Intervista alla vivace artista torinese, ma da sempre residente in
Veneto, che ha appena pubblicato un brano divertente e curioso dal
titolo ‘Ti faccio un tutorial’ in cui ha cercato di spiegare cosa
cercano i nostri giovani nei rapporti d’amore e nelle amicizie
Claudia Pregnolato, in arte
Namida, è una
cantautrice 'pop punk', nata a
Torino, ma da sempre residente in
Veneto. Si avvicina alla musica sin da piccola: già all’età di
6 anni si esibisce per la prima volta su un palco, partecipando ad alcuni
concorsi canori della
provincia italiana più profonda. Poi, nel
2018, la
'svolta': carica di grinta arriva alle semifinali del
Festival di Castrocaro e, nel
2019, è finalista al
Festival Show. Da allora, ha partecipato a molti
concorsi nazionali con ottimi risultati, uscendo vincitrice al
Festival di Cittadella (Pd) nel
2019. Nello stesso anno, ha affrontato per la prima volta l’esperienza di
'Area Sanremo', che poi vincerà nel
2021. Nel
2022 è stata scelta tra i
35 ragazzi di
'Deejay on stage', arrivando in semifinale con il brano
'Aip'. E nel
2023 ha continuato a sperimentare, pubblicando diversi singoli che hanno ottenuto l’approvazione di
Spotify, vedendosi inserita nelle playlist editoriali
'New Music Friday' e
'Rock Italia', ritrovandosi anche in copertina di quest’ultima, grazie al singolo:
‘Figli dei fuori’. Di recente, ha pubblicato un nuovo singolo,
dal titolo
'Ti faccio un tutorial', in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme in streaming dallo scorso
12 aprile. Si tratta di un
brano energico, che racchiude l’essenza esplosiva del progetto di questa giovane cantautrice.
Ironia, grinta e
freschezza sono il marchio di fabbrica del brano, che ha il merito di portare alla luce anche temi di attualità, come
l’educazione affettiva, il
'ghosting' e le
relazioni paritarie. In
'Ti faccio un tutorial', la vivace
Namida
parla della sua vita e delle relazioni che, spesso, la annoiano, perché
lei chiede, vuole e pretende di più. È una dedica a chi non si
accontenta di una
serata in discoteca, di un
'messaggino' d’amore, di una
canzone urlata durante un concerto o di un
ragazzo conosciuto a una festa. Un
'tutorial' per
menti ribelli, insomma, per chi cerca il
brivido e si nutre di
emozioni forti. Il
videoclip del brano, girato e diretto da
Alessandro Sangiorgi, è fresco e travolgente: in una location che richiama l’immaginario
'pop punk' americano,
Namida racconta le sue emozioni
(cliccare QUI). Attualmente, è impegnata nella realizzazione del suo
primo album. Abbiamo voluto sentirla, per cercare di capire quali idee circolino nella testa dei nostri
giovani, soprattutto quando parlano di
amori e di
“rapporti paritari”.Namida,
vuoi spiegarci, innanzitutto, perché hai sentito il bisogno di scrivere
questo brano, dal titolo ‘Ti faccio un tutorial’: incontri sbagliati,
comportamenti stereotipati, che non riconoscono o non sanno leggere le
tue peculiarità?
“È nato tutto in modo spontaneo.
Sicuramente, sentivo la necessità di portare alla luce temi come il
‘ghosting’ e alcune modalità che utilizziamo, oggi, per relazionarci e
che caratterizzano i nostri tempi. La canzone è frutto di mie esperienze
dirette, ma anche di quelle di persone a me care”.
Ma se
tu fai un ‘tutorial’ veramente, non pensi che i comportamenti altrui
possano diventare 'meccanici', oppure addirittura respingenti, perché
passi come una tipa “troppo complicata”?
“Ahahaha!!! ‘Ti
faccio un tutorial’, infatti, è soltanto un modo di dire, che viene
utilizzato quando una persona non sta capendo le tue intenzioni o i tuoi
discorsi. Il titolo è pensato in modo figurato, non in senso letterale.
Anche perché, andrebbe contro i miei ideali. È una provocazione, non un
comando: racchiude tutta l’essenza ironica del brano”.
Tu
sei torinese, ma vivi in Veneto: cosa ci racconti in merito al panorama
artistico e culturale del nord-est italiano? È dinamico? In evoluzione?
“Sì, sono nata a Torino, ma vivo da sempre in Veneto. Sono
cresciuta tra la nebbia della provincia, dove le opportunità sono come
un ‘ago in un pagliaio’. Non sono mai stata circondata da una grande
cultura musicale, ma ho sempre avuto grandi sogni e tanta fantasia, che
mi hanno permesso di uscire dalla monotonia e dalla noia”.
