Maria Elena GottarelliIl 23 giugno scorso, Sara Pedri, la ginecologa scomparsa nei pressi di Cles (Trento) il 4 marzo 2021, avrebbe compiuto 33 anni. Per l’occasione, la famiglia ha organizzato una serie di iniziative che comprendevano la lettura di pensieri scritti per Sara al parco urbano di Forlì, dov’era stata installata una cassetta postale in cui chiunque ha potuto lasciare un proprio pensiero per la giovane che, secondo molte testimonianze, sarebbe stata vittima di gravi episodi di mobbing sul luogo di lavoro. “Sara si è sentita profondamente sola nell’ultima fase della sua vita, prima di scomparire”, ha dichiarato la sorella Emanuela a Fanpage.it, “ma oggi non è più così. Oggi, Sara non è più sola". Questo il senso di leggere tante testimonianze scritte: "Perché le parole volino fino a lei, la raggiungano e la facciano sentire profondamente amata”.

La ‘posta per Sara’

“L’idea di ‘Posta per Sara’ è venuta a mia madre”, ha spiegato Emanuela Pedri, “e io me ne sono subito innamorata. Per la realizzazione della cassetta postale, mi sono ricordata di un negozio che ho scoperto per caso, una volta che mi trovavo a Cesena. Passai davanti a una vetrina che mostrava bellissime e coloratissime ‘casine' fatte a mano. Ho poi saputo che gli artefici erano i ragazzi del Laboratorio creativo ‘Le Casine’ della Fondazione Enaip e ho chiesto loro se potevano costruirne una per il compleanno di Sara. Ora si trova accanto all’albero dedicato a lei, al parco urbano di Forlì, e non vediamo l’ora di leggere i pensieri che le sono stati rivolti, questo pomeriggio”. Naturalmente, anche Emanuela ha scritto una lettera per il compleanno di Sara, che ha letto alla presenza di familiari, amici e di chiunque era interessato al ‘caso Pedri’. Una giornata intera, che per la famiglia della ginecologa scomparsa rappresenta "un abbraccio virtuale e collettivo" alla neo-trentatreenne, che sarebbe rimasta schiacciata dalle molestie e dalle umiliazioni che subiva quasi quotidianamente all’interno del reparto in cui lavorava, all’Ospedale Santa Chiara di Cles (Tn). “Episodi”, ha sottolineato Emanuela, “che le hanno fatto credere di non valere nulla come medico. E per una giovane donna come Sara, ambiziosa, in carriera e caparbia, questo è stato devastante. Mia sorella ha passato molti mesi in un ambiente che l’ha isolata, lontana dalla sua famiglia, dai suoi affetti e da chi, con un gesto o una parola, avrebbe potuto consolarla. Oggi, quei gesti e quelle parole noi vogliamo dedicarglieli”. La cosa più importante, per la famiglia Pedri, è che “Sara non venga dimenticata, che il suo caso”, ha proseguito Emanuela, “continui a interessare e ad animare un dibattito pubblico” verso l’abbattimento "di quell’odioso fenomeno che è il mobbing. Perché”, ha ribadito Emanuela Pedri, “in Italia ci sono tante Sara che vivono ogni giorno situazioni simili. C’è un film”, conclude, “che si chiama ‘Parlami d’amore’. Ecco, noi oggi, a Sara abbiamo parlato, insieme, d’amore. Perché non si senta mai più sola. Buon compleanno, Sarì”.




(articolo tratto dal sito www.fanpage.it)

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