Ricapitolando, lo
'Ius scholae' non va bene; la coltivazione di un paio di piantine di
marijuana in terrazza neanche; il
ddl Zan, men che meno; di
eutanasia o delle
tematiche di fine vita non se ne parla proprio. In pratica, le battaglie sui
diritti civili, in questo Paese non interessano a nessuno. E questo è il motivo per cui, in
Italia, forse non c’è una
‘questione populista’, dato che tale degenerazione demagogica è presentissima: esiste, invece, una
‘questione popolare’, poiché è quest’ultimo il filone culturale effettivamente mancante, in grado di dare un
baricentro di moderazione al Paese. E’ vero: sia i
sondaggi, sia i
voti effettivi danno pochi segnali in tal senso. Dunque,
non c’è un elettorato conservatore ma
‘aperto’, su cui gli attuali
Partiti di centro potrebbero far affidamento. Qui da noi
essere conservatori significa un’altra cosa: vuol dire
materialismo gretto, vile denaro e basta. Una concezione in cui la
coscienza storica è solamente un
'rivolo di spurgo'. Ecco perché, solamente a sentir parlare di
cultura, a una parte degli italiani viene
l’orticaria. Eppure, son tutti contenti quando milioni di
turisti vengono da noi a frotte, perché ovviamente hanno bisogno di
mangiare, di
dormire e di tante altre attività
ricettizie. “Con la cultura non si mangia”, diceva qualcuno:
non ci pare, a dire il vero. Ma tant’è. In ogni caso, sul fronte dei
diritti civili non si vuole alcun cambiamento. Come se debbano sempre esistere categorie di persone di cui poter
parlar male, da
insultare o
discriminare. Il centrodestra ne ha bisogno
a tutti i costi. Una visione a metà del mondo, praticamente, perché poi
se ne fregano di tantissime altre di cui, invece, ci sarebbe
molto da dire. Ma anche questa è una
stranezza di cui bisogna far finta di nulla, poiché si tratta del loro
‘bacino’, come le elezioni comunali di
Lucca hanno dimostrato. Anche se lo sanno tutti
chi sono quelli lì e quanto non ne abbiano
‘azzeccata’ una neanche per sbaglio, durante la
pandemia. La quale, all’inizio era una
“grande menzogna”; in seguito, è diventata
“poco più di un’influenza” (che ha fatto
170 mila morti: alla
‘faccia’ dell’influenza…); in seguito, hanno
maltrattato medici, infermieri e
farmacisti che hanno svolto un ruolo faticosissimo e prezioso per tutti; dopo ancora, hanno
minacciato i virologi e
contestato la campagna vaccinale, che è stata un successo nonostante fosse vero che la
risposta immunitaria era
semestrale e necessitasse di
richiami periodici. Ma anche quest’ultimo punto, sia chiaro, è stata
un’ammissione trasparente dell’agenzia europea di vigilanza sul farmaco, non certo un loro
‘scoop’. Almeno
una potevano
‘azzeccarla’! Macché: niente da fare. Meglio diffondere sul
web e nella
testa della gente le loro
menzogne e i loro
immobilismi, con interventi in aula che non sono
nel merito dei provvedimenti in discussione, ma
opinioni da autobus. Sia ben chiaro: nessuno di noi intende dileggiare le
opinioni del popolo. Tuttavia, il
popolo ha anche il diritto di essere
bene informato, per farsi un’idea abbastanza precisa dei fatti e delle difficoltà che stiamo incontrando. Ma per il
centrodestra italiano non sono le disposizioni da affrontare o gli strumenti da introdurre le cose da porre al centro
dell’attenzione pubblica: la loro principale e unica bussola di orientamento sono sempre e solo i
soldi, il
danaro come
fine ultimo e supremo di ogni cosa. Non c’è nulla che debba distaccarsi, almeno un poco, da un simile
pragmatismo pornografico. Ecco perché la gente, su molti temi, è
disinformata, oppure viene lasciata totalmente in balìa delle
menzogne più retrive, come quella della
“sostituzione etnica”. Ci sarebbe un intero
settore economico, legato alla
legalizzazione delle droghe leggere, che potrebbe emergere, affrancando il Paese dal
commercio illegale e nocivo della
criminalità organizzata. Regolamentare un simile settore significherebbe una
ventata d’aria fresca per la nostra economia e qualche posto di lavoro in più. E si tratta di gente che, in genere,
le tasse le paga e le fatture le presenta regolarmente al proprio commercialista. No, non va bene: l’intento di fondo è quello di
“regalare la droga per le strade”. E’ sempre
tutto ben chiaro, per il
centrodestra italiano. Tutto a posto, allora.
“Va bene, va bene così”, diceva qualcuno nell’estate del
1984. E da allora,
ben poco è cambiato.