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La nobiltà e l'eleganza
di Margherita Lipinska
Articolo di: Valentina Ughetto

Margherita Lipinska, polacca, nata 247 anni dopo Johann Joachim Winckelmann, uno dei massimi teorici del 'neoclassicismo', eredita la passione per un'arte basata sul senso dell'armonia, ovvero una “nobile semplicità e quieta grandezza”. Questo sentire ha illuminato nelle arti figurative già grandi nomi, quali: Antonio Canova, Anton Raphael Mengs e Jacques-Louis David. L’artista polacca, a Roma, ha coltivato il suo stupore verso l’antichità e le opere d’arte. La mostra, presente dal 21 aprile scorso e intitolata ‘Campus Martius’, esprime il senso di serenità, armonia e equilibrio che matura l’artista nella 'città eterna'. Una galleria di immagini visitabili fino al 29 aprile 2022. Le 16 opere, esposte nella Sala del Cenacolo di Palazzo Valdina, esprimono la volontà dell’artista di stupire lo spettatore con un gioco volto a ingrandire le figure, togliendo il telaio. Il focus dell'esposizione è la bellezza ideale della figura di Ara e dei suoi elementi decorativi situata al centro di piazza Campo Marzio, da cui prende il nome la mostra. Un continuo susseguirsi di immagini di Ares, Achille, Atena, Antinoo e Venere: un approfondimento riguardante la storia dell'antica Roma, con numerosi riferimenti alla gloriosa iconografia dell'imperatore Augusto e di Marco Aurelio, fino ad arrivare all'astrazione dell'arte contemporanea. I materiali, diversi, stesi morbidamente e utilizzati dalla pittrice per questi grandi quadri, ci riportano in un mondo classico assai in contrasto col nostro modo veloce, turbato dalla pandemia del Covid 19 e dalla guerra in Ucraina. Rimane aperto il nostro sguardo verso un tempo che era gentile e raffinato, in una sua spaziosa e fluida composizione eterea. Margherita Lipinska taglia col colore le sue opere improvvisamente, con lunghe strisce verticali, forse per continuare quella comunicazione di stupore e destare il nostro disequilibrio comune, accompagnato dai nostri archetipi.