Vittorio LussanaHo visto e rivisto l’intervista a Chiara Ferragni, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’. E devo dire che l’ho trovata sincera. Era, infatti, sinceramente emozionata all’inizio dell’intervista. E lo era anche quando ha raccontato tutto il resto, perché ha fatto notare il classico difetto di chi, ancora oggi, non è più di tanto abituata a esprimersi in pubblico: parlare di corsa, troppo velocemente, come se volesse dire tutto insieme. I social hanno prodotto un fenomeno. E lo hanno fatto a modo loro, cioè in forma grezza, incompleta, come se la ragazza provenisse da un talent show saltando la 'gavetta', che invece insegna molte cose. Non c’è nulla di male nell’andar piano. E non c’è nessun bisogno di correre, nella vita. Una caratteristica che le generazioni nate dopo il 1985 dimostrano ampiamente e in generale. Succede persino nelle 'chat': i giovani ti fanno delle domande, tu rispondi e loro neanche attendono la risposta, che magari arriva dopo giornate intere. Se proprio vogliono saperlo, i giovani di oggi sono dispersivi, disperdendo soprattutto se stessi. Oppure, ti piantano in asso proprio quando stai spiegando loro la cosa più importante della questione intorno alla quale ti hanno consultato. Un segnale di mutazione antropologica avvenuta, nei costumi e nella società, verso uno stile di vita 'mordi & fuggi'. Tutto di fretta. Tutto di corsa, fanno questi. Ecco perché ritengo che Chara Ferragni sia stata sincera sul 'pandorogate'. Una vicenda che l’ha investita proprio per aver commesso un errore di superficialità dettato dal suo fare le cose, ancora oggi, troppo di fretta. Insomma, eccolo qui il consiglio finale: la gioventù passa ancor più velocemente di una chiacchierata in tv. Pertanto, se la signora Ferragni vorrà trarre qualche reale insegnamento dalla sua vicenda, cominci a parlare più piano, scandendo le parole. E si tolga l’orribile abitudine di esprimersi 'a macchinetta', come si suol dire nei migliori corsi di dizione teatrale. Non se la prenda a male, per questo consiglio: non è una critica distruttiva. Anzi, è un’indicazione verso un qualcosa di professionalmente più serio, in grado di rigenerare la propria immagine: gettarsi a capofitto nel campo delle conduttrici radiofoniche o delle attrici teatrali. Il teatro e la radio, infatti, sono due ambienti altamente formativi, che potrebbero indirizzarla verso nuovi successi. Perché prima o poi, il personaggio dell’influencer è destinato a essere superato. E bisogna essere pronti a cambiare: è questo il modo migliore di pensare a se stesse, senza star lì a 'guardarsi l’ombelico'. La bolla dei followers, prima o poi, si sgonfierà: meglio predisporre la prossima mossa sulla scacchiera della vita. Vivere appiattiti sul presente, per gustarsi fino in fondo la felicità di un momento, significa aggrapparsi alle mere sensazioni, alle piccole soddisfazioni quotidiane: una caratteristica da casalinga disperata, possibile solo per chi problemi pratici, più di tanto, non ne ha. Servono, invece, i concetti e le idee: solo così la maturazione di una persona diviene completa. Apprenda, dunque, una nuova materia, qualunque essa sia, la signora Chiara Ferragni da Cremona. Lei ha la possibilità di scegliere: un privilegio di cui pochissime persone possono disporre veramente. Faccia una scelta e scommetta di nuovo su se stessa: capirà, finalmente, cosa vorrà fare da 'grande'.




(articolo tratto dalla rubrica settimanale 'Pensierini romani', pubblicata su roma.gaiaitalia.com)


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