Alessandro Pallaro"Il ddl sulle intercettazioni renderà meno sicure le carceri italiane". Ad affermarlo è il Segretario generale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci, nel giorno in cui il progetto di legge è approdato al Senato per la sua discussione. "In un sistema penitenziario concepito come il nostro - spiega il sindacalista - dove la riabilitazione è oramai un miraggio e dove, dati percentuali alla mano, la cosiddetta recidiva è sempre più una realtà consolidata" (è del 99% il tasso di ricaduta per chi sconta la pena senza essere rieducato) secondo il leader sindacale dei poliziotti penitenziari "intercettare" diventa uno dei dispositivi di difesa e di prevenzione che più garantisce. Secondo le parole allarmanti di Leo Beneduci, che si unisce al coro di no, cioè a tutti coloro che non vogliono la cosiddetta 'Legge - bavaglio', l'intercettazione è importante, "specialmente per determinati reati e non soltanto di stampo associativo. Importante per tener d'occhio chi del crimine, qui, ne fa una vera e propria accademia. Con questa legge", spiega Beneduci, "soprattutto con le restrizioni che si vogliono introdurre, non c'è possibilità alcuna di fare prevenzione. Le cimici servono per ascoltare conversazioni attinenti a un crimine - soprattutto tra detenuti e il mondo esterno - perchè il più delle volte è qua dentro che quei crimini s'organizzano. E questa è la dimostrazione che le partite importanti si giocano a livello politico e che il Paese reale è sempre più lontano da coloro che ci amministrano. Oramai, il carcere non incarna più quei valori istituzionali che voleva onorare un tempo, bensì è diventato il luogo ideale per il sistema affaristico di certe imprese, soprattutto dopo il varo del cosiddetto piano carceri. C'è un gioco politico più alto che non fa sconti, nemmeno per il sistema che noi rappresentiamo. Rispetto a questo, per noi agenti non esiste più alcuna partita di scambio: quei 2 mila poliziotti penitenziari in più sono spariti dai progetti del ministro Alfano. Lo dimostra - conclude l'Osapp - l'indifferenza con la quale sono state accolte le parole del Vicecapo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Emilio Di Somma, a proposito dei dubbi sollevati riguardo i tagli alle forze di polizia che la manovra finanziaria intenderebbe realizzare".


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