La Protezione civile, nella persona del sottosegretario Guido Bertolaso, è stata messa sotto accusa giovedì scorso durante la trasmissione ’Annozero’, dove è stata sostanzialmente ‘crocifissa’ nel film ‘Draquila’, di Sabina Guzzanti. Dunque, un altro di quei processi mediatici che ormai vanno tanto di moda e, come da copione, il soggetto messo sotto accusa, il giorno dopo ha convocato una conferenza stampa per ribattere e per raccontare la sua verità sul proprio coinvolgimento nell’inchiesta sulla “cricca” che si spartiva gli appalti per il G8 della Maddalena: “Sono accuse senza fondamento“, ha spiegato il Capo della Protezione Civile in quella che è stata una vera e propria arringa difensiva, con slides e documenti. Ovviamente, il Partito democratico e l’IdV, ai quali la conferenza non è piaciuta, sono insorti. La deputata del Pd, Sesa Amici, ha dichiarato che Bertolaso “dovrebbe sapere che ci sono i Tribunali: quella è la sede propria in cui ci si difende“. Sulla stessa linea Massimo Donadi (Idv), che ha parlato di conferenza “imbarazzante: dovrebbe andare a spiegarsi dai giudici, non con un comizio in tv“. “Governo e maggioranza”, ha incalzato Stefano Pedica, “utilizzano luoghi istituzionali per motivi che di istituzionale non hanno nulla, mostrando ancora una volta la propria arroganza“. Insomma, per il numero uno della Protezione civile le accuse che gli sono state rivolte non hanno alcun fondamento e sono frutto di equivoci o mancati controlli sui documenti. Certo, Bertolaso riconosce di aver commesso errori, ma dal canto suo “ha sempre cercato di guidare il Dipartimento della Protezione civile con trasparenza, lealtà e onestà” e che, soprattutto, non ha mai mentito agli italiani: sognava anzi di poter commentare “l’archiviazione o lo stralcio della sua posizione dall’inchiesta penale in corso”. Probabilmente, per Bertolaso questa condizione si protrarrà nel tempo, poiché tutto sembra ormai girare attorno al nome di Anemone: “Nessun appalto all’Aquila”, ha affermato il sottosegretario, “nessuna delle imprese coinvolte nell’inchiesta sulla Maddalena ha avuto appalti in quella città: Anemone è venuto più volte a trovarmi“, ha raccontato, “ma non ha ottenuto nulla“. Il leader della Protezione civile ha inoltre rivelato di essere stato lui a dare dei soldi ad Anemone e non il contrario. Infatti, lo stesso asserisce di aver dato 20 mila euro per alcuni lavoretti in casa propria per tapparelle e armadi. La moglie di Bertolaso, inoltre, a quanto pare intratteneva rapporti professionali con il costruttore Diego Anemone e ha ricevuto somme per alcune sue prestazioni in qualità di architetto. Una faccenda dove, apparentemente, sembra non esserci nulla da nascondere e nulla da temere, ma le inchieste vanno avanti senza risparmiarci, ogni giorno, nuovi scandali e nuovi nomi. Davvero un bel ‘circo Italia’, denso di spettacolari evoluzioni per discolparsi, colmo di soggetti che oggi accusano e non condividono e che, all’indomani, sono sulle prime pagine della cronaca e, soprattutto, ricco di personaggi che, come i bambini, non sanno più cosa inventarsi.
(articolo tratto dal web magazine www.periodicoitaliano.info)