Vittorio Lussana

Anche quest’anno sono giunte le agognate ferie estive. Pertanto, www.laici.it si prende alcune settimane di sosta sino a settembre, allorquando ricominceremo ad analizzare i fatti più significativi delle nostre giornate politiche e non. Tuttavia, al fine di stimolare alcune riflessioni, qualche risata di relax o anche semplicemente per suggerire delle letture o qualche film da rivedere nel corso delle nostre vacanze, quest'anno ho voluto predisporre un servizio speciale, composto da citazioni accattivanti, per augurare in maniera originale una sereno e felice riposo estivo a tutti i nostri lettori.

COMINCIAMO CON UN CLASSICO: KARL MARX

“Il denaro possiede la caratteristica di comprare tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti. Dunque, esso è divenuto oggetto in senso eminente. L’universalità di questa sua caratteristica costituisce la stessa onnipotenza del suo essere: il denaro fa da mezzano tra il bisogno e l’oggetto, tra i mezzi di sussistenza e la vita stessa dell’uomo”.

(Manoscritti economico – filosofici, Londra 1844)

CARPE DIEM !

“Noi non leggiamo o scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo o scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono tutte nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”.

(L’attimo fuggente di Peter Weir – Stati Uniti, 1989)

C’E’ TANTO DA IMPARARE

“Proposta indecente, Attrazione fatale, Le porno casellanti al servizio di frontiera, Les liaisons dangereuses, La scelta di Sophie, Gola profonda, Oral Anal Non Stop, Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Woodstock, Easy rider, The wall, Cuori ribelli, Lanterne rosse, Rocco e i suoi fratelli, JFK, Robin Hood, Papillon, Malcolm X, Fronte del porto, Profondo rosso, Mucchio selvaggio, La corazzata Potemkin, Senza via d’uscita, Gioventù bruciata, La moglie del soldato, Soldato blu: c’è tanto da imparare! A qualcuno piace caldo, Il tè nel deserto, Totò d'Arabia, Suspiria, Casablanca, Totò le Mokò, Sette chili in sette giorni, Indiana Jones, Assassinio sull’Orient Express, Giù la testa, Turista per caso, Dune, La tempesta, L’ultimo imperatore, La Contessa di Hong Kong, La Cina è vicina, Run Tokio ga, Sex and Zen, Tokio decadence: c’è tanto da imparare! L’ultima tentazione, L’inferno di cristallo, Fino all’ultimo respiro, San Michele aveva un gallo, Roma città aperta, Italiani brava gente, Pane amore e fantasia, Amici miei, Via col vento, Il vento della steppa, Balla con Jurij il piccolo cosacco, vende armamenti atomici a corto e medio raggio, ha già imparato tanto: è pieno di volontà”.

(Celluloide di Giovanni Lindo Ferretti – Reggio nell’Emilia, 1994)

IL GRANDE LYNCH

“Mai! Mai! Niente finirà mai! Il vento soffia, l’acqua scorre, la nuvola fugge…”.

(The elephant man di David Lynch – Stati Uniti/Gran Bretagna, 1980)

QUALCOSA DI DESTRA

“Marx è stato un filosofo, non un rivoluzionario. Ma proprio dal punto di vista filosofico, il marxismo presenta il radical vizio di una indebita mescolanza tra uno schema razionale a priori, con la determinazione del contenuto stesso della Storia a posteriori, a partire dal fatto economico, che è puramente empirico. L’errore di Marx consiste dunque nell’aver preteso di trasportare la Storia, che è propria dello spirito, nella materia. Ma proprio il materialismo settecentesco aveva dimostrato l’inconciliabilità tra i due princìpi, cioè quello della forma identificata con la prassi e quello della materia che, invece, è inerte. Il marxismo si configura come una concezione eclettica composta da elementi contradditori, poiché Marx ha considerato il pensiero solo in quanto forma derivata e accidentale dell’attività sensitiva. Detto in una frase: ha gettato l’acqua sporca dimenticandosi di salvare il bambino…”.

