Francamente, l’atteggiamento del mio Segretario nazionale, Francesco Nucara, non mi scandalizza punto, come invece pare scandalizzare la gran parte della stampa e del mondo politico dalla scarsa responsabilità istituzionale: il Partito repubblicano italiano fa a pieno titolo parte, dal 2008, dell’attuale maggioranza di Governo. Che oggi il Segretario del Pri, Nucara, annunci la costituzione di un ‘Gruppo dei responsabili’ al fine di evitare le elezioni e a salvataggio della maggioranza stessa non è che lealtà nei confronti degli alleati, ma, soprattutto, responsabilità istituzionale. Le questioni politiche dalle quali non è possibile prescindere, checché se ne dica, ad ogni modo, sono tre: a) il gruppo di Futuro e Libertà, ovvero dei ‘finiani’, non ancora politicamente forte, non ha alcuna intenzione di far cadere l’attuale maggioranza. Ha solamente voluto contarsi in Parlamento e nei sondaggi e - giustamente - fare la voce ‘grossa’ di fronte a un Berlusconi appiattito sulle posizioni anti-riformatrici della Lega Nord; b) se si andasse a nuove elezioni in tempi brevi, come auspicherebbe piuttosto la Lega Nord - con l’attuale legge elettorale - il Paese ne uscirebbe ingovernabile, con un Berlusconi vincente alla Camera, ma incapace di ottenere la maggioranza al Senato. A trarne vantaggio sarebbero unicamente le forze estreme e destabilizzanti: Lega Nord e Italia dei Valori, che infatti stanno spingendo per nuove elezioni; c) il Pri di Nucara sta offrendo al Paese la possibilità di evitare le elezioni anticipate e proseguire l’attuale legislatura con l’unico governo possibile e senza rischi di ingovernabilità. Che vi siano amici e compagni repubblicani che abbiano delle perplessità lo posso anche capire. Ma per costruire un’alternativa all’attuale maggioranza di Governo, ormai sicuramente stantìa, è necessario lavorare nei prossimi tre anni. Oggi è ancora, purtroppo, prematuro. E l’alternativa può - come scrivo da tempo - costruirsi per mezzo di una sinergia fra laici, repubblicani, liberali, ‘finiani’ di Futuro e Libertà, Udc e Api, capaci di coalizzarsi per un progetto di riforma che preveda almeno cinque punti: abolizione delle Province; riduzione della spesa pubblica improduttiva; riduzione delle imposte a due o tre aliquote; separazione delle carriere dei magistrati; spoliticizzazzione del Csm. Come ha ricordato lo stesso Francesco Nucara in questi giorni, rimane inoltre prioritaria la questione di “contrastare il Vaticano” e le sue ingerenze nella sfera politica e, dunque, pubblica. Occorre infatti riaffermare o, meglio, costruire lo Stato laico.
(articolo tratto dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)