Carmen PostaLa verità è sempre un concetto complesso da sviluppare. Molti di noi sono certi di mantenere questo 'scettro' tra le mani. Un atteggiamento che può, purtroppo, sfociare in arroganza e testardaggine. In questi casi, anche se si è nel giusto, in un modo molto umano si passa ad avere torto e a far del male invece che del bene. Nel suo illuminante libro 'Il Sentiero' (Edizioni Mediterranee), il grande Swami Kriyananda fa riferimento al suo maestro Yogananda. Egli spiega con saggezza come la verità diventi meno importante, se questa finisce per causare del male. Ci sprona a sviluppare comprensione ed empatia, agendo lì dove il nostro aiuto viene ricercato. Come, per esempio, quando qualcuno si avvicina a noi con una richiesta o con una difficoltà. Momenti come questi sono come una 'chiamata': sta a noi decidere se rispondere o meno. Ci mettono alla prova, collaudando il senso dell’Io, quello dell’Altro, di come siamo in grado di rapportarci con noi stessi, con Dio, con chi ci circonda. Una discussione o un conflitto di opinioni è una ricerca verso la verità e può avere una forma benevola. Non dev’essere recepita come un attacco o presa sul personale, specialmente quando l’intenzione della verità è quella di trovare uno stato di comunione con lo spirito. Ma nel caso opposto, in cui è il nostro Ego a prendere il 'timone', allora si dà la situazione che abbiamo illustrato all’inizio: il senso di superiorità, la distanza e la separazione. Questo sfocia in liti, dispute e basse energie. Qualcosa che nessuno di noi desidera nella propria vita. Dobbiamo imparare a non reagire a queste energie, a sentire la benevolenza sopra ogni cosa. Capire che chi sente il proprio Ego elevarsi sopra gli altri non è altro che qualcuno che è estremamente spaventato, disconnesso da se stesso e dal volere spirituale. Di alienato, si direbbe a sinistra. Qualcuno che ha un profondo bisogno d’amore, perché non è stato in grado di donarselo. Bisogna ricordarsi che, se decidiamo di entrare nella frequenza dell’Altro, dobbiamo farci valere nel giusto modo. Noi stessi abbracceremo quella vibrazione e ne diventeremo parte. Quando lasciamo la mano del nostro sé spirituale, entriamo in contatto con la materialità del nostro Ego, rafforzando la dinamica distruttiva ed egocentrica in noi stessi e, quindi, nel mondo attorno a noi. Per questo motivo, la verità non sempre è la via: lo è solo quando si accompagnano le parole con la giusta intenzione, con il cuore, con l’alta frequenza dell’amore e della condivisione. Quando non fa del male a chi abbiamo di fronte. Non lo è, invece, quando le nostre ragioni si elevano oltre, peccando di un individualismo che ci fa sentire piccoli, oscuri e spaventati. Entriamo nell’illusione di qualcosa che non siamo, perché la nostra natura è l’amore.





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