La decisione assunta dalla
Corte Suprema americana, che nei giorni scorsi ha ribaltato la
sentenza Roe contro Wade del
1973, la quale riconosceva implicitamente il
diritto all'aborto, rappresenta un
passo indietro sul fronte dei
diritti civili che debbono essere garantiti ai singoli individui, in questo caso
alle donne. Su questo non c'è alcun dubbio ed è - a quanto leggo - esattamente il pensiero anche di molti
leader conservatori, a cominciare dal premier britannico,
Boris Johnson. Ciò rafforza le nostre convinzioni circa l'esistenza di un
nocciolo determinista e
illiberale nelle
destre di tutto il mondo: una sorta di
'zoccolo duro', che vorrebbe inscenare una specie di
'68 alla rovescia, poiché animato da
nostalgie e
rancori assai
poco comprensibili. C'è anche chi intesta una simile decisione - umana proprio in quanto errata - alla
“volontà di Dio”. Il quale, lasciandosi mettere in bocca un po' di tutto, finisce col dar ragione alle
teorie ‘superomiste’ almeno su un punto:
Dio è morto e stramorto. Solamente ai
morti, infatti, si può far dire loro ciò che si vuole: una delle tante
'scappatoie' di una
destra arretrata e
contorta, che rimpiange una
società confessionale omnicomprensiva in cui il
singolo individuo viene trattato in quanto
‘oggetto’ e non come
'soggetto' civile e
responsabile, in grado di compiere scelte e assumere decisioni in autonomia. La
religione, presa di per sé, è
"inattuale". Anche se essa potrebbe rappresentare una forma di
accesso alla maturazione filosofica, che dunque
rispettiamo laicamente in quanto
sentimento. Ma in una
società ‘chiusa’, in cui il singolo individuo diviene
semplice ‘oggetto’ di
volontà superiori e
arbitrarie, la
religione rischia di trasformarsi in
schematismo sociale, dunque in
ideologia. Un
diritto si
nega o lo si
riconosce: non lo si
elimina dopo averlo
ammesso implicitamente per quasi mezzo secolo. Questo è l’errore più grave commesso dalla
Corte Suprema americana, che dopo
50 anni si ritroverà tanti e tali guai che neanche riesce a immaginare. A cominciare da tutte le
cause che verranno intentate per aver costretto molte donne a
ritardare l'interruzione di gravidanza, al fine di potersi recare in uno
Stato che la consentisse. In merito, invece, alla cosiddetta
obiezione di coscienza, un ulteriore passo in avanti rispetto alle
convinzioni religiose e
antiscientifiche di
medici cattolici o più genericamente legati a
credenze mistico-religiose potrebbe essere
l’obbligo di orientamento e di
consiglio a chi chiede di poter effettuare
l'intervento abortivo in condizioni di sicurezza, gratuitamente e alla luce del sole. Ciò potrebbe valere anche per quei
farmacisti che rifiutano di vendere
farmaci anticoncezionali o
pillole abortive: possono esimersi dal farlo, ma dovrebbero
indicare il
collega o la
farmacia che, invece,
rivende certi prodotti specifici. Insomma, appare ormai evidente che non siamo più di fronte a una
visione religiosa, ma tollerante, che cerca di
convincere una ragazza a
non abortire: ci troviamo, in realtà, innanzi a una
tipologia di persone che sanno unicamente andare in
guerra contro tutto e contro
tutti, pur di
mantenere in asse una
retorica che non sta più in piedi
nemmeno con lo 'sputo'. Una
destra conflittuale che si contrappone al
singolo individuo, poiché
arretrata e
illiberale, convinta di poter
togliere un diritto riconosciuto da tempo. E che, proprio per tale motivo, potrebbe sentirsi nelle condizioni di
negarne altri in futuro. Anche questo è un segnale di
decadimento qualitativo della politica, che pur di non affrontare i
problemi più
urgenti dei
cittadini decide di
rispolverare vecchie ricette e
antiche battaglie, costringendoci a vivere
un'ennesima legislatura di
polemiche propagandiste e di
perenne campagna elettorale.