Emanuela ColatostiLa mattina di giovedì 1° dicembre 2022, a Milano, in Moscova, al centro di largo La Foppa, è comparsa una statua misteriosa, alta oltre 2 metri e 50, raffigurante la Statua della Libertà, simbolo di New York e degli Stati Uniti, di color fucsia, con macchie di vernice lungo tutta la tunica e non solo. C’è un dettaglio particolare: al posto della Dea Ragione, compare il volto di Vladimir Putin, mentre al posto della fiaccola, la mano destra della statua tiene una pistola puntata verso il cielo. Nelle stesse ore, il profilo Instagram dell’artista pop art Dicò ha pubblicato delle foto della statua, rivendicandone l’appartenenza. Il post è stato accompagnato da alcune parole dell’artista, che ne lasciano intuire il significato: “It always seems impossibile until it’s done. Freedom is not a gun”. La prima citazione è di Nelson Mandela, premio Nobel per la pace: “Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto”. La seconda frase, “la libertà non è una pistola”, è invece dell’artista, che sembra evidenziare come troppo spesso la libertà venga strumentalizzata come mezzo o giustificazione per scatenare delle guerre. L’artista Dicò si è presentato personalmente a largo La Foppa e ha firmato l’opera. Poi, si è spostato a pochi passi da via Moscova, per l’inaugurazione della sua nuova galleria temporanea in corso Garibaldi, all’angolo con via Palermo. La galleria è aperta al pubblico tutti i giorni, dal al 31 dicembre. L’opera della Statua della Libertà con il volto di Putin è già stata trasferita all’interno della galleria. Con il suo debutto a Milano, le opere di Dicò proseguono il loro tour del mondo, dal cuore di Roma passando per Miami e Dubai, fino a essere protagoniste dentro case e collezioni private di tantissime star di Hollywood. L'artista è divenuto, negli ultimi anni, un punto di riferimento internazionale della ‘pop art’ con la sua particolare tecnica di combustione, che gli è valsa oltreoceano la denominazione di ‘The Fire Artist’. La sua tecnica è fondata sull’accostamento tra stampe, materiali rinvenuti dai contesti urbani ed elementi appartenenti a icone mondiali dell’immaginario ‘neo-pop’, spaziando da Gandhi a Popeye, fino a Joker, Marilyn Monroe, David Bowie e Albert Einstein, con la particolare tecnica di combustione di lastre di plexiglas adattate sull’opera e l’inserimento di luci a led, in grado di comporre un effetto unico e dinamico di immagini, luci e corrosioni materiche. Non si è fatta attendere l’attenzione di collezionisti e star: le opere di Dicò sono presenti nelle case e all’interno delle collezioni private di personaggi – per citarne solo alcuni – del calibro di Morgan Freeman, Dustin Hoffman, Lionel Richie, Sylvester Stallone, Penelope Cruz, Javier Bardem e Keanu Reeves. Persino Papa Francesco ha ricevuto pubblicamente, in piazza San Pietro, un’opera di Dicò che propone un’interpretazione personale del Cristo. Così, negli ultimi anni, la galleria permanente di Dicò a piazza de’ Ricci è diventata un punto di riferimento della ‘pop art’ nel centro storico di Roma.





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