completa la narrazione della vita di Cristo (il primo volume è stato pubblicato nel 2007) dal suo ingresso in Gerusalemme, poco prima dell’ultima cena, fino alla resurrezione. Il Santo Padre descrive e commenta gli ultimi tre giorni della vita del figliolo del falegname di Nazaret, quelli che generalmente celebriamo nella settimana santa. Gesù consumò l’ultima cena con i discepoli all’imbrunire di un giovedì. Fu una cena particolare, con la ‘lavanda dei piedi’, l’istituzione dell’eucaristia e l’annuncio del tradimento di Giuda. Lasciato il cenacolo, Gesù e gli apostoli (Giuda escluso) si ritirarono nell’orto degli ulivi, in cui il Maestro visse la sua più profonda angoscia, mentre i suoi cedettero al sonno. Nella notte, Gesù venne arrestato dopo il ‘bacio identificatore’ di Giuda. Seguì il processo, che si concluse con la condanna a morte nella prima mattinata del venerdì. Salito al Golgota, il giovane Rabbi di Nazareth venne issato sulla croce allo scoccare dell’ora ‘terza’ (le 9 del mattino). Gesù rese la sua anima al Padre verso la ora ‘nona’ (le 15.00). Seguirono la deposizione dalla croce e la sepoltura, che avvennero prima del tramonto del venerdì, cioè prima dell’inizio della festività pasquale. Restarono con Gesù, dalla crocifissione alla sepoltura, sua madre Maria e l’apostolo Giovanni. Per tutta la durata della Pasqua ebraica (dal tramonto del venerdì al tramonto del sabato) il corpo di Gesù giacque nel riposo sepolcrale nella tomba destinata a Giuseppe d’Arimatea. All’alba del “primo giorno della settimana”, il Signore Gesù risuscitò a nuova vita. Da allora, quel giorno per i cristiani divenne “la domenica” e cioè “il giorno del Signore”, da “dominus”. Dunque, Gesù passò sei ore sulla croce, dove morì, e trentatré ore nel sepolcro, da dove risuscitò. Papa Ratzinger è certo della risurrezione di Cristo basandosi sulle profezie dell’Antico Testamento, sui Vangeli, sulle testimonianze verbali e scritte dei dodici apostoli e, soprattutto, dell’Apostolo Paolo, che scrisse: “E’ risorto il terzo giorno, secondo le scritture” (1 Cor 15,4). Il Papa, nel volume, ha fatto esplicito riferimento anche alla Sindone di Torino. Secondo molti, essa è la prova empirica che Cristo ci ha lasciato per testimoniare la sua morte in croce e la sua risurrezione. Per poter affermare che Cristo–Dio sia morto e risorto necessita, naturalmente, anche la fede. Ma, in questo caso, testimonianze e fede non fanno a pugni. Anzi, si integrano. Papa Ratzinger dichiara che Gesù non è stato risuscitato da una entità divina per poi morire nuovamente e per sempre dopo un certo periodo (giorni, mesi o anni) come accaduto ad alcuni risuscitati di cui parlano i Vangeli (Lazzaro). Cristo è invece resuscitato, per virtù propria e a vita eterna, per non più morire e ha promesso la risurrezione a ogni uomo che accetterà questa promessa vivendo con fede e amore nella verità.


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Giuseppe Orsini - Ostia Lido - Roma - Mail Web Site - mercoledi 13 aprile 2011 18.14
Signor ARBOR,
con tutto l'Amore (quello insegnato da Cristo) di cui sono capace, desidero rispondere solo alla conclusione della Sua lettera. Mi riferisco a "Perchè scendendo su questo piano di discussione difficilmente si potrebbe sostenere che Gesù era trascendente e Maometto o Budda no".
Mi permetta di paragonare Maometto a Cristo. Tralascio Budda anche per la mia conoscenza non approfondita.
Maometto, il fondatore dell’Islam, fu un guerriero. Con l’intento di ricondurre idolatri e pagani al Dio dell’Islam, Allah, in realtà fece della sua “missione” una guerra continua, fino a vantarsi di aver sgozzato alle porte di Medina oltre 700 ebrei che rifiutavano di convertirsi, e obbligando i suoi seguaci a fare altrettanto attraverso la cosiddetta “Jihad”, “la guerra santa” che egli stesso ha voluto stigmatizzare nel Corano come indiscutibile volontà di Dio. Lo stesso Maometto si vantava di avere ottenuto da Dio il permesso di avere venti mogli, mentre i fedeli possono averne al massimo quattro. Questi ed altri “dettagli” distinguono abissalmente Maometto da Cristo.
Come è vissuto, morto e risorto Cristo e cosa ha insegnato lo apprendiamo dai Vangeli. Soprattutto da quello di Giovanni che ha vissuto anni a fianco di Gesù e successivamente di Sua Madre, la Madonna. Da Giovanni. Testimone diretto.
Leggendo Givanni, possiamo giudicare Cristo "trascendente"? Penso di sì. O, almeno, io lo credo. Fermamente.
Su Maometto, ho serie e motivate perplessità.
Giuseppe Orsini
ARBOR - MILANO - Mail - domenica 10 aprile 2011 18.48
Purtroppo chi scrive riguardo alla religione cristiana (o meglio cattolica) continua ad essere solo e soltanto autoreferenziale, siano pure eminenti studiosi, chei però continuano a studiare e discettare solo su ciò cui credono e vogliono credere.
Se citano fonti bibliche, e dovremmo intendere la bibbia (biblos) nella sua interezza, a questo punto ci dovremmo mettre le mani nei capelli; perchè quell'assieme di testi, la qasi totalità dei quali tramandata verbalmente, riportano episodi, massime (riferite a dio) che difficilmente potrebbero trovare ospitabilità all'interno di principi riferibili ad una società civile: guerre sante, omicidi, sacrifici umani, ecc.
Circa le fonti così dette evengeliche, non possiamo dimenticare che le stesse sono molteplici (vangeli apocrifi), ma ad un certo punto dei sedicenti "dottori della fede" hanno deciso ciò che vero e ciò che non lo è, anzi non dovrebbe esserlo a loro insindacabile giudizio.
Per quanto riguarda altre fonti del tipo Apostolo Paolo, vogliamo dire che lui Gesù non lo aveva mai visto nè conosciuto ? e riportava quanto riferitogli da altri ? magari pescatori che a loro volta riferivano quanto riportatoi da altri pescatori ?
Da laico penso che se qualcuno vuole crederci ne ha tutto il diritto sulla base della propria fede, ma dovrebbe astenersi da considerazioni relative all'ora della morte (gli orologi sarebbero stati inventati molti, molti anni dopo) o altri dettagli squisitamente antropomorfici. Perchè scendendo su questo piano di discussione difficilmente si potrebbe sostenere che Gesù era trascendente e Maometto o Budda no.


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