In questa fine di luglio, la premier, Giorgia Meloni, si è recata in Cina per la prima volta in visita ufficiale, al fine di incontrare il presidente cinese, Xi Jinping. Dai tempi del viaggio di Marco Polo (1274) a oggi, Cina e Italia si sono osservate, si sono conosciute, hanno costruito legami e hanno condiviso conoscenze (come racconta proprio Marco Polo nella sua celebre opera 'Il Milione', ndr). Due civiltà millenarie diverse, ma con un focus comune: la collaborazione commerciale. L’occasione del viaggio della premier nella terra del drago è stato l’anniversario dei 20 anni di partenariato strategico, nonché i 700 anni della morte di Marco Polo, avvenuta l’8 gennaio 1324 a Venezia: un visionario che aveva compreso l’importanza dell’Oriente, le possibilità e le potenzialità insite nell’amicizia con quei popoli, il benessere e la ricchezza che si potevano ottenere. L’antica 'via della seta' era costituita da percorsi terrestri, marittimi e fluviali. Oggi, invece, con l’espressione “nuova via della seta”, si fa riferimento a un grande piano di investimenti infrastrutturali che il governo cinese è pronto a realizzare in Europa e nel resto del mondo. Strade, porti, ponti, ferrovie, aeroporti, impianti per la produzione e la distribuzione di energia e per sistemi di comunicazione, finanziati da Pechino per facilitare e dare ulteriore impulso agli scambi e ai rapporti commerciali tra le imprese cinesi e il resto del pianeta. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di potenziamento e di bilanciamento dei rapporti commerciali tra Italia e Cina, di relazioni economiche e scientifiche nel segno del rispetto e della reciprocità, affinché ognuno possa comprendere l’altro. Cooperazione, crescita economica, creazione di posti di lavoro, stabilità e pace i punti centrali della visita, tutto in un’ottica fiduciaria. Marco Polo visse molti anni in Cina. Imparò la lingua e divenne un funzionario dell’impero cinese: un uomo di fiducia, stimato ed apprezzato. Sono trascorsi secoli e al posto del giovane mercante veneziano, oggi c’è la donna più importante d’Italia. Il coraggioso Marco Polo impiegò 3 anni e mezzo per arrivare nella capitale cinese: un viaggio duro e pericoloso; la premier è arrivata in una giornata con un volo diretto e le idee chiare: lanciare un piano d’azione triennale che valorizzi il lavoro svolto in passato tra Italia e Cina ed esplorare nuove forme di collaborazione nel rispetto delle regole e degli equilibri. Il presidente Xi Jinping si è mostrato d’accordo, parlando di un “ringiovanimento della Via della Seta” e di un allargamento della partnership nel settore delle auto elettriche e dell’intelligenza artificiale. Ha sottolineato anche che la Cina “aderisce alla via dello sviluppo pacifico, non persegue l’egemonia ed è disposta a condividere opportunità di sviluppo con altri Paesi”. Il leader cinese ha anche auspicato che l’Italia “comprenda e sostenga” tale filosofia e acquisisca “un ruolo costruttivo nella promozione del dialogo e della cooperazione Cina-Ue, nello sviluppo positivo e stabile delle relazioni Cina-Ue”. Dopo il voto contrario di Fratelli d’Italia alla rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea, la premier Meloni non è riuscita a ottenere posizioni di rilevo al Consiglio europeo: con questo suo viaggio, riuscirà a rilanciare la sua leadership e a fare in modo che l’Italia diventi il tratto d’unione tra Europa e Cina?