(Giovanni Gentile – La filosofia di Marx, Pisa 1889)

L’ORRORE

“Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino: avete il diritto di uccidermi. Avete il diritto di far questo, ma non avete il diritto di giudicarmi. E’ impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore: l’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore. Orrore, terrore morale ed errore sono tuoi amici, ma se non lo sono, essi sono dei nemici, dei veri nemici, perché è il voler giudicare che ci sconfigge. Ricordo quand’ero nelle forze speciali. Quando ci penso, sembrano cose accadute migliaia di secoli fa. Andammo in un campo, per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo averli vaccinati contro la polio. Più tardi ci venne incontro un vecchio. Piangeva ed era cieco. Tornammo al campo: erano venuti i Vietcong ed avevano amputato ogni braccio vaccinato. Erano là, in un mucchio: un mucchio di piccole braccia. E ricordo che piansi, piansi come una madre: volevo strapparmi tutti i denti dalla bocca, non sapevo più quel che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo, poiché fu allora che mi resi conto di esser stato colpito in piena fronte da un proiettile con la punta di diamante. E pensai: che genio! Che genio! Che volontà per far questo! Semplice, genuino, puro, cristallino! E così mi resi conto che erano più forti di noi: essi non erano ‘mostri’, erano uomini, quadri addestrati, persone che amavano le proprie mogli, che adoravano i propri figli, che erano piene di amore e che pure avevano avuto la forza… la forza… di far questo. S’io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi, qui, si risolverebbero molto rapidamente: bisogna essere uomini con un forte senso morale, ma allo stesso tempo capaci di sfruttare i nostri più primordiali istinti senza emozioni, senza discernimento, senza discernimento, perché è il voler giudicare che ci sconfigge… Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho cercato di essere. E se dovessi rimanere ucciso, Whilard, la prego di andare da lui e di dirgli… tutto. Tutto. Tutto ciò che io ho fatto, tutto quello che lei ha visto, poiché non c’è niente che mi offenda di più del sordido fetore delle falsità e delle menzogne…”.

(Apocalypse Now di Francis Ford Coppola – Stati Uniti, 1979)

UNA ROSA TRA LE ALTRE

“Voi non siete per niente simili alla mia rosa: voi non siete ancora niente, nessuno vi ha addomesticato e voi non avete mai addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe: non era che una volpe uguale a centomila altre volpi, ma io ne ho fatto il mio amico ed ora è, per me, unica al mondo. Voi siete belle, ma siete vuote: non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata, perché é lei che ho messa sotto la campana di vetro, perché é lei che ho riparata col paravento, perché è su di lei che ho uccisi i bruchi, perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi o anche, qualche volta, tacere. Perché è lei la mia rosa…”.

(Il piccolo Principe di Antoine de Saint - Exupérie – Francia, 1943)

L’ULTIMO MITO

“La vedo zoppicare, le vedo l’anulare senza anello. E quella sua natura ossessiva parla chiaro: non si rischia la galera e la professione per salvare uno che non vuole essere salvato se non si è spinti da una cosa, ‘quella’ cosa! La ragione per cui la gente normale ha dei figli, una famiglia, un hobby e così via è perché non conosce quella cosa speciale che dà una sterzata al tuo cuore. Per me è la musica, per lei è questo, la cosa che ti tartassa la mente, che ti lascia fuori dal cerchio dei normali. Si: noi siamo i più grandi, siamo i migliori. Ma quello che ci manca è tutto il resto: una donna che ci aspetti davanti ai fornelli con un drink in mano. Quello, noi non l’avremo mai…”.

(House Medical Division – Stati Uniti, 2004)

LA SINCERITA’ DI GRAMSCI

“Questa espressione – gli umili – è assai caratteristica per comprendere lo storico erroneo atteggiamento degli intellettuali italiani verso il popolo e il significato stesso della cosiddetta “letteratura per gli umili”. Non si tratta del rapporto contenuto nell’espressione dostoievschiana: “Umiliati e offesi”. In Dostojevschij c’è, potente, un sentimento nazional - popolare, la coscienza di una missione degli intellettuali verso il popolo che, magari, è oggettivamente costituito di ‘umili’, ma che deve essere liberato da questa umiltà, trasformato e rigenerato. Negli intellettuali italiani, invece, l’espressione “umili” indica un rapporto di protezione paterna e padreternale, un sentimento di sufficienza dato dalla propria indiscussa quanto supposta superiorità, come in un rapporto tra due razze in cui una viene ritenuta superiore e l’altra inferiore, come tra adulto e bambino nella vecchia pedagogia o, peggio ancora, da società “protettrice degli animali” o da esercito della salute anglosassone verso i cannibali della Papuasia…”.

