Ho visto e rivisto l’intervista a
Chiara Ferragni, ospite di
Fabio Fazio a
‘Che tempo che fa’. E devo dire che l’ho trovata
sincera. Era, infatti, sinceramente
emozionata all’inizio dell’intervista. E lo era anche quando ha raccontato tutto il resto, perché ha fatto notare il
classico difetto di chi, ancora oggi, non è più di tanto abituata a esprimersi in pubblico:
parlare di corsa, troppo velocemente, come se volesse dire tutto insieme. I
social hanno prodotto un
fenomeno. E lo hanno fatto a modo loro, cioè in forma
grezza, incompleta, come se la ragazza provenisse da un
talent show saltando la
'gavetta', che invece insegna molte cose. Non c’è nulla di male
nell’andar piano. E non c’è nessun bisogno di
correre, nella vita. Una caratteristica che le generazioni nate
dopo il 1985 dimostrano ampiamente e in generale. Succede persino nelle
'chat': i giovani ti fanno delle
domande, tu
rispondi e loro neanche attendono la
risposta, che magari arriva dopo giornate intere. Se proprio vogliono saperlo, i giovani di oggi sono
dispersivi, disperdendo soprattutto se stessi. Oppure, ti
piantano in asso proprio quando stai spiegando loro la cosa più importante della questione intorno alla quale ti hanno
consultato. Un segnale di
mutazione antropologica avvenuta, nei costumi e nella società, verso uno stile di vita
'mordi & fuggi'. Tutto di fretta.
Tutto di corsa, fanno questi. Ecco perché ritengo che
Chara Ferragni sia stata sincera sul
'pandorogate'. Una vicenda che l’ha investita proprio per aver commesso un
errore di superficialità dettato dal suo fare le cose, ancora oggi,
troppo di fretta. Insomma, eccolo qui il
consiglio finale: la gioventù passa ancor più velocemente di una
chiacchierata in tv. Pertanto, se la signora
Ferragni vorrà trarre qualche reale insegnamento dalla sua vicenda, cominci a parlare più piano,
scandendo le parole. E si tolga l’orribile abitudine di esprimersi
'a macchinetta', come si suol dire nei migliori corsi di
dizione teatrale. Non se la prenda a male, per questo consiglio: non è una
critica distruttiva. Anzi, è un’indicazione verso un qualcosa di professionalmente più
serio, in grado di rigenerare la propria
immagine: gettarsi a capofitto nel campo delle
conduttrici radiofoniche o delle
attrici teatrali. Il
teatro e la
radio, infatti, sono due ambienti
altamente formativi, che potrebbero indirizzarla verso nuovi successi. Perché prima o poi, il personaggio
dell’influencer è destinato a essere
superato. E bisogna essere pronti a
cambiare: è questo il modo migliore di pensare a se stesse, senza star lì a
'guardarsi l’ombelico'. La bolla dei
followers, prima o poi, si sgonfierà: meglio predisporre la
prossima mossa sulla scacchiera della vita. Vivere
appiattiti sul presente, per gustarsi fino in fondo la
felicità di un momento, significa aggrapparsi alle mere
sensazioni, alle piccole soddisfazioni quotidiane: una caratteristica da
casalinga disperata, possibile solo per chi
problemi pratici, più di tanto,
non ne ha. Servono, invece, i
concetti e le
idee: solo così la maturazione di una persona diviene
completa. Apprenda, dunque, una
nuova materia, qualunque essa sia, la signora
Chiara Ferragni da Cremona. Lei ha la possibilità di
scegliere: un privilegio di cui pochissime persone possono disporre veramente. Faccia una
scelta e scommetta di nuovo su se stessa: capirà, finalmente,
cosa vorrà fare da 'grande'.
(articolo tratto dalla rubrica settimanale 'Pensierini romani', pubblicata su roma.gaiaitalia.com)