I leader dei partiti della sinistra antagonista hanno deciso di mettere da parte alcune incomprensioni degli ultimi giorni e di riprendere la loro marcia unitaria in vista dell'assemblea di fondazione del nuovo soggetto in programma per il prossimo fine settimana alla Nuova Fiera di Roma. “Abbiamo investito e accelerato sul percorso della soggettività unitaria”, ha dichiarato il Segretario di Rifondazione comunista, On. Franco Giordano,
al termine di un incontro tenutosi a Montecitorio tra i Segretari nazionali di Prc, Sd, Verdi e Pdci. “L'8 e il 9 dicembre nascerà ‘la sinistra e l’arcobaleno’ e siamo sicuri che essa si radicherà nella società italiana”, ha annunciato, per parte sua, il ministro Fabio Mussi. Poi l’On. Diliberto, Segretario del Pdci, ha chiarito: “Non abbiamo discusso delle polemiche, perché cerchiamo di andare al di là”. Trovata l’intesa anche sul “logo grafico comune” che verrà lanciato proprio alla fine dell’assemblea. Gli ultimi tempi sono stati alquanto burrascosi per la cosiddetta ‘cosa rossa’: l’intervista del presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, aveva fornito argomenti notevoli di discussione. Tuttavia, Fabio Mussi, Alfonso Pecoraro Scanio, Franco Giordano e Oliviero Diliberto alla fine hanno deciso di sedersi attorno a un tavolo e ‘cercare una quadra’ in grado di rafforzare il ‘pilastro’ più a sinistra dell’Unione. Naturalmente, il primo punto all’ordine del giorno era l’organizzazione dell'evento dell’8 e 9 dicembre. Dopodichè, i quattro leader rosso-verdi hanno espresso alcune valutazioni finali per dare il via libera al nuovo simbolo. A sentir loro, la discussione è stata franca e serena: “E’ stato un incontro molto proficuo”, ha raccontato Giordano, “abbiamo deciso il percorso unitario: quello dell’8 e 9 dicembre sarà un grande evento”. Anche il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, lasciando in anticipo la riunione a causa di alcuni impegni di governo, ha affermato: “Stiamo lavorando in modo positivo, si va avanti”. Solo Diliberto ha utilizzato un tono più ‘freddino’: “Io evito le polemiche con gli alleati”. Da Mussi, poi, è arrivato l’unico segnale di ampio respiro che è emerso dall’incontro: “Per le amministrative, l’impegno è quello di compiere tutti gli sforzi per andare il più possibile uniti”. Il leader del Partito democratico, Walter Veltroni,
ha detto di vedere con “grande favore”
la costruzione di un grande soggetto unitario a sinistra, un’operazione che potrebbe far superare la “la frammentazione, la dispersione e l’instabilità. Penso che questo sia un processo positivo” - ha aggiunto – “come lo sono tutti quei processi che vanno verso aggregazioni e livelli di unità più alti”. Solo un semplice augurio, invece, è giunto dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti: “Sono giorni di auguri. Io mi fermo agli auguri”, ha dichiarato. In seguito, il coordinatore del Pdci, Marco Rizzo, commentando le indiscrezioni sul nuovo simbolo ha sottolineato: “Se quello definitivo non avrà la falce martello ben visibile non sarò d'accordo. Perché”, si è domandato, “in una confederazione dove i comunisti sono la stragrande maggioranza si dovrebbero cancellare i simboli del lavoro? I nomi e le cose vanno a braccetto”, ha concluso l’europarlamentare del Partito dei comunisti italiani.