Per fronteggiare l’emergenza migranti, la priorità del Governo Meloni e dell’Unione europea è la lotta ai trafficanti di esseri umani: criminali che speculano sulla disperazione, che si fanno pagare fino a 9 mila euro per viaggi pericolosissimi, mettendo a rischio centinaia di persone, tra cui molti bambini. L’immigrazione irregolare, infatti, foraggia le reti criminali, organizzate a livello transnazionale e ramificate nei Paesi di origine e in quelli di arrivo, che spesso finanziano anche il terrorismo internazionale. L’instabilità dei governi di molti Paesi africani (Libia, Niger, Sudan meridionale) è un tema realte: molti Stati sono a rischio ‘default’ finanziario. Dunque, bisogna intervenire con una serie di accordi, come quello stipulato di recente dall’Italia con la Tunisia. Questo è un primo dato fondamentale, perché le dissestate economie interne non riescono a rispondere alle esigenze di sussistenza delle loro popolazioni, generando disperati disposti a tutto per avere una nuova speranza di vita. Ma il punto più grave di tutto questo è il dato dei trafficanti, che mettono a rischio la vita delle persone, organizzando imbarchi anche quando le condizioni del mare sarebbero proibitive: un comportamento da criminali senza scrupoli. Le morti che ci sono state ultimamente - e che hanno coinvolto anche dei bambini - hanno una responsabilità ben precisa: i trafficanti di persone. Noi di recente ci siamo recati presso l’hotspot di Lampedusa (Ag), per verificare le condizioni di questo luogo di accoglienza. E dobbiamo sottolineare come l'attuale Governo abbia saputo prendere in mano la situazione, anche grazie all’aiuto della Croce Rossa, con un cambio di passo rispetto al passato. Certamente, la problematica rimane. Almeno fino a quando non ci sarà un intervento decisivo dell’Unione europea, per esempio attraverso la ratifica degli accordi internazionali concordati nei vari summit, come per esempio quello di Lussemburgo, che in realtà si chiama ‘Patto per lo sviluppo e l'immigrazione’, al fine di evitare le partenze. Ovviamente, la salvaguardia delle vite umane è una priorità di tutti, dalla Guardia costiera alle associazioni non governative, che sotto questo profilo stanno facendo il loro dovere. Adesso, bisogna affrontare tutto il capitolo relativo alla collocazione e alla redistribuzione dei migranti, dopo gli sbarchi e la messa in sicurezza delle persone.