Il 13 gennaio scorso, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio in Roma, è stata presentata un’opera monumentale, unica nel suo genere, sullo stile degli antichi codici monastici:
il ‘Codex Pauli’. Il volume, dedicato a Papa Benedetto XVI, completa degnamente il bimillenario della nascita di san Paolo (giugno 2008/09). E’ stato dunque possibile sfogliare e ammirare un tomo di alto valore editoriale ed ecumenico, in vista della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani (18 - 25 gennaio). Erano presenti, tra gli altri, il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo e padre Edmund Power, rispettivamente Arciprete e Abate della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Gli interventi, documentati quanto stringati e apprezzati, sono stati coordinati dal giornalista responsabile di Rai - Vaticano, Giuseppe De Carli. ‘Codex Pauli’ ospita i contributi appositamente preparati del Patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, di Gregorios III Laham, di Rowan Williams Primate della Comunione Anglicana, di Eduard Lohse, Vescovo emerito della Chiesa Evangelica di Hannover e di altri. La parte introduttiva è suddivisa in distinte sezioni. La Annus Pauli ripercorre i duemila dalla nascita dell’Apostolo Paolo (8 / 9 d. C.) con le testimonianze dei Cardinali Tarcisio Bertone, Ennio Antonelli, Raffaele Martino, Jean Louis Tauran e altri. La Roma Pauli ripercorre la ricca tradizione spirituale, liturgica e artistica, dei monaci benedettini che da tredici secoli custodiscono il sepolcro di san Paolo sulla via Ostiense a Roma: la Basilica di San Paolo fuori le Mura. La Evangelium Pauli presenta l’Apostolo Paolo in dialogo con le culture dei nostri giorni: san Paolo tra Est ed Ovest, le radici cristiane dell’Europa, i rapporti con l’Ebraismo e con l’Islam. Viene inoltre ben delineata, altresì, la figura del Paolo cosmopolita, viaggiatore, missionario, apostolo, modello di dialogo interreligioso. La Vita Pauli tratta dell’identità di Saulo/Paolo dopo duemila anni di interpretazione, esaltazione, avversione e strumentalizzazione. Il ‘Codex Pauli’ riporta il testo originale greco delle lettere di Paolo e la traduzione in lingua italiana, accanto al ‘corpus paulinum’ integrale, comprendente le tredici Lettere dell’Apostolo, gli Atti degli Apostoli e la Lettera agli Ebrei. Il tutto in greco ed italiano. L’ultima sezione raccoglie una selezione dei poco conosciuti testi apocrifi riguardanti Paolo: dagli Atti, alle Lettere di Paolo e dei Corinzi, dal martirio dell’apostolo, alla corrispondenza con Seneca. La presentazione e le introduzioni agli scritti paolini sono di mons. Gianfranco Ravasi e di altri autorevoli biblisti e teologi, sia religiosi, sia laici. Le lettere di Paolo di Tarso, scritte tra il 50/51 ed il 58 d.C., hanno impegnato l’apostolo in una incessante attività missionaria che gli consentì di mantenere i contatti con e tra le Chiese da lui fondate. Le “Lettere” presentano, inoltre, un Paolo di Tarso in quanto sintesi delle positività dell’era Romana. Nato a Tarso (Oriente) nell’ 8 dopo Cristo, ma cittadino di Roma, egli fu un gran viaggiatore e uomo di cultura. Paolo fu disposto a donare (come effettivamente ha fatto) la vita per la sua fede in Gesù, morto e risorto per la libertà e la salvezza dell’uomo. Con i suoi viaggi e le sue lettere, Paolo, malgrado fosse sorvegliato o in prigione, creò la prima ‘rete’, la prima forma di ‘network’ globale tra Roma, Gerusalemme, Tarso, Filippi, Tessalonica, Efeso e Corinto. Non per niente, egli è universalmente riconosciuto come ‘l’uomo marketing’ del cristianesimo. E’ importante abbinare due avvenimenti svoltisi contemporaneamente a Roma, a duecento metri di distanza l’uno dall’altro: la presentazione del ‘Codex Pauli’ in Campidoglio e la mostra ‘Il Potere e la Grazia – I Santi Patroni d’Europa’ arricchita, per il mese di gennaio, del ‘San Giovanni Battista’ di Leonardo da Vinci proveniente dal Louvre. Ciò al fine di sottolineare ancora una volta l’influenza di Cristo nell’arte e nella Storia dell’umanità. “Il ‘Codex Pauli’ – ha spiegato padre Edmund Power, Abate di San Paolo fuori le Mura, inglese di nascita, ma romano di adozione - è un atto di venerazione della Parola di Dio. Il libro si ispira alla figura del Dottore delle Genti, figura complessa e spiccata, incapace di nascondersi: le sue Lettere e le sue parole mostrano in maniera eloquente la sua personalità energica e dinamica. Come Paolo, anche il corpus del ‘Codex Pauli’ è un magma di creatività umana, da cui scaturiscono bellezza e amore. Secondo la tradizione monastica, l’arte si sforza d’incarnare una visione interiore ricorrendo alla forma espressiva di una bellezza in se stessa inesprimibile. Non tutti riescono a percepirla chiaramente: ecco perché l’opera artistica cerca di spingere ciascun contemplante a orientarsi verso l’unico Dio, quale fonte di ogni bellezza”. “Chi cerca e ama la bellezza”, ha concluso l’Abate, “mediante il linguaggio dell’arte si indirizza verso il Divino: quest’opera si propone lo stesso fine”. A tutti gli effetti, l’opera è degna degli antichi codici monastici dei Benedettini presenti da secoli a Montecassino e nella Abbazia sulla Via Ostiense di cui la Basilica di San Paolo fuori le Mura è parte integrante. Il ‘Codex Pauli’ è un volume di 424 pagine di grandi dimensioni (cm 35x 48x10), di finissima composizione. La tiratura è limitata a 998 copie numerate. Ogni pagina è un’opera d’arte in cui sono riportati fregi, miniature e illustrazioni provenienti dai manoscritti conservati nell’Abbazia di san Paolo fuori le Mura: veri e propri tesori come la Bibbia carolingia del IX secolo. I delicati cromatismi, il tratto splendente dell’oro e la variegata articolazione delle fantasie geometriche rendono l’insieme affascinante e prezioso. La ‘Tipar Arti grafiche’ ha curato gli aspetti tecnici, grafici ed editoriali del tomo. Per i testi, è stata creata la ‘font’ originale ‘Paulus 2008’, che rispecchia la grafia dell’amanuense della Bibbia carolingia. La casta filigranata è delle ‘Cartiere Fedrigoni’. I calchi, la fusione delle formelle e della croce gemmata sono della fonderia artistica ‘Domus Dei’. La laminazione in oro è di ‘Maestri artigiani’.