Pietro PisanoLo scorso 25 febbraio, presso il Teatro Palladium dell'Università Roma Tre, si è tenuto lo spettacolo 'Le parole degli altri': una rappresentazione che ha esplorato il legame tra patrimonio culturale e società contemporanea. Tratto dal libro di Daniele Manacorda dal titolo 'Posgarù' (Edipuglia, 2022), il progetto, diretto da Luca Aversano, ha segnato il debutto del gruppo ‘Palladium Ensemble’, interamente composto da studenti del Dams di Roma Tre. In collaborazione con la Fondazione Changes, l'evento è andato oltre la performance, affrontando la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Portato in scena da Roberta Ranieri insieme a un talentuoso cast, lo spettacolo ha esplorato il tema della fruizione dell'arte tangibile e intangibile, promuovendo il dialogo e l'ascolto come elementi fondamentali per il suo futuro.

Professor Aversano, lei è presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium: com’è nato il progetto in generale?
“Il progetto nasce dall’idea di rappresentare in teatro il tema, oggi molto importante e attuale, della fruizione del patrimonio culturale cosiddetto ‘materiale’, dandogli una forma artistica mediata dai linguaggi ‘immateriali’ delle arti performative. In altre parole, si è trattato di interpretare una questione cruciale, soprattutto nel nostro Paese, da una prospettiva diversa, facendo un’operazione ‘al quadrato’ di spettacolarizzazione di quello che è, già di per sé, uno spettacolo (pensiamo, per esempio, a un museo, fatto per essere guardato)”.

Come si inserisce la Fondazione Changes nel progetto?
“La Fondazione Changes partecipa al progetto tramite il progetto ‘Spoke 8’, denominato ‘Sustainability and resilience of tangible cultural Heritage’, che rappresenta una delle linee di ricerca inserite nell’ambito di un partenariato esteso a numerose università italiane e guidato da ‘La Sapienza’ di Roma. A sua volta, Roma Tre prende parte a questa direttrice d’indagine con una serie di ricercatori e con il coordinamento della professoressa Michela Addis. L’interesse principale dello ‘Spoke 8’ risiede, pertanto, nella valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento ai temi della sostenibilità e della resilienza, che tornano anche nello spettacolo del Teatro Palladium”.

Roma Tre è in prima linea nell’approfondire il rapporto tra studio, ricerca e performance: quanto è importante lo scambio di visioni/confronti/esperienze tra studenti, ex studenti e professori?
“A mio avviso è fondamentale, non solo per la formazione degli studenti, ma anche per lo sviluppo delle ricerche sulla performance: l’energia e la creatività dei giovani danno un impulso significativo anche al lavoro dei docenti. Lo spettacolo ha segnato, tra l’altro, il debutto del ‘Palladium Ensemble’: una compagnia di studenti ed ex-studenti residente al ‘Palladium’, che si dedica proprio alla ricerca e allo sviluppo di nuovi linguaggi della performance”.

'Le parole degli altri' è liberamente tratto dal volume ‘Posgarù: dialoghi diagonali sul patrimonio culturale e dintorni’ (Edipuglia, 2022): può spiegarci meglio l’operazione di interpretazione che c’è dietro?
“Il volume ‘Posgarù’, scritto dal professor Daniele Manacorda, è un saggio a metà tra la dimensione scientifica e quella divulgativa. L’interpretazione che abbiamo cercato di dare, prende le mosse dai nuclei tematici poeticamente più interessanti, per arrivare alla restituzione delle idee principali del libro in una forma spettacolare. Non c’è stata, dunque, un’interpretazione letterale del volume, quanto piuttosto una libera riflessione artistica ‘a partire da’...”.




La foto utilizzata nel presente servizio giornalistico è di Massimo De Dominicis, che ringraziamo

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