Mi dispiace di dover andare ‘controcorrente’ questa volta, ma non mi trovo del tutto convinto che sia una buona cosa innescare una serie di polemiche contro Silvio Berlusconi che poco o nulla hanno a che vedere con la vera politica, in particolar modo durante una campagna elettorale per il rinnovo del parlamento europeo. Chi mi conosce, sa che politicamente condivido ben poco dell’attuale presidente del Consiglio e del suo Pdl. Nonostante ciò, gradirei che il fronte progressista italiano riuscisse a vincere una competizione politica qualsiasi senza ‘aiutini’, convincendo semplicemente una buona parte degli italiani intorno alla bontà del proprio progetto politico. Una campagna elettorale passata a sentire una sequela interminabile di stupidaggini come questa volta, ancora non l’avevo mai vissuta: prima la vicenda di ‘sta ‘benedetta’ Noemi, poi le motivazioni della sentenza sul caso Mills, dopo ancora la messa in discussione del ‘lodo Alfano’, il quale, tra l’altro, congela solamente i procedimenti giudiziari, mica li annulla del tutto! Cosa dobbiamo ancora sentire da qui al 7 giugno? Che Berlusconi si guarda i ‘pornazzi’ sul computer di palazzo Chigi? Che Bonaiuti si è fumato un ‘cannone’ a sei cartine ascoltando Bob Marley a tutto volume? Che la Prestigiacomo, alla sera, va in discoteca a ballare sui ‘cubi’? Ma che due ‘palle’, ragazzi: quest’anno me le avete veramente ‘gonfiate’ a dismisura. Bisognava parlare di Europa, di future politiche continentali tipo la questione di una difesa comune, di una Carta costituzionale Ue da rivedere, di un’Unione che possa giungere, in un domani non troppo lontano, a diventare una grande federazione unitaria di popoli: gli Stati Uniti d’Europa. E invece no: ci siamo dovuti ‘beccare’ una serie interminabile di discussioni intorno a emerite ‘scempiaggini’, pontificate con aria seria e risoluta da tutti, come se si stessero trattando questioni fondamentali. Questa politica la farete voi, Franceschini e Di Pietro, non certo io! Può darsi che Berlusconi sia ormai sul viale del tramonto. Ma di certo mi garberebbe di più contestargli come sia costretto a dichiarare la propria contrarietà ad una società multietnica per blandire la Lega, piuttosto che gli piaccia la ‘gnocca’! Ma veramente a sinistra si pensa di poterlo sconfiggere col moralismo ‘bacchettone’ e tradizionalista? Rimane pur vero che una cultura ‘libertaria’ non corrisponda, nei fatti, a dei comportamenti ‘libertini’. Ma ciò, al limite, dovrebbe impedire a Silvio Berlusconi di andare al ‘Family Day’ per difendere dei ‘luoghi comuni’, come giustamente ci ha lasciato intendere Emma Bonino. Niente di più. Adesso c’è la sentenza Mills, che è tornata a ‘galla’ quando tutti quanti – e dico proprio tutti quanti – sappiamo benissimo di cosa si tratta da mesi e mesi. Ma dai, sinistra italiana: veramente non ti riconosco più! A furia di attaccarlo così, il ‘Berlusca’ me lo avete fatto diventare simpatico. Oggi mi piace: è uno che non ‘molla’ mai. E non mi pare di ricordare, in tutta la Storia dell’Italia democratica, un uomo così volenteroso, un personaggio politico così umano, sia nei suoi pregi, sia nei suoi difetti. Lo ripeto e lo sottolineo: io non la penso e non la penserò mai come lui. Tuttavia, gli debbo riconoscere che, in questo Paese, se qualcuno vuol veramente cercare di incidere con idee, progetti e programmi, anche se non condivisibili da tutti, è costretto a subirsi una ‘via crucis’ allucinante! Forse io sbaglio: sono rimasto ancorato allo stereotipo degli ‘amici – rivali’, tipo Coppi e Bartali. Tuttavia, io possiedo un’altra idea del confronto politico e della riflessione sugli interessi generali del Paese. Sono solamente un utopico? Pensatela come volete, ma non è più possibile continuare ad andare avanti con questo genere di ‘bassezze’, di ‘meschinerie’, di polemiche sollevate ad arte, che nulla hanno a che fare con i veri problemi dei cittadini. Un giorno questa guerra finirà: sarà un bel giorno per tutti quegli italiani che cercano una strada per essere felici di vivere nel nostro Paese e nella grande Europa unita. Ma il vero problema è che comincio a temere che quella strada, culturalmente parlando, non esista proprio più.
(articolo tratto dalla prima pagina del quotidiano 'il Socialista Lab' del 26 maggio 2009)