La
colpevolizzazione delle
forze progressiste operata dalla
presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in collegamento con l’assemblea dei leader delle destre europee e americane, organizzata da
Vox in quel di
Madrid, è totalmente
falsa. Ciò per una serie di motivi, che ora andiamo a elencare:
1) da più
venti anni - 25 per la precisione - il gruppo più numeroso al parlamento
dell’Ue è quello del
Ppe (popolari europei) non dei socialisti del
Pse (socialisti e democratici europei); 2) proprio per questo motivo, s’insiste nel chiedere ai
cittadini europei di affidarsi a coalizioni politiche composte da
forze rosso/verdi, le sole consapevoli, soprattutto a livello
climatico/ambientale, di ciò che s’intravede nel nostro futuro, mantendendo fede non solo agli obiettivi immediati, ma anche a quelli di medio-lungo periodo;
3) l’accusa della
presidente Meloni di una
sinistra portatrice di
un'ideologia 'gender' è
infondata: si cerca solamente di
tutelare alcune minoranze - e non solo - da sempre
discriminate e
perseguitate da
retaggi ideologici e
demagogie patriarcali; 4) gli anni
dell'austerity si basarono su
errori di calcolo commessi proprio dagli
economisti conservatori. Come nel caso, per esempio,
dell'Excelgate, che strangolò la
Grecia, al fine di contrastare la
linea 'keynesiana' del
Pse, maggiormante espansiva poiché fondata su
politiche d’investimento in
innovazione e
ricerca anche nei
Paesi ad alto debito, alla ricerca di nuovi
mercati di 'sbocco' in grado di contrastare la grave disoccupazione giovanile;
5) la linea politica dei
socialisti europei non è mai stata
l'austerity propriamente detta e, in seguito, applicata come tale dai
popolari, soprattutto negli anni
2012-2014; 6) le
forze progressiste sono state le prime a parlare con coraggio, insieme ai
Radicali italiani, di costruzione di
un’Unione europea politicamente più forte e influente, in anni in cui
Giorgia Meloni, in
'coro' con tutte le altre
destre astratte e
oscurantiste, vaticinava
sciagure su tutti i fronti, accusando ogni tipo di
'pensiero aperto', compresi quello
liberale e
cattolico-democratico, di
neocomunismo; 7) l'opportunismo non paga: le forze politiche
moderate e
popolari, nonostante gli
errori commessi non accetteranno mai un'alleanza con delle
destre ideologicamente infantili e
vittimiste, antiscientifiche e
complottiste per definizione. Il gioco delle
destre tradizionaliste è lo stesso di sempre:
attribuire intenzioni e
colpe agli altri, giudicando in malafede gli
sforzi e i
sacrifici di tutti. Questo è il primo segnale chiaramente riconoscibile di chi, in realtà, non è
nemico politico di
qualcuno in particolare, ma della
democrazia in generale.
L’8 e il
9 giugno 2024 sapremo se i
cittadini europei continueranno a credere alle
'crociate' populiste, imperniate sulla
diffusione della 'paura' come metodo di
condizionamento psicologico delle
masse, oppure se dimostreranno, finalmente, di esser pronti a fare quel
salto di qualità in grado di affrancarci dal
semplicismo giudicante, diffuso tramite i
social network attraverso l’uso sistematico della
dicotomia amico/nemico e di un
odio ideologico radicale e
fortemente polarizzante, condito con
puerili menzogne e da una montagna di
'fake news'.
(articolo tratto dalla rubrica settimanale 'Gustappunto!' pubblicata su www.gaiaitalia.com)