Indicare
numeri non è mai un
esercizio sterile: dal primo gennaio a oggi – salvo incrementi dell'ultima ora - le
donne uccise in
Italia sono state
22 (fonte:
https://femminicidioitalia.info/lista/2024). Appare quindi utile la lettura di un
volume pubblicato proprio in questi giorni, dal titolo
‘Quelle brave ragazze’ (Gemma Edizioni, 2024) di
Stefania Catallo. Monache e ragazze di periferia; prostitute e madri; modelle e dottoresse: la
violenza di genere colpisce tutte
senza esclusioni, né differenze sociali o culturali. Un viaggio nell'oscurità di un fenomeno profondamente radicato, troppo spesso
mortale e
derubricato a raptus; non considerato come
fredda progettazione o come
punizione per quelle che non intendono
abbassare la testa. Le donne che parlano in questo libro sono
vive seppur ferite. Hanno voluto raccontare la loro storia, decidendo di varcare la soglia del centro
‘Marie Anne Erize’ di
Tor Bella Monaca a
Roma, oggi non più attivo. Ma anche gli
uomini sono protagonisti dell'opera e non solo quelli
'maltrattanti': essi si raccontano intimamente, accendendo una luce nel buio omertoso del
patriarcato. Le protagoniste di questo volume si raccontano senza
indulgere in particolari, dando voce all'intimità della loro
sofferenza. Ed è da segnalare la parte dedicata agli
uomini, nella quale è stata raccolta la testimonianza di un gruppo molto attivo nella capitale contro la
violenza di genere, che si racconta circa la
pressione sociale che crea, spesso in sinergia con alcuni
social network, un
modello maschile disfunzionale, tutto
muscoli e
testosterone. Non basta la
certezza della pena a fermare un fenomeno sempre più
dilagante. Così come non sembrano bastare i
cortei, i
centri antiviolenza, le
giornate di sensibilizzazione. Eradicare la
violenza di genere è davvero una
missione impossibile? L'autrice,
Stefania Catallo, è una giornalista che si occupa del
femminile e ha già pubblicato libri e articoli sul tema. In quest’opera, viene affiancata da
Anna Segre, psicoterapeuta e poetessa romana, che ha scritto l'introduzione. Da segnalare anche la bella
copertina, opera di un’artista romana,
Tina Loiodice, molto sensibile ai temi proposti in questo lavoro.