Vittorio Lussana

Ha proprio ragione Bobo Craxi: Walter Veltroni si è recato al Congresso socialista di Montecatini con la stessa aria di chi, dopo averti investito con un gommone ed averti tranciato un braccio e una gamba, ti domanda: “Ti sei fatto male”? Io comincio a chiedermi se il leader del Pd sia effettivamente presente a se stesso. Allora d’accordo: cerchiamo di spiegargli, per l’ennesima volta, alcuni fatti semplici semplici. Caro Veltroni, se non si favorisce, in qualche modo, la fuoriuscita dell’elettorato laico e socialista dal Popolo delle Libertà, la sinistra è destinata a perdere per interi decenni. Ti è più chiaro, oggi, questo dato politico, oppure ti serve venir sommerso dai fischi ancora per qualche lustro? Vuoi avere una vocazione maggioritaria? Allora, bisogna mettere in campo un nuovo progetto di società, una nuova strategia economico-sociale in grado di farci uscire, una volta per tutte, dall’aziendalismo e dal nuovismo politico fine a se stesso. O ti mangi ‘sta minestra, o salti dalla finestra: ascolta bene cosa ti scrive il figlio del tipografo di ‘Paese Sera’! Deve trattarsi di un progetto credibile, di natura liberal-democratica, che contemperi anche la presenza delle sensibiltà cristiane più aperte e moderne. Si tratta di un miracolo? Di un capolavoro troppo difficile da realizzare? Può darsi. Ma questa è la sola condizione per riuscire a definire un sistema di alternanza di governo democratico, in questo Paese, in cui la sinistra italiana non sia costretta a ricorrere, per vincere, a degli escamotages di natura ‘tecnicista’. Nel 1996, l’Ulivo vinse le elezioni grazie ad un ben congegnato meccanismo di scorporo dei voti che fece scivolare sulla ‘lista civetta’ dell’allora presidente del Consiglio, Lamberto Dini, una serie di voti. In pratica, a fronte di un dato elettorale che vedeva un maggior consenso complessivo per il centrodestra, grazie a quell’escamotage (individuato da un ristretto numero di persone, tra le quali il sottoscritto…), il centrosinistra riuscì ugualmente ad ottenere la maggioranza dei seggi, sia alla Camera, sia al Senato, un risultato favorito, naturalmente, anche dalla decisione di ‘corsa solitaria’ presa, a quei tempi, da Umberto Bossi e dalla Lega Nord. Dieci anni dopo, nel 2006, Romano Prodi, Piero Fassino e Massimo D’alema compresero che per vincere le nuove elezioni politiche nazionali fosse necessario realizzare tre tipi di operazioni: 1) portare all’interno della maggioranza di governo anche la sinistra antagonista; 2) drenare un certo numero di voti dell’area del centro laico attraverso l’operazione ‘Rosa nel pugno’; 3) ottenere l’obiettivo di riuscire a riportare a sinistra una prima pattuglia di socialisti facenti capo a Bobo Craxi. Anche se sul filo di lana, questa strategia riuscì, nonostante abbia poi dimostrato di avere il ‘fiato corto’. Bene: se la sinistra italiana vuol tornare a vincere non può più ricorrere a giochi e giochetti di tal genere e tipo, bensì deve mettersi in testa di dover convincere una bella ‘fetta’ di elettorato laico – socialista, che a tutt’oggi staziona stabilmente sotto l’ombrello protettivo del Pdl, a ‘tornare a casa’, anche in base all’assurdità di un posizionamento in un’area politica popolare anziché in quella del socialismo democratico europeo ed internazionale. Oltre a ciò, si deve altresì tener presente che vi sono anche le antiche formazioni liberali, radicali e repubblicane da risistemare al centro di una ben precisa ‘zona franca’ laica e liberaldemocratica. Fino a quando non si capirà veramente che bisogna rimettere a posto tutte queste ‘cose’, andate in frantumi grazie al cataclisma giudiziario di Tangentopoli e fino a quando l’area postcomunista, ma anche quella comunista vera e propria, non comprenderà di aver ingenuamente aderito ad un disegno ‘esogeno’ di destabilizzazione e di forte indebolimento politico dell’Italia, non si riuscirà a rimettere in piedi un’area politica progressista effettivamente coerente, compatta e priva di contraddizioni. L’unico disegno possibile è questo, al di là delle immancabili digressioni e masturbazioni cerebrali sul miglior sistema elettorale possibile, in grado di avvantaggiare una coalizione anziché l’altra. Facciamo ora un ragionamento elementare: se potessimo rimettere in sesto un’area laica del 5 – 7% insieme ad una formazione socialdemocratica del 38% e con l’apporto di un filone cattolico progressista pari all’8 – 10%, ecco che tutto il fronte progressista tornerebbe a governare. Ma per far questo, esso deve riuscire a ‘sfondare al centro’, deve cioè saper svolgere un lavoro di analisi e di ricerca culturale in grado di far ammettere a tutto il vecchio mondo post comunista una cosa fondamentale: di Bettino Craxi e della politica del Psi non avete capito nulla. Si possono e si debbono chiarire tante cose, a sinistra: mi dispiace, ma è così. Solo in questo modo e attraverso questo sforzo molte situazioni comincerebbero a vedersi per come in realtà sono sempre state: si capirebbe, ad esempio, come molti ambienti di destra abbiano in realtà approfittato opportunisticamente dell’uscita di scena di Bettino Craxi, al fine di mettere il ‘cappello’ su un’esperienza politica in realtà modernamente progressista e riformatrice. Ma al fine di dimostrare ciò, tutti i comunisti e i post comunisti d’Italia debbono ammettere soprattutto una cosa: sul ‘sor Bettino’ siete stati degli stupidi ed avete ‘abboccato’ ad una campagna mediatico-giudiziaria che, in realtà, partiva da molto lontano. E’ così difficile, Veltroni? Proprio tu che hai cercato di capire chi vi fosse dietro all’omicidio di Bob Kennedy non sei in grado di favorire la ricostruzione di quanto avvenne durante Tangentopoli? E preferisci che si contini ad utilizzare strumentalmente l’icona di Bettino Craxi come quella di un ‘ladro’ per gli stupidi e di un grandissimo leader per gli ipocriti? Togliersi Craxi dai ‘piedi’ ha fatto comodo a tutti, in verità. Diciamocelo chiaramente: in un modo o in un altro, tutti quanti a Bettino Craxi abbiamo voltato le spalle. Ed è anche per questo motivo che, personalmente, nutro una disistima profonda nei confronti degli italiani, caro Walter Veltroni.




(articolo tratto dalla rubrica settimanale '7 giorni di cattivi pensieri' pubblicata sul sito web di informazione e cultura www.diario21.net)
Lascia il tuo commento

Federico Baldini - Ravenna - Mail - martedi 15 luglio 2008 16.55
Bellissima analisi di Lussana.Complimenti! Basterebbe che il PD decidesse di aderire al PSE e all'Internazionale Socialista per sparigliare le carte e creare quel centrosinistra immaginato da Lussana e sognato anche da me, povero orfano repubblicano. Con un PD casa di tutto il socialismo italiano si potrebbe allora arrivare ad un centrosinistra formato da PD, un partito laico, liberaldemocratico e repubblicano ed uno cattolico democratico. Basterebbero numeri anche minori di quelli pensati da Lussana per vincere: un PD da 35%, uno cattolico da 10% e uno liberal-repubblicano da 3-4%. Solo che non so se vedremo mai un centrosinistra del genere....
Andrea - Roma - Mail - mercoledi 9 luglio 2008 19.32
GRANDE!!! GRANDISSIMO ARTICOLO!!! IL LUSSANA SI CHE LE CANTA CHIARE!!!


 1