In vista delle
elezioni europee, sarebbe necessaria una
lista europeista. Peccato che gli incontri di questi ultimi giorni ci abbiano dato l’impressione di una trattativa funzionale a superare lo
sbarramento del
4%, dato che l’obiettivo degli
Stati Uniti d’Europa ci appare ancora troppo di
'lunga lena', specialmente di questi tempi. In ogni caso, la notizia è
interessante: presso la sede di
+Europa, si sono incontrate le delegazioni di varie forze politiche, per far nascere un
cartello elettorale centrista, prodromico di una futura
'gamba' laico-riformista. Per ora, si tratta di una
'lista di scopo': un’aggregazione che è ancora un
'cantiere aperto', alla quale dovrebbero aggiungersi una serie di altre forze
moderate ed
europeiste. Tuttavia, l’iniziativa è troppo importante, per ridurla a un
unico 'scopo'. E si spera che non affoghi nei soliti
egoismi il giorno immediatamente successivo alle
consultazioni europee. Noi siamo
scettici, al momento: lo scriviamo senza remore. Ma alla prospettiva di mantenere viva l’idea di un
progetto europeo che non si areni sempre e regolarmente alle
prime difficoltà, ci interessa molto. Anche perché poi non possiamo lamentarci se nel
'vecchio continente' continuino a soffiare
venti minacciosi e
tradizionalismi atavici, che il progetto europeo vorrebbero distruggerlo. I
nazionalismi, soprattutto quando vengono
fagocitati da
formazioni estermiste o
neo-fasciste, portano solo
guai: la Storia ce lo ha dimostrato più volte. Eppure,
l’irresponsabilità al momento appare crescente. E sarebbe ancor più
irresponsabile rispondere con operazioni puramente
'di facciata'. Un raggruppamento di forze che faccia da
'cerniera' ai
sistemi liberaldemocratici, anche in un’ottica interna, potrebbe rivelarsi una
buona idea. Purché, alla fine, non ci si limiti a litigare sul nome
dell’amministratore di condominio, altrimenti sarà tutto inutile. Ognuno rimanga tranquillamente
'padrone' in
casa propria. Ma il progetto di una
'camera di compensazione' servirebbe, in questo Paese. E anche
all’Europa. Dunque, speriamo che non finisca come nelle nostre
riunioni di condominio, dove si litiga su tutto, persino
sull’ascensore rimasto
bloccato all’ultimo piano: quando sarà necessario
ricompattarsi, prevalgano le
logiche collettive, che non sempre sono delle
eresìe, come la
pandemia ha dimostrato. In caso contrario, l’operazione non sarà nulla di più della solita
'somma di debolezze', rappresentativa di una
borghesia storicamente
sottorappresentata in quanto
poco illuminata, totalmente
ripiegata sul privato, che finisce col giustificare una
realtà polarizzata. Un
riformismo avveduto e una
laicità basata sulla
responsabilità civile dei cittadini potrebbero essere gli
ingredienti giusti. Ma bisogna anche essere coscienti che ci si va a misurare con i
populismi e le
ideologie più
oscurantiste e di
retroguardia, che vorrebbero
portarci indietro verso le
teocrazie confessionali o gli
autoritarismi. Il
'rossobrunismo' è un
pericolo reale. Pertanto, si evitino le
prese in giro degli elettori, spacciando per
scopi nobili degli
obiettivi personali. Se vi sarà un buon riscontro in termini di
opinione pubblica, tutto ciò potrebbe anche risultare una
sorpresa positiva, da portare avanti con convinzione
anche in futuro e allargabile ad altre forze politiche, attualmente
'impaludate' in coalizioni totalmente contraddittorie.
Forti con i
deboli e
deboli con i
forti.