Il
presidente della Fidu (Federazione italiana diritti umani, ndr), Antonio Stango, promotore italiano dell’iniziativa
‘Disinformation & Misinformation’ che si è tenuta la scorsa settimana a
Bruxelles, ha concluso assieme a tutto il gruppo dei partecipanti una profonda riflessione su un tema che si sta affrontando da diversi anni. Così come spiegato da
Anna Piceno, vicepresidente del parlamento europeo, l’importanza degli effetti della
disinformazione si dimostra nel confronto tra i popoli e, soprattutto, nello stretto dialogo tra i sistemi democratici. La stessa ha poi dichiarato che
“la propaganda di Putin sta intaccando da anni il sistema informativo ed è la stessa tv che riprende e fa vedere l’orrore che sta accadendo in Buda”. Il contrasto
all’occlusione del sistema informativo è uno dei progetti che il
parlamento europeo sta portando avanti già dal
2015. Si tratta di una
riduzione dei blocchi comunicativi, che costringono la stessa
Russia a rimanere prigioniera all'interno di un
sistema antidemocratico. Non si può rimanere quindi silenti su questo problema, che consente, purtroppo, una larga profusione di
‘fake news’. La
digitalizzazione ha aiutato sicuramente
un’analisi statistica di come
l’informazione abbia avuto
spazi diversi, in ogni Paese considerato. I
reports presentati per la
Commissione europea e il
parlamento europeo si sono focalizzati sulla comprensione
del problema comunicativo di massa. E
l’uso scorretto dei ‘social’, anche da parte delle nuove generazioni, non può che infittire ciò che si dimostra essere un profondo
problema disinformativo. Ovviamente, la condanna per ciò che sta accadendo in
Ucraina è stato
l’orizzonte principale di tale
progetto.