Edgardo Sogno fu un combattente per la libertà, un partigiano, un eroe nazionale dimenticato, un liberale intransigentemente antitotalitario, ovvero antifascista e anticomunista, che solo per aver denunciato – intorno alla metà degli anni ‘70 - il clerico-marxismo e teorizzato, con l’altro eroe della Resistenza, Randolfo Pacciardi, una seconda Repubblica fondata sul presidenzialismo e su un governo forte sull’esempio di De Gaulle in Francia, fu ingiustamente accusato dal magistrato comunista Luciano Violante di cospirazione politica. E’ dell’anno scorso la ripubblicazione - per la Sperling & Kupfer - della lunga intervista che gli fece il giornalista Aldo Cazzullo, raccolta nel volume ‘Testamento di un anticomunista’, nella quale Sogno racconta la sua storia politica e la triste vicenda che lo vide ingiustamente coinvolto. La casa editrice Rubbettino aveva già pubblicato, nel 1999, ovvero un anno prima della morte di Edgardo Sogno, un ottimo volume: ‘La storia, la politica, le istituzioni: scritti sull’antifascismo, sulla storiografia contemporanea e sulle riforme costituzionali’. Un volume raro e prezioso, che raccoglie gli scritti più importanti e significativi di Sogno. Il partigiano liberale Edgardo Sogno, medaglia d’oro al valor militare, in questo volume dimostra - per averlo vissuto in prima persona – come, durante la Resistenza, vi fossero due diversi e contrapposti antifascismi: uno di ispirazione liberaldemocratica che dunque si batteva contro il nazifascismo allo scopo ultimo di costruire un’Italia con libere istituzioni in cui tutti potessero concorrere alla vita democratica del Paese; e uno di ispirazione socialcomunista e giacobina, che si batteva contro i fascisti allo scopo di istituire, una volta terminata la guerra, un totalitarismo fondato sulla lotta di classe. Sogno e il già citato Randolfo Pacciardi, repubblicano mazziniano, appartenevano alla prima schiera di partigiani. Via via, nel corso del volume, Edgardo Sogno afferma cose mai scritte nei libri di Storia in Italia, in quanto fortemente condizionati dall’ideologia clerico-marxista. Egli denuncia l’influenza sovietica nel nostro Paese ed esalta la filosofia di Benedetto Croce, fondatore del Partito liberale italiano e, dunque, l’etica delle libertà e del liberalismo da contrapporre persino alla democrazia, se questa può finire per portare al governo dei Partiti totalitari (come avvenne in Germania con Hitler, eletto, purtroppo, democraticamente dal popolo). Edgardo Sogno, poi, esalta il ruolo dei governi del primo dopoguerra sostenuti dalle forze risorgimentali, laiche e cattoliche, di ispirazione liberale, dunque da De Gasperi, Einaudi, La Malfa, Pacciardi, Sforza e Saragat, i quali sono anche riusciti ad arginare il clerico-marxismo più reazionario dei Dossetti e dei Togliatti. Nella seconda parte del volume, Edgardo Sogno parla delle riforme costituzionali, ovvero della necessità di rivedere profondamente la Costituzione italiana in quanto fondata nel 1947 su principi clerico-marxisti a partire dal primo articolo, che fonda la Repubblica sul lavoro e non già sulle libertà ed i diritti individuali. La Costituzione italiana, spiega Sogno, si fonda su principi antirisorgimentali, antiliberali e antioccidentali, propri delle forze che a maggioranza l'hanno influenzata: la Dc dossettiana e il Pci. Occorre, secondo Sogno, snellire la Costituzione ed eliminare in particolare quegli articoli in pieno contrasto con la libera iniziativa economica (come gli articoli 41 e 42) che prevedono gli espropri di Stato. E, in accordo con l’amico Pacciardi, Sogno teorizza una nuova Costituzione nella quale sia inserita una nuova legge elettorale: maggioritaria, a turno unico, con collegi uninominali all’anglosassone, che preveda l’elezione diretta del presidente della Repubblica con funzioni di governo. Nell’ultima parte del volume, Edgardo Sogno ricorda l’amico di sempre: Randolfo Pacciardi. Il repubblicano che aveva due soli modelli ispiratori: Giuseppe Mazzini con il suo ‘Doveri dell’Uomo’ - compendio di emancipazione dei lavoratori e delle donne oltre che di rispetto per la proprietà individuale – e Charles De Gaulle, il presidente francese che aveva dato al suo popolo una Costituzione pienamente liberaldemocratica, con un esecutivo forte e un parlamento al quale era affidato il potere legislativo. Randolfo Pacciardi fu bollato, dalla vulgata clerico-marxista, come un “fascista”. E solamente il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, nel 1991, proporrà per lui i funerali di Stato. Tutto questo e molto altro è contenuto nella raccolta di scritti di Edgardo Sogno, edita da Rubettino, relativa alla storia della Resistenza liberaldemocratica e sulla necessità di nuove istituzioni di ispirazione occidentale. Un testo da leggere e diffondere, perché un pezzo di Storia, attualissimo, non sia cancellato per sempre.
(articolo tratto dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)