Pietro Pisano

Caroline Pagani, sorella del grande cantautore Herbert Pagani, è attrice e regista di notevole talento e sensibilità, riuscendo a trasmettere, in tutti i suoi spettacoli, una passione autentica e viscerale per il teatro. Nel suo lavoro ‘Mobbing Dick’, portato all’attenzione del pubblico romano il 9 e il 10 ottobre scorsi al Teatro Lo Spazio, viene messo in scena, con intelligenza e ironia, lo stesso mondo dello spettacolo in quelli che sono i suoi lati più oscuri e abietti. La Pagani ‘one-woman show’ veste i panni di un’attrice messa a dura prova durante un’audizione teatrale: come suggerisce il titolo dell’opera, di ‘mobbing’ si tratta. Nello specifico, di ciò che subiscono quotidianamente le donne nello ‘showbiz’ per opera dei registi uomini. ‘Mobbing Dick’ è dunque una riflessione attuale e amara sul potere. Un’opera in cui convergono comicità e denuncia sociale, momenti di grande intensità riconducibili al teatro ‘shakespeariano’, di cui la Pagani è una raffinata studiosa e interprete, insieme a ‘gag’ divertenti e, in qualche modo, attinenti alla nostra realtà quotidiana. L’attrice, nonostante venga intrappolata in una spirale di umiliazioni e angherie senza fine, non si perderà mai d’animo, ma anzi utilizzerà le parole del grande drammaturgo inglese come un antidoto contro la volgarità del nostro tempo, contro gli abusi messi in atto da certi registi triviali e incompetenti, soprattutto nei confronti delle donne. Ripercorrendo alcune tra le più celebri figure femminili ‘shakespeariane’, quali Isabella di ‘Misura per misura’, Titania del ‘Sogno di una notte di mezza estate’, Giulietta, Cleopatra e l’eroina di Lucrezia Violata, l’attrice si cimenta in questi ruoli per far risplendere di nuova luce il teatro del Bardo. Non solo un’opera di denuncia, quindi, ma anche una magistrale interpretazione del teatro shakespeariano. ‘Mobbing Dick’ è, in fondo, un viaggio affascinante nel mondo dell’eros e sul modo in cui questo è stato rappresentato nella nostra società fino a oggi.
 


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