Toni JopTorniamo alla copertina di Rolling Stone con il premier premiato per la sua vitalità. Dalla rivista precisano che si trattava di una provocazione, e che non sono giustificate, nell’ordine: 1) la reazione entusiasta della destra e dei suoi giornali; 2) la critica di centinaia di bloggers non schierati a destra; 3) l’imbarazzo dei lettori di fronte a un codice di comunicazione che ha collocato, con ambiguità, l’immagine del potere tra le braccia di una prestigiosa vetrina del rock; 4) il giudizio negativo che sulla vicenda abbiamo messo in campo noi, che, si dice, invece avremmo dovuto capire. E noi, che amiamo la pace più dei nostri punti di vista, proviamo a fare un passo indietro e a capire ciò che non era immediato: 1) che si sarebbe trattato di provocazione e non di asservimento; 2) che solo un 'pirla' avrebbe potuto non immaginare che comunque l’equivoco avrebbe trionfato. Ma: a) i simboli del potere sono più forti di qualunque Rolling Stone; b) a torto o a ragione, quella copertina è l’argomento del giorno; c) non si salva una rappresentazione dando degli idioti al pubblico.




(articolo tratto dal quotidiano 'l'Unità' del 26 novembre 2009)
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Daniela Stanco - Roma Italia - Mail - domenica 29 novembre 2009 10.24
pollice verso x rolling stone: è una copertina che disturba! si pensa subito "nooooooo pure quiiiiiiiiii insieme ad hendrix o lennon! come hanno potuto?" e non sembra affatto ... una battuta di spirito! L'impressione di pancia è stata: " i biechi blu hanno invaso tutto il terreno!"


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