Mercoledì 7 maggio 2008 ho avuto il privilegio di assistere alla esecuzione della “Messa di Requiem” per soli coro ed orchestra K. 626, l'ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguita dagli strumenti della “China Philarmonic Orchestra” e dalle voci dello “Shanghai Opera House Chorus”, diretti dal Maestro Long Yu. Prima del concerto, Long You ha rivolto un saluto al Pontefice definendo la musica “messaggera di pace e amore”. Il concerto è stato eseguito in Vaticano nella Sala Paolo VI, definita dal Papa “la finestra del Vaticano sul mondo”. E’ stato significativo ascoltare la “Messa di Requiem” nella sala che ha come sfondo “La Resurrezione”, scultura realizzata nel 1975 da Pericle Fazzini, nato nel 1913 a Grottammare (AP) e morto a Roma nel 1987. Al termine dell’esecuzione, Benedetto XVI ha confessato che questo concerto “ci pone a contatto con la vivace realtà del mondo della Cina”, riconoscendo (da ottimo pianista quale Egli è) agli artisti “grande competenza, finezza ed eleganza nell’eseguire un'opera musicale che fa parte del patrimonio artistico dell'umanità”. Papa Ratzinger ha aggiunto: “Tali validi artisti rappresentano la grande tradizione culturale e musicale della Cina, e l'esecuzione ci aiuta a meglio comprendere la storia di un popolo, con i suoi valori e le sue nobili aspirazioni. La musica, e più in generale l'arte, possono diventare veicolo privilegiato di incontro e di reciproca conoscenza e stima fra popoli e culture diverse; un mezzo alla portata di tutti per valorizzare l'universale linguaggio dell'arte”. Il Papa ha sottolineato l'interesse di orchestra e coro per la musica religiosa europea. “Un dato, questo, che mostra come sia possibile gustare ed apprezzare, in mondi culturali diversi, alte manifestazioni dello spirito, quale è appunto il 'Requiem' di Mozart che è stato ora eseguito, proprio perché la musica interpreta gli universali sentimenti dell'animo umano, fra cui quello religioso che supera i confini di ogni singola cultura”, ha aggiunto. Con i musicisti cinesi, il Papa ha detto di voler “accogliere idealmente l'intero vostro popolo, con un pensiero speciale ai vostri concittadini che condividono la fede in Gesù e sono uniti con un particolare legame spirituale al Successore di Pietro. Il 'Requiem' è nato da questa fede, come preghiera al Dio giudice giusto e misericordioso, e proprio per questo tocca il cuore di tutti, proponendosi come espressione di un umanesimo universale”, ha spiegato. Un prolungato applauso ha interrotto le parole del Papa quando ha inviato il suo saluto (in inglese), attraverso gli artisti, “a tutti gli abitanti della Cina che, con le prossime Olimpiadi, si preparano a vivere un evento di grande valore per l'intera umanità”. Al termine l'Orchestra ed il Coro hanno offerto un ulteriore dono musicale al Papa per richiamare il legame tra Occidente e Oriente, eseguendo la più famosa melodia popolare cinese, la Canzone del Gelsomino, che Puccini ha riutilizzato per la Turandot nella “Invocazione alla Luna”.