(Antonio Gramsci “Quaderni dal carcere” – Turi (Bari), 1934)

IL CINISMO DI TOGLIATTI

“L’onorevole Dossetti, riferendosi a questa prima parte dell’articolo che stiamo discutendo, cercando di darne una giustificazione dottrinaria, diceva che questa si può trovare in un corso di Diritto ecclesiastico tenuto, precisamente nel 1912, all’Università di Torino dal senatore Ruffini. Voi mi consentirete di ricordare all’onorevole Dossetti che sono stato allievo di quel corso, che l’ho frequentato e che ho dato l’esame di Diritto ecclesiastico proprio su quelle dispense che egli ha citato e lodato. È, forse, per questo che non ho trovato difficoltà a dare quella formulazione. Ricordo però anche che quelle lezioni non erano frequentate soltanto da me. Veniva alle volte e si sedeva in quell’aula un uomo, un grande scomparso, mio amico e maestro: Antonio Gramsci. Ed uscendo dalle lezioni e passeggiando in quel cortile dell’Università di Torino, oggi semidistrutto dalla guerra, egli parlava con me anche del problema di cui ci stiamo occupando in questo momento, quello dei rapporti fra la Chiesa cattolica e lo Stato italiano. Eravamo allora entrambi giovanissimi, entrambi all’inizio della nostra vita politica. E ci sforzavamo di individuare quali erano le origini e quali avrebbero potuto essere le sorti future di quel contrasto tra lo Stato e la Chiesa che, allora, era ancora per gran parte in atto in Italia, ma che in parte era superato o si stava superando. E ricordo che Gramsci mi diceva che il giorno in cui si fosse formato in Italia un governo socialista, in cui fosse sorto un regime socialista, uno dei principali compiti di questo governo, di questo regime, sarebbe stato di liquidare completamente la questione romana garantendo piena libertà alla Chiesa cattolica”.

(Intervento di Palmiro Togliatti all’Assemblea costituente – Roma, 25 marzo 1947)

LA’ DOVE LA SCIENZA NON ARRIVA

“Fisicamente, sua figlia sta bene, non ha problemi. Dunque, noi siamo giunti alla conclusione che si tratti di qualcos’altro, di un qualcosa che riguarda la sua mente. Naturalmente, non le stiamo consigliando di rinchiudere sua figlia in un manicomio, ma tenga presente che le stiamo parlando di problemi che nemmeno la psichiatria più avanzata è ancora in grado di risolvere. Tuttavia, una soluzione ci sarebbe o, per lo meno, si potrebbe fare un tentativo in tal senso. Si tratta di una sorta di terapia d’urto: il paziente viene sottoposto ad una serie di suggestioni di natura psicologico - religiosa che riescono a farlo uscire dal proprio stato di malessere mentale. In pratica, dovrebbe affidare sua figlia a un esorcista. E’ una professione non più praticata ormai, ma ancora in voga tra i cattolici, anche se loro lo tengono nascosto come se si trattasse di un ‘parente scomodo’. In realtà, tali forti metodi di persuasione, uniti ad una serie di strani fenomeni di autosuggestione, spesso hanno funzionato, anche se non per i motivi a cui credono loro…”.

(The exorcist di William Friedkin - Stati Uniti, 1973)

LA DISPERAZIONE DI PASOLINI

“Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitisi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del vertice che ha manovrato. Dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli ‘ignoti’ autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi di coloro che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista a tamponare il 1968 e, in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista per tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale mentre i boschi bruciavano, o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace, che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo sia difficile che questo mio "progetto di romanzo" sia sbagliato, che ciò non abbia attinenza con la realtà, che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo, inoltre, che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968, non é poi così difficile...”.

(Io so di Pier Paolo Pasolini – Prima pagina del ‘Corriere della Sera’, 14 novembre 1974)

E QUELLA DI OLIVER STONE

“Io sono un ipocrita: chiedo sincerità e poi mento, denuncio il sistema e poi lo abbraccio. Anch’io voglio soldi, potere, prestigio e forti indici di ascolto. E non me ne frega un cazzo di voi e del vostro mondo: questa è la verità! Dovrei dirvi che mi dispiace, ma non lo farò: perché dovrei? Ma voi chi ‘diavolo’ vi credete di essere? Voi siete soltanto audience! Voi mi assalite come un branco di lupi affamati, perché non sopportate la vostra realtà e il vostro modo di essere: sì, il mondo è veramente un posto terribile! Sì, il cancro e le immondizie vi sommergeranno! Sì, la guerra sta arrivando, tutto è andato al ‘diavolo’ e voi siete tutti fregati! È tutto sottosopra, ma a voi sta bene così, no? Siete affascinati dai dettagli sanguinosi! Siete ipnotizzati dalle vostre paure! Voi godete delle alluvioni, degli incidenti stradali, delle malattie incurabili: la sofferenza altrui per voi è un piacere… Siete soltanto un branco di smidollati, di pusillanimi, di maniaci sessuali fissaticon la pornografia. Le meraviglie della scienza e della tecnica sono a nostra disposizione, ma voi le userete per trascinarvi ancora di più nel ‘fango’. Il mese prossimo milioni di persone ascolteranno questoshow e voi non avete niente di cui parlare! Di che cosa vogliamo discutere? Della guerra? Della peste? Dell’orgasmo? Io vi disprezzo tutti quanti, dal primo all'ultimo: non avete niente, assolutamente niente, né potere, né ideali, né morale, né Dio… Voi credete soltanto in me: che cosa sareste senza di me? Non ho paura, io! Io vengo qui ogni sera e vi dico come la penso. E devo farlo, perché non ho altra scelta: voi mi fate paura! E’ questa la mia funzione, no? Io sono qui per prenderviper mano e portarvi attraverso la selva oscura del vostro odio, delle vostre‘rabbie’ e delle vostre umiliazioni. Io sono un servizio pubblico: siete tutti terrorizzati, avete paura dell'uomo ‘nero’, vi rifugiate sotto le coperte, ma non ne potete fare a meno. Io vengo qui ogni sera, vi insulto e abuso di voi. E voi poi mi chiedete: “Ti prego, fallo ancora”! Ma cosa ‘diavolo’ vi prende? Perché continuate a telefonarmi? ANDATE VIA!!! Io non ne posso più della vostra stupidità: tenetevela,non la voglio! Io sono sprecato per voi: ècome dare le ‘perle’ ai ‘porci’…".

