Iulia Greco

La mission del progetto ‘Vertigo’ è quella di ridurre le emissioni di Co2 lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti di edilizia sostenibile: ecco come

Quando l'economia circolare incontra l'edilizia sostenibile, magari con il sostegno dell'ente pubblico, il risultato non può che essere virtuoso. ‘Arken spa’, realtà leader nel settore dell’arredamento modulare, celebra il suo trentesimo anniversario con un progetto visionario: ‘Vertigo’, nato dalla collaborazione con l'organismo di ricerca Crf ed evoluto da rivestimento legnoso per pareti in una linea di arredo modulare completa, capace di coniugare design, innovazione tecnologica e sostenibilità. In questa intervista, Nicola Bartucca della Crf (Cooperativa di ricerca finalizzata Sc, ndr) ci presenta le idee, le sfide e i successi che hanno portato alla creazione di un prodotto che ridefinisce gli standard del ‘living’ moderno.

Nicola Bartucca, com'è nata l'idea del progetto 'Vertigo'? Da quale input?
“Arken spa nasce nel 1993 come Arken Italia srl su un brevetto denominato – ovviamente senza molta fantasia – ‘Primo’ e avente come oggetto una scaffalatura metallica modulare componibile, molto facile da installare, che ha costituito il prodotto d’ingresso sul mercato dell’arredamento del retail. Da quell’esperienza in poi, sono nati decine di brevetti, modelli di utilità e depositi di design che hanno visto la società impegnarsi nel cercare di incontrare le esigenze di innovazione da parte di una clientela sempre più esigente. A trent’anni dal deposito del primo brevetto, Arken Spa aveva nel ‘cassetto’ altre idee da sperimentare: il team del reparto di ricerca e sviluppo aveva iniziato a realizzare pre-prototipi per una parete verticale, modulare, parametrica e customizzabile, intervallata da cremagliere elettrificate, in grado di distribuire l’alimentazione a bassa tensione per l’illuminazione dei ripiani. Questa idea ha così trovato modo di nascere con l’opportunità offerta dal bando lanciato da Lazio Innova ‘Riposizionamento competitivo Rsi per l'Economia del mare, Green economy e Agrifood: programma regionale Fesr Lazio 2021-2027’. La spinta iniziale, quindi, ha trovato nuovo impulso dall’aggiudicazione del bando. Il progetto è stato poi sviluppato insieme all’Organismo di ricerca Crf (Cooperativa ricerca rinalizzata Sc, ndr) con la denominazione di ‘Linea modulare polifunzionale sostenibile denominata Kanneté’, rinominata ora: ‘Vertigo’. Il progetto ha visto l’impegno di tutti i collaboratori: dai progettisti ai tecnici delle linee a Cnc, fino ai montatori e agli imballatori, che sono andati oltre, con grande entusiasmo, la semplice parete ‘smart’, per approdare a un’intera linea di arredo”.

Vertigo è stato progettato secondo i principi dell’ecodesign: quali accorgimenti specifici avete adottato per garantire sostenibilità e circolarità?
“L’approccio progettuale ha posto al centro la tutela dell’ambiente e il benessere delle persone in ogni fase del ciclo di vita del prodotto: dall’ideazione alla produzione, dall’uso allo smaltimento. In particolare, l’attenzione maggiore si è concretizzata sull’uso di materiali sostenibili e materie prime rinnovabili, riciclabili, biodegradabili o provenienti da fonti certificate – come legno Fsc®, plastica riciclata o materiali bio-based – che rappresentano uno dei pilastri dell’ecodesign, in quanto rispettano l’ambiente”.

Quali sono i vantaggi del progetto ‘Vertigo’?
“Il progetto ha questo approccio: non solo riduce il consumo di risorse naturali, ma diminuisce anche l’impatto ambientale legato alla produzione e allo smaltimento. Per definizione, gli oggetti progettati con criteri di ecodesign devono minimizzare le emissioni di Co2 lungo l’intero ciclo di vita; in secondo luogo, la nostra attenzione è stata posta alla riduzione dell’uso di energia, acqua e altre risorse durante il processo produttivo e l’utilizzo del prodotto. Inoltre, un prodotto di eco-design deve essere facilmente smontabile, al fine di facilitare la separazione dei materiali e il loro riciclo: la linea di arredo ‘Vertigo’ è stata pensata per comporsi di mobili modulari e dispositivi elettronici con componenti intercambiabili, i quali semplificano il riutilizzo delle parti e riducono la quantità di rifiuti inviati in discarica. Creare prodotti che durano nel tempo è un elemento chiave dell’eco-design. Un oggetto progettato per resistere all’usura e mantenere le sue caratteristiche nel tempo richiede meno sostituzioni, riducendo l'impatto ambientale e i costi per il consumatore. La durabilità si accompagna spesso alla possibilità di aggiornamenti o riparazioni, allungando ulteriormente il ciclo di vita del prodotto”.

Il design ecologico o sostenibile è, ormai, una scelta obbligata?
“La linea di arredo ‘Vertigo’ è stata progettata secondo i principi dell’ecodesign in quanto scelta necessaria: in un mondo sempre più segnato dalla crisi climatica e dalla scarsità di risorse, l’eco-design non è solo è un’opzione, ma una necessità. Progettare con criteri sostenibili significa non solo preservare il pianeta per le future generazioni, ma anche rispondere a una domanda di mercato in costante crescita. Adottare i principi dell’ecodesign permette di guardare al futuro con una visione più consapevole, trasformando ogni prodotto in un esempio di innovazione responsabile. È un approccio che beneficia l’ambiente, le persone e il business, rendendo il design un potente strumento di cambiamento positivo”.

