Antonio Di GiovanniA pochi giorni dal 56° Congresso nazionale AIB tenutosi a Firenze sul mondo delle biblioteche digitali, lo scorso 10 novembre a Roma, presso l’Aula Magna dell’Università ‘La Sapienza’, si è svolto il 5° incontro nazionale di Sebina. Come quello di Firenze, l’appuntamento è stato seguito in diretta in video-conferenza da 15 sedi dislocate sul tutto il territorio nazionale. Quando si parla di Sebina, si parla di biblioteche e della gestione dei servizi erogati all’utenza. Infatti, per i non addetti ai lavori, spieghiamo subito che Sebina è un software gestionale, fornito da Data Management, di automazione delle biblioteche, che consente al bibliotecario di organizzare e ottimizzare le risorse bibliografiche per l’erogazione di servizi all’utenza integrati e facilmente accessibili online. Il convegno, che è già al suo quinto appuntamento annuale, si è posto l’obiettivo di assumere una doppia valenza: infatti, se da un lato è stato pensato come occasione di scambio e confronto tra le variegate esperienze nazionali che operano in ambito Sebina, grazie anche alla presenza di relatori provenienti da diverse realtà che hanno illustrato la realizzazione dei portali delle loro biblioteche con i servizi più innovativi e competitivi, dall’altro, l’obiettivo era quello di fare un bilancio sullo stato di avanzamento delle ricerche e degli studi al fine di valutare nuove proposte per la realizzazione di progetti futuri aperti al cambiamento e all’innovazione. Il concetto di biblioteca come luogo esclusivo di conservazione è ormai abbondantemente superato, per lasciare il posto a quello di biblioteca aperta alla conversazione, biblioteca che comunica con i propri utenti grazie agli strumenti tecnologici messi a disposizione del bibliotecario, sempre più facilitatore della conoscenza grazie al suo ruolo di mediatore tra le fonti documentali e le esigenze dell’utenza. Le parole d’ordine emerse dall’incontro sono promozione turistica, integrazione delle banche dati e interattività.

Promozione turistica: molte biblioteche italiane sono ospitate da prestigiosi edifici storici che hanno una grande valenza turistica per quel territorio, quindi il progetto è proprio quello di svolgere una forte azione di promozione turistica grazie anche ad un mirato marketing della biblioteca.

Integrazione delle banche dati: soprattutto per le Università, si è pensata alla possibilità di integrare i sistemi di autenticazione e gestione delle anagrafiche delle biblioteche e dei servizi didattici rivolti agli studenti; ma anche la possibilità di effettuare il riconoscimento presso la biblioteche pubbliche utilizzando la Smart Card già fornita in alcune regioni per l’accesso ai servizi regionali.

Interattività: la tecnologia a disposizione del bibliotecario è tale da consentire la realizzazione di community in rete, l’organizzazione dei servizi attraverso l’approccio web 2.0 per la realizzazione di portali di biblioteche che si propongono di fornire un sostegno didattico innovativo (attraverso, per esempio, la creazione di video tutorial) per supportare gli utenti nella navigazione e, in ogni caso, per una immediata interattività concependo il portale della biblioteca non solo come un catalogo online di consultazione del posseduto, ma come un vero e proprio network sociale.

In quest’ultimo ambito si colloca il progetto realizzato da Data Management in collaborazione con la Regione Lazio attraverso due proposte innovative scelte per i giovani lettori del Lazio: l’Opac delle “Biblioteche Ragazzi” e un “Portale Ragazzi”. L’ Opac (on line public access catalogue) per i ragazzi è il catalogo collettivo online dei libri per i ragazzi di dodici biblioteche comunali del Lazio. La homepage (http://sbn-rl.caspur.it/SebinaOpacRagazzi/SebinaYOU.do) consente di effettuare la ricerca sia nel catalogo della singola biblioteca che in quello collettivo. Ambedue le scelte conducono a successivi livelli di ricerca contenenti percorsi tematici costruiti da un gruppo di esperti proposti con creatività tenendo conto del tipo di libro e delle varie fasce di età. In ogni fase del percorso è previsto l’aiuto online. La traccia delle scelte effettuate è sempre visibile; l’obiettivo didattico è quello di insegnare ai giovani il metodo, l’arte del saper fare la ricerca bibliografica sui cataloghi online e l’uso dei servizi della biblioteca. Il Portale per i Ragazzi, realizzato con la piattaforma SebinaYOU, offre la possibilità di sfruttare vari canali di ricerca come Google, You Tube, Wikipedia, e inoltre la possibilità di sfruttare canali di ricerca agli audiovisivi, vedere le copertine dei libri, la localizzazione delle dodici biblioteche sulla mappa di Google, entrare virtualmente nella biblioteca prescelta e vedere le copertine degli altri libri che si trovano sugli scaffali aperti; chi è iscritto a Facebook può condividere le ricerche con i propri amici. Dal Portale si può accedere direttamente all’Opac per i ragazzi, creando, in questo modo un ciclo virtuoso che accompagna i ragazzi nelle esplorazioni all’interno dei cataloghi e sulla rete. Come si può vedere, quello della Regione Lazio è un esempio di eccellenza su come sono state utilizzate le risorse attualmente offerte dal web ritenute più adatte al tipo di pubblico e alla complessità della ricerca bibliografica. Insomma, quella che è emersa dall’incontro di Roma è una realtà in continua crescita: per fare un po’ di numeri basti pensare che attualmente le biblioteche che lavorano nell’ambito di Sebina sono oltre 4.500 in tutta Italia (dal 2006 si sono incrementate di 1.300). L’incontro è stato, infine, l’ennesima occasione per i bibliotecari italiani di mostrare il loro entusiasmo per la professione svolta e la loro voglia di essere protagonisti attivi nell’attuale società della conoscenza.


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