Ultime settimane per ammirare l’incantevole
'mostra-dossier' su
Diego Velázquez, inaugurata lo scorso
24 aprile all’interno della suggestiva cornice delle
Gallerie d’Italia di
Napoli. Il focus espositivo della rassegna ruota attorno a due importanti
dipinti giovanili, realizzati dal maestro spagnolo per i
Carmelitani Calzati di
Siviglia: l’Immacolata Concezione e il
San Giovanni Evangelista sull’isola di Patmos, ricevuti in prestito dalla
National Gallery di
Londra in
'cambio' e
al posto del commovente
Martirio di Sant'Orsola, al quale l’istituzione museale inglese, per celebrare il
bicentenario del 10 maggio, ha dedicato la mostra
'The Last Caravaggio'. Allestiti nella sala del
primo naturalismo tra
Roma e
Napoli, i due quadri restituiscono ai visitatori la temperatura degli scambi tra
pittura spagnola e
napoletana nella prima metà del
XVII secolo, offrendo una splendida testimonianza della prima
produzione sivigliana del
pittore andaluso. 'Iniziatosi' al
naturalismo caravaggesco attraverso le opere del
maestro lombardo e dei suoi seguaci importate a
Siviglia, il giovane
Velázquez raffinò ulteriormente la propria
'parlata caravaggesca' in occasione di due importanti soggiorni italiani: il primo, di studio, tra
l’estate del
1629 e la
fine del
1630; il secondo, tra il
gennaio del
1649 e il
giugno del
1651, in qualità di soprintendente alle opere d’arte delle residenze reali. Ad affiancare i due capolavori del pittore sivigliano,
l’Immacolata dipinta negli stessi anni da
Battistello Caracciolo per la
chiesa della Natività della Beata Maria Vergine a
Roccadaspide (Sa), in
Cilento e
l’Immacolata Concezione di
Paolo Finoglio, proveniente dal convento francescano di
San Lorenzo Maggiore a
Napoli. Preziosa testimonianza del primo passaggio di
Velázquez a
Napoli, infine, un documento
dell’Archivio Storico del Banco di Napoli: un pagamento di
154 scudi disposto il
29 ottobre 1630 dal
VI conte di Monterrey, ambasciatore del
re di Spagna a
Roma e futuro
viceré di Napoli. A quanto pare,
Velázquez riscosse l’importo il
13 novembre presso il
Banco di San Giacomo, il luogo che attualmente ospita proprio le
Gallerie d’Italia di
Intesa San Paolo.