Ci parla di questa ‘cremagliera elettrificata’, che sembra essere l’elemento distintivo del vostro progetto? Quali sono le sue caratteristiche principali? E come contribuisce all’efficienza energetica?
"La cremagliera elettrificata rappresenta uno degli elementi più distintivi e complessi della parete verticale Vertigo e le sue caratteristiche principali sono: 1) la distribuzione dell'illuminazione a bassa tensione. La cremagliera elettrificata permette di distribuire l’energia a bassa tensione in modo sicuro ed efficiente, alimentando luci Led integrate poste all’interno di fresature ricavate nella parte inferiore dei ripiani legnosi; Questo sistema riduce il consumo energetico rispetto alle soluzioni tradizionali, mantenendo un’illuminazione uniforme e di alta qualità. Inoltre i sensori di movimento ed i rilevatori di luminosità regolano automaticamente l’illuminazione in base alle effettive necessità: 2) le ‘piste’ per l’invio dei segnali e la ricezione delle correzioni. Il sistema cioè presenta due “piste” dedicate alla trasmissione -input output- di segnali “catturati” da device installati, che consentono di monitorare e ottimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche, con il ricorso all’IA. Grazie anche alla possibilità di correggere in tempo reale i dati relativi all’illuminazione, alla presenza di clienti, alle caratteristiche ambientali della location (temperatura, umidità e così via), si determina una gestione intelligente e adattiva. In definitiva il sistema migliora il comfort degli spazi abitativi e lavorativi, dimostrando che efficienza energetica e innovazione vanno di pari passo; 3) modularità e personalizzazione: la cremagliera permette una configurazione flessibile, adattandosi alle esigenze specifiche degli ambienti. Ogni elemento è personalizzato per essere facilmente utilizzato, minimizzando sprechi e massimizzando l'efficienza nell'uso delle risorse; 4) flessibilità nell’uso dello spazio: la possibilità di spostare gli elementi della cremagliera senza dover riconfigurare l’intero sistema elettrico permette di adattare l'ambiente alle esigenze in continua evoluzione, riducendo i costi legati a interventi strutturali".

Come si è evoluto il progetto da semplice rivestimento legnoso per pareti a sistema modulare completo?
“Il progetto ‘Vertigo’ incarna un viaggio straordinario nel mondo del design, evolvendosi da semplice rivestimento in legno per pareti a una linea di arredo completa, modulare, parametrica e customizzabile. Questo percorso riflette la capacità di Arken spa di anticipare le tendenze, ascoltare le esigenze del mercato e trasformare un prodotto in una soluzione versatile e all’avanguardia. Progettato per portare calore ed eleganza agli spazi interni, pone alla base della sua identità un’estetica raffinata, l’alta qualità e l’attenzione ai dettagli. In questa prima fase, ‘Vertigo’ si concentrava sul rivestimento di pareti, arricchendo ambienti residenziali e commerciali con superfici caratterizzate da ‘texture’ pregiate e tonalità naturali. Ma con il tempo, Arken spa ha riconosciuto il potenziale di ‘Vertigo’, perché poteva superare il semplice rivestimento di pareti. In un mercato sempre più orientato alla modularità e alla personalizzazione, l'azienda ha perciò iniziato a integrare elementi funzionali e tecnologie avanzate, trasformando Vertigo in un vero e proprio sistema di arredo verticale”.

Quali sono, in estrema sintesi, i criteri fondamentali di ecodesign che rispondono al ‘progetto Vertigo’: può riassumerceli?
“Certamente: a) una modularità innovativa. ‘Vertigo’ si è arricchito di mobili componibili e strutture modulari che consentono di arredare in modo personalizzato interi spazi per retail, comunità e piccoli consumatori; b) funzionalità avanzate: l’introduzione della cremagliera elettrificata ha rappresentato un punto di svolta, aggiungendo alla parete capacità come la distribuzione di illuminazione a bassa tensione e la trasmissione di segnali per la gestione intelligente degli ambienti; c) materiali sostenibili: l'attenzione alla sostenibilità ha portato all’utilizzo di materiali certificati, riciclati e a basso impatto ambientale, rendendo Vertigo una scelta non solo estetica, ma anche ecologicamente responsabile”.

Il percorso verso l’ecosostenibilità è un’ideologia, secondo lei?
“Questo progetto testimonia limpidamente come innovazione, attenzione ai dettagli e una visione orientata al futuro possano trasformare un’idea in un sistema versatile e all’avanguardia, capace di ridefinire gli standard dell’arredo moderno. ‘Vertigo’, oggi, non è solamente una scelta estetica, ma una soluzione intelligente per chi cerca funzionalità, sostenibilità e design in un unico prodotto. Non si tratta di ideologia, ma semplicemente di avere delle idee e di premiarle come meritano, riconoscendone l’utilità, anche quella di lungo periodo. Non c’è nulla di male nell’avere delle idee. Altrimenti, si resta prigionieri della staticità e dell’immobilismo”.


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