(Talk Radio, Oliver Stone – Stati Uniti, 1980)

LA LUCIDITA’ DI CRAXI

“Nessuno meglio di Rosa Luxemburg ha descritto le conseguenze elitistiche e burocratiche che derivano da una tale concezione e prassi (quella del socialismo scientifico marxista, ndr): “Un centralismo spiegato, il cui principio vitale è, da un lato, il netto rilievo e la separazione della truppa organizzata, dai rivoluzionari dichiarati e attivi dall’ambiente, pur esso rivoluzionariamente attivo ma non organizzato, che li circonda e, dall’altro, la rigida disciplina e l’intromissione diretta, decisiva, determinante delle istanze centrali in tutte le manifestazioni vitali delle organizzazioni locali del partito. Ciò significa chiudere il movimento nella corazza di un centralismo burocratico che degrada il proletariato militante a docile strumento di comitato”. Evidentemente, tutto ciò implica una burocratizzazione integrale della società, la quale diventa, per ciò stesso, un unico ufficio ed un unico stabilimento industriale diretto dall’alto dell’apparato del partito, il quale vigilerà sugli uomini affinché essi non devìino dalla ‘retta via’ fissata dall’ortodossia. Questa, dunque, non è affatto una dittatura ‘del’ proletariato, bensì una dittatura ‘sul’ proletariato…”.

(“Il Vangelo socialista” di Bettino Craxi – L’Espresso, agosto 1978)

I SETTE PILASTRI DELLA SAGGEZZA

“La Corona d’Inghilterra garantisce il pagamento di 500 mila ghinee d’oro in favore di Sua Eccellenza Auda Abu Thay, signore del popolo degli Awethat. Firmato, in mancanza di Sua Maestà il Re d’Inghilterra, da me…”.

(Colonnello T. E. Lawrence – Arabia Saudita, 1917)

LA GRANDIOSA MALVAGITA’

“Sai cosa mi sembri con la tua borsetta pulita e le scarpette a buon prezzo? Mi sembri una campagnola, un’energica campagnola ripulita, anche con poco gusto direi. Sei stata nutrita bene e questo ha allungato le tue ossa, ma non ti sei spinta più in là di una generazione rispetto ai rifiuti umani da cui provieni. E quell’accento che hai tentato così disperatamente di perdere, pura Virginia occidentale vero? Cosa fa tuo padre? Il minatore? Puzza ancora di lampada a petrolio? So come ti hanno scoperta in fretta i ragazzi, tutti quei noiosi e puzzolenti palpeggiamenti sui sedili posteriori delle macchine, mentre tu avevi un solo sogno: andartene via, cercare qualunque cosa ti desse la possibilità di arrivare all’Fbi…”.

(Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme – Stati Uniti, 1991)

E SOTTO LA PANCA?

“Sopra la panca, la capra campa. Sotto la panca, per motivi che al momento assolutamente ci sfuggono, la capra crepa…”.

(Vittorio Lussana – Italia, estate 2008)


Lascia il tuo commento

Krizia - Chiavari - Mail - martedi 12 agosto 2008 11.34
In risposta Oliver Stone, ti dedico la canzone finale di " il marchese del grillo".
Krizia - Chiavari - Mail - venerdi 8 agosto 2008 14.10
Ho tempo sino a settembre per leggere
il bla bla.
Comuneue: Cristiana F " Noi ragazzi dello zoo di Berlino", " Orchidea Selvaggia"- " L'uomo dei sogni".
Rocco Siffredi ha fatto anche un cd.
Buone ferie a tuttiiiiiiii


 1