Bene,
allora veniamo a te: 'punk' sembri esserlo effettivamente, però cerchi
anche di incrociare alcune sonorità 'pop': è la miscela giusta per il
successo, secondo te?“Sicuramente, al momento è un mio
successo personale: il ‘pop punk’ è un genere che mi appartiene, sin da
piccola. Sono cresciuta ascoltando i Green Day, i Blink, i Sum41 e tutta
la scena degli anni novanta/duemila, per poi scoprirmi, nel tempo, in
grado di scrivere canzoni o, addirittura, avere la possibilità di
cantarle di fronte a un pubblico proprio come fanno i miei idoli. E’ una
soddisfazione che va oltre la popolarità”.
Parlaci un
po’ del tuo percorso? Hai vinto il Festival di Castrocaro 2021, una
manifestazione che ha un suo 'blasone' storico e sei stata finalista al
Festival show del 2019: niente male, sai?“Grazie. La voce, in
effetti, ce l’ho: ve lo garantisco. In secondo luogo, in questi anni ho
avuto la fortuna di sperimentare e fare tante esperienze diverse.
Sicuramente, i festival a cui ho partecipato sono stati una vera e
propria scuola, sia dal punto di vista artistico, sia da quello
‘personale/umano’. Ero una ragazzina, con tanti sogni per la testa: sono
partita dalla mia cameretta cantando i brani dei miei artisti preferiti
e ora, grazie a degli incontri fortunati, porto in giro canzoni scritte
interamente da me, che parlano della mia vita. Mi sono sempre impegnata
al massimo e ho sempre messo tutta me stessa nella musica. E, devo
dire, ho già avuto molte soddisfazioni, come i vari concerti in cui ho
potuto aprire dei veri ‘big’ della musica italiana e i Festival più
importanti nel nostro panorama nazionale. Ma, come sapete, non mi
accontento facilmente: chissà cosa mi riserverà il futuro...”.
Poi
hai vinto la selezione 'Area Sanremo' con un pezzo intitolato 'Estate
di merda', facendoci sorridere perché per noi 'boomer' si tratta di
un’esperienza già capitata più volte, soprattutto negli ultimi anni: a
te cos’era successo?
“Guarda che 'Estate di merda' è stato il
mio primo vero 'pezzo': trattamelo bene, per favore... L’ho scritto
nell’estate in cui eravamo tutti chiusi in casa a causa della pandemia e
parla proprio di quel momento storico. Da questa canzone è partito il
mio attuale percorso artistico, quindi ci sono molto affezionata”.
Certe
volte, una canzone piace per motivi misteriosi, oppure deve rimanere
nel 'cassetto' per un po’: tu cosa ne pensi? Si tratta di metodi
antiquati per creare un brano di successo?
“Ogni pezzo va da
sé: non si può mai sapere qual è il momento giusto per provare a
lanciarlo. Secondo me, in queste cose si va a sensazioni. Di una cosa,
però, sono certa: quando un pezzo è bello, mette d’accordo tutti e va
oltre i gusti personali”.
Sei quasi al traguardo del tuo
primo album: come s’intitolerà? Sarà una rassegna di pezzi collegati da
una 'chiave di lettura' precisa, oppure una raccolta animata solo dalla
voglia di far ballare e divertire chi ti ascolta?
“Non posso ancora svelare questi dettagli, ma posso dire che sarà frutto di tanto lavoro e tanto divertimento”.
Da
alcune parti abbiamo sentito dire che sei una ragazza molto dolce ma,
alle volte, un po’ cattiva: di quale cattiveria si tratta? Qualche
nevrosi derivante dall’essere una ragazza iperattiva? E quando sei
dolce, diventi un’amica affettuosa, oppure torni un po’ bambina?
“Rispondo a questa domanda dicendo: sono pesci ascendente leone. Tirate voi le vostre somme”.
Di
certo, non sembri la classica 'crocerossina': cosa vuoi in più dagli
altri? Da un amore, dagli amici o dal prossimo in generale?
“Non
sono sicuramente facile da ‘gestire’, ma quando voglio bene a qualcuno
dò tutta me stessa e anche di più. Vorrei comprensione, complicità, ma
soprattutto odio la monotonia. Per il momento, l’unica che è riuscita a
rispecchiare veramente questi ‘canoni’ è stata la musica. Forse è vero:
sono io quella difficile da accontentare. Ma non mi arrendo”.
Estate 2024: cos’hai in programma? Dove ti esibirai e con chi? In quale manifestazione estiva o contest ti potremo 'incrociare'?
“In
questa fase, stiamo ancora delineando un calendario. Quindi, per
scaramanzia, vi ‘rimbalzo’ alle mie pagine social, per rimanere
aggiornati su tutte le novità. Posso assicurarvi, però, che sarà
un‘estate coloratissima. Non vedo l’ora di incontrarvi”.