Ignazio Marino

Abbiamo ricevuto in questi giorni un appello lanciato dal senatore Ignazio Marino, del Partito democratico, con l’incarico di darne massima diffusione:

Carissima/o,

Ti scrivo per chiederti un piccolo sforzo per una importantissima causa. Nelle prossime settimane il testamento biologico sarà al centro del dibattito in Parlamento, e la maggioranza intende approvare una legge che limita la libertà di scelta del cittadino, imponendo alcune terapie, come l’idratazione e l’alimentazione artificiale. Le dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno vincolanti: spetterà sempre al medico l’ultima parola. Qual è allora l’utilità di questa legge, se non si garantisce al cittadino che la sua volontà sia rispettata? La verità è che il ddl della destra è stato scritto per rendere inapplicabile il ricorso al testamento biologico. Oltretutto, la dichiarazione dovrà essere stipulata davanti ad un notaio e rinnovata con cadenza triennale: vi immaginate cosa significa andare ogni tre anni davanti a un notaio accompagnati dal proprio medico di famiglia? Al contrario della nostra proposta poi, non è presente nemmeno un cenno alle cure palliative, all’assistenza ai disabili, alla terapia del dolore. Ti chiedo dunque di diffondere il più possibile l’appello, invitando tutti i tuoi contatti a sottoscriverlo: dobbiamo mobilitarci immediatamente per raccogliere centinaia di migliaia di adesioni e difendere il nostro diritto costituzionale alla libertà di cura. Se saremo tanti, il Parlamento non ci potrà ignorare. Nel prossimo dibattito in Senato il mio impegno personale è quello di dar voce alla vostra opinione, che credo coincida con quella della maggioranza degli italiani. Che vogliano utilizzare ogni risorsa della medicina o che intendano accettare la fine naturale della vita, i cittadini vogliono essere liberi di scegliere. Ti ringrazio infinitamente e conto su di te per far circolare il più possibile l’appello per il diritto alla libertà di cura sul sito www.appellotestamentobiologico.it, e grazie perché abbiamo già raggiunto quasi 100 mila firme!


Lascia il tuo commento

paolo frosini - pistoia - Mail - mercoledi 25 marzo 2009 8.43
in effetti questa legge è volta alla non applicazione
il ricorso al notaio è un doppio inibitore per disagio e spesa
non condivido invece le critiche sulla reiterazone. nei paesin in cui eutanasia vera e propria è in vigore l'attualità del consenso è indifettibile
Rebecca - Roma - Mail - martedi 24 marzo 2009 13.51
Sono perfettamente d'accordo e credo che sia importante utilizzare i social network e la loro visibilità per invitare all'adesione in massa.
Rebecca


 1