Salutiamo anche quest’anno amici e lettori, augurando loro un
agosto di
serenità e di
riflessione. Non sarà molto semplice affrontare il prossimo autunno, data la situazione venutasi a creare in un Paese amante delle complicazioni. In più, per non farci mai mancare nulla, quest’anno siamo anche in
campagna elettorale, poiché qualche
‘genio della lirica’ ha voluto per forza mandarci a
votare a
fine settembre. Sarà un agosto particolare, quello di quest’anno: qui da noi non si votava in autunno dai tempi del
Regno d’Italia. Si spera, a questo punto, in un esito molto simile a quello del
1919, anche se i numeri, al momento, sembrano volgere a favore del
centrodestra. Perché
l’Italia, ormai da tempo, è fatta così: una coalizione composta da un
anziano signore giunto ormai alla fine del proprio ciclo politico, da un
milanese ‘scavezzacollo’ e da una
‘gaffeuse’ della
Garbatella risultano, per molti di noi, un qualcosa di
irresistibile. E non si può fare a meno di votarli. E’ anche vero che nel
centrosinistra le cose non vanno affatto meglio, poiché tutti si stanno reciprocamente sulle
‘scatole’ e vorrebbero correre da soli. A cominciare da
Matteo Renzi, che pare voglia
‘ballare da solo’ nella notte, come
Zlatan Ibrahimovic in un noto spot televisivo. Così, tanto per fare
“du’ passi de danza”, parafrasando l'ex calciatore,
Francesco Totti. Pertanto, anche a sinistra vige una
‘torsione ideologica’, che conduce tutti quanti al
masochismo più contorto. Il dato di fondo rimane quello di
un Paese allo sbando, che pone ogni questione sullo stesso piano, senza distinzione alcuna, vittima della propria
piattezza mentale. E’ anche vero che alcuni problemi provengano da lontano. E che non sia tutta colpa degli italiani se, oggi, essi non sanno distinguere tra
politica e
demagogia, anche a costo di mettere a rischio il futuro dei propri figli. Non è certo un caso se accadono
fatti raccapriccianti, come quelli che hanno condotto alla morte della piccola
Diana, abbandonata in casa a
Milano dalla madre: viviamo, ormai, in un Paese immerso nella
superficialità e nel
cinismo. Quello che conta realmente è, innanzitutto, la propria
immagine, la
visibilità, il
mettersi in mostra. E si crede a tutte le
‘panzane’ più assurde e incredibili, tranne in ciò a cui dovremmo veramente
affidarci. Ecco perché, molto probabilmente, finiremo col dar ragione a
Vladimir Putin, quando afferma che le
democrazie liberali sono alla fine del loro ciclo storico: persino i
Russi hanno compreso quanto siamo
vittime, innanzitutto, di
noi stessi. Siamo, insomma, un Paese di
irresponsabili, a cui basta trovare un
‘capro espiatorio’ qualsiasi pur di rimanere
aggrappati alle nostre
convinzioni generiche, alle vaghezze più discutibili e distorte: ce li meritiamo tutti i nostri
‘guai’. Perché non solo non accettiamo la realtà e i suoi cambiamenti, ma siamo in grado di mettere in discussione persino che il
papa non sia un
vero papa. E che
Dio non sia Dio. Il nostro problema di fondo rimangono i
talk televisivi, che continuano a proporci
personaggi opinabili e a fare
disinformazione. Ma vedremo, in futuro, come riuscire a far comprendere meglio la necessità di intervenire in tale settore e contesto. Siamo diventati, insomma,
più materialisti di San Tommaso: non crediamo più a nulla e a nessuno, fin quando non
‘tocchiamo con mano’, immersi in una nostra
realtà segmentata e
alternativa. Tutto sommato, non siamo poi così diversi rispetto a una
madre ‘snaturata’ come
Alessia Pifferi. Buone vacanze a tutti.
(articolo tratto dalla rubrica settimanale Giustappunto! pubblicata su www.gaiaitalia.com)