Il prossimo
21 maggio si terrà nuovo appuntamento con lo
Studio 'CiCo’ di
via Gallese 8 in
Roma di
Cinzia Cotellessa. Stavolta, a tenere banco sarà
Ercole Bolognesi, un artista che si è imposto nella prima edizione della mostra-concorso internazionale di arte contemporanea:
‘Space One’. Le opere di
Bolognesi si possono definire semplicemente con un aggettivo:
emblematiche. L'artista spazia da soggetti concreti, come i
ritratti, a impossibili e surreali
visioni spaziali; da
astratti con velate suggestioni a
concettuali, invece, strapieni di suggestioni.
Bolognesi sfrutta appieno l'arma della
metafora e la trasforma in un
veicolo privilegiato del suo pensiero: ogni particolare delle sue opere, ogni tratto, ogni pennellata, acquista un significato che travalica la singola tela, diventando paradigma di un modo, assolutamente unico, d'intendere
l'arte. Ogni sua opera ci
‘parla’ con il linguaggio specifico dei
sogni? Con quello di una raffinata
esegesi intellettuale? Con la cruda
violenza dell'istinto? Sì, sì e ancora
sì. Con tutti questi linguaggi e anche di più; con la mediazione tra essi; la difficile equidistanza che solo un artista di vaglio sa produrre. Occorre una sagacia speciale per poterlo fare, occorrono idee chiare, il gusto sottile della trasmissione di un
messaggio cifrato, la capacità di metterli insieme senza scadere nell'ovvio, mantenendo quel miracoloso equilibrio che non è da tutti possedere. Sono pochi gli artisti che riescono in questa operazione delicata, condotta quasi sul
‘filo del rasoio’: è facile, troppo facile, fare un passo falso e pregiudicare il proprio percorso artistico, la
‘strada’ faticosamente e finalmente conquistata, il proprio
spazio peculiare, uno
stile di comunicazione visiva da tutti bramato e da pochi effettivamente conquistato. Chi sa
'vedere' e
'scrutare' in un’opera d'arte riconosce subito questa capacità di
Bolognesi. Il difficile sarà mantenerla anche in futuro, superando i momenti di
‘vuoto’ che, puntualmente, ogni artista deve affrontare durante la sua produzione. Ma si può esser sicuri che la lunga militanza e le difficoltà lo hanno temprato anche per questo. Presenterà la mostra la nota critica d'arte,
Mara Ferloni, maestra nel decrittare e illustrare anche l'artista più complesso.