Luca BagatinAlfredo Ormando è stato un grande scrittore italiano che il 13 gennaio del 1998 si è dato fuoco in piazza San Pietro a Roma per protestare contro l'intolleranza della Chiesa cattolica nei confronti degli omosessuali. Diranno che si è suicidato perché aveva problemi in famiglia. Diranno che il suicidio non è moralmente accettabile, perché chi si suicida va all’inferno. Alfredo era una persona per me speciale. Recentemente aveva scritto: “C’è un taglio, c’è chi se lo è fatto e chi se lo è fatto per sentire più amore”. C’è chi ha avuto una sensibilità così profonda da percepire su di sé tutto l’odio degli uomini. C’è chi, come Gesù, ha accettato su se stesso tutte le sofferenze e l’odio del mondo. Per amore e solo per amore. E c’è chi, sordo al richiamo dell’uomo e, quindi, di Dio, non conosce l’amore. In piazza San Pietro, quel 13 gennaio del 1998 si è compiuto un olocausto. Un olocausto d’amore. C’è chi, assorbito dal dogma della religione del Libro, ancora non vede: non vuol vedere, né sentire. Per pregiudizio, per convenienza e - quel che è più grave - per odio. E c’è chi, ancorché le Crociate siano terminate da secoli, porta nella sua coscienza una scia di sofferenza, di odio e di pregiudizio enormi. Contro l'umanità e, quindi, contro lo stesso Dio nel cui nome ritiene di parlare. Giuseppe Mazzini, quando parlava di Dio, lo faceva con amore e cognizione di causa. Sarebbe il caso di non dimenticarlo mai.




(articolo tratto dal blog www.lucabagatin.ilcannocchiale.it)
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