Michela DiamantiRicapitolando, lo 'Ius scholae' non va bene; la coltivazione di un paio di piantine di marijuana in terrazza neanche; il ddl Zan, men che meno; di eutanasia o delle tematiche di fine vita non se ne parla proprio. In pratica, le battaglie sui diritti civili, in questo Paese non interessano a nessuno. E questo è il motivo per cui, in Italia, forse non c’è una ‘questione populista’, dato che tale degenerazione demagogica è presentissima: esiste, invece, una ‘questione popolare’, poiché è quest’ultimo il filone culturale effettivamente mancante, in grado di dare un baricentro di moderazione al Paese. E’ vero: sia i sondaggi, sia i voti effettivi danno pochi segnali in tal senso. Dunque, non c’è un elettorato conservatore ma ‘aperto’, su cui gli attuali Partiti di centro potrebbero far affidamento. Qui da noi essere conservatori significa un’altra cosa: vuol dire materialismo gretto, vile denaro e basta. Una concezione in cui la coscienza storica è solamente un 'rivolo di spurgo'. Ecco perché, solamente a sentir parlare di cultura, a una parte degli italiani viene l’orticaria. Eppure, son tutti contenti quando milioni di turisti vengono da noi a frotte, perché ovviamente hanno bisogno di mangiare, di dormire e di tante altre attività ricettizie. “Con la cultura non si mangia”, diceva qualcuno: non ci pare, a dire il vero. Ma tant’è. In ogni caso, sul fronte dei diritti civili non si vuole alcun cambiamento. Come se debbano sempre esistere categorie di persone di cui poter parlar male, da insultare o discriminare. Il centrodestra ne ha bisogno a tutti i costi. Una visione a metà del mondo, praticamente, perché poi se ne fregano di tantissime altre di cui, invece, ci sarebbe molto da dire. Ma anche questa è una stranezza di cui bisogna far finta di nulla, poiché si tratta del loro ‘bacino’, come le elezioni comunali di Lucca hanno dimostrato. Anche se lo sanno tutti chi sono quelli lì e quanto non ne abbiano ‘azzeccata’ una neanche per sbaglio, durante la pandemia. La quale, all’inizio era una “grande menzogna”; in seguito, è diventata “poco più di un’influenza” (che ha fatto 170 mila morti: alla ‘faccia’ dell’influenza…); in seguito, hanno maltrattato medici, infermieri e farmacisti che hanno svolto un ruolo faticosissimo e prezioso per tutti; dopo ancora, hanno minacciato i virologi e contestato la campagna vaccinale, che è stata un successo nonostante fosse vero che la risposta immunitaria era semestrale e necessitasse di richiami periodici. Ma anche quest’ultimo punto, sia chiaro, è stata un’ammissione trasparente dell’agenzia europea di vigilanza sul farmaco, non certo un loro ‘scoop’. Almeno una potevano ‘azzeccarla’! Macché: niente da fare. Meglio diffondere sul web e nella testa della gente le loro menzogne e i loro immobilismi, con interventi in aula che non sono nel merito dei provvedimenti in discussione, ma opinioni da autobus. Sia ben chiaro: nessuno di noi intende dileggiare le opinioni del popolo. Tuttavia, il popolo ha anche il diritto di essere bene informato, per farsi un’idea abbastanza precisa dei fatti e delle difficoltà che stiamo incontrando. Ma per il centrodestra italiano non sono le disposizioni da affrontare o gli strumenti da introdurre le cose da porre al centro dell’attenzione pubblica: la loro principale e unica bussola di orientamento sono sempre e solo i soldi, il danaro come fine ultimo e supremo di ogni cosa. Non c’è nulla che debba distaccarsi, almeno un poco, da un simile pragmatismo pornografico. Ecco perché la gente, su molti temi, è disinformata, oppure viene lasciata totalmente in balìa delle menzogne più retrive, come quella della “sostituzione etnica”. Ci sarebbe un intero settore economico, legato alla legalizzazione delle droghe leggere, che potrebbe emergere, affrancando il Paese dal commercio illegale e nocivo della criminalità organizzata. Regolamentare un simile settore significherebbe una ventata d’aria fresca per la nostra economia e qualche posto di lavoro in più. E si tratta di gente che, in genere, le tasse le paga e le fatture le presenta regolarmente al proprio commercialista. No, non va bene: l’intento di fondo è quello di “regalare la droga per le strade”. E’ sempre tutto ben chiaro, per il centrodestra italiano. Tutto a posto, allora. “Va bene, va bene così”, diceva qualcuno nell’estate del 1984. E da allora, ben poco è cambiato.





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