Vittorio LussanaMa quanto portano ‘jella’ le bugie? A giudicare da quel che sta accadendo nel campo delle destre sovraniste, tantissimo. In particolar modo, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, con il quale certe forze politiche avevano intrattenuto rapporti di vicinanza e ‘amorosi sensi’. Ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni, se non fosse da ‘sbellicarsi dalle risate’, sarebbe da segnare sul calendario: vere e proprie ‘conversioni a U’ in autostrada. Tutto questo, dopo aver cercato, per interi due anni, di sminuire o addirittura negare una pandemia planetaria; dopo aver dimostrato un menefreghismo e un cinismo di portata assoluta; dopo aver seminato dubbi e minacciato processi nei riguardi di virologi, medici e infermieri, molti dei quali deceduti nel tentativo di curare e salvare i loro pazienti. Infine, dopo aver teorizzato l’uomo forte al potere, il capo assoluto al comando, i “pieni poteri” da ‘ancien régime’, intolleranza e ‘mano pesante’ verso qualsiasi forma di dissenso e opposizione. Per averci aiutato a svelare tutto questo, Vladimir Putin andrebbe quasi ringraziato. Alla fine, ha smascherato il vero volto di queste destre integriste e ultracattoliche, che vorrebbero riportare il mondo all’indietro almeno di 80 anni, quando va bene. La ‘querelle’ sui vaccini anti-Covid è stata un qualcosa di aberrante: mai si era avuto un miracolo del genere in campo scientifico, eppure immediata è scattata la controffensiva identitaria e antiscientista, che diffida di tutto e ha paura di tutti, tranne ciò da cui bisognerebbe veramente guardarsi. Un sovranismo pasticcione e obsoleto, inconsapevole della propria grettezza materiale e sterilità morale, opportunista e totalmente privo di coscienza storica. Una destra “senza orrore di se stessa”, per dirla con le parole di un maestro del paradosso come Ettore Petrolini. Un’ondata di arroganza assertiva senza limiti, che ha travalicato ogni senso del vero e, persino, del buon gusto, che ha finito col rappresentare tutto il negativo di cui venivano regolarmente accusati tutti gli altri. Una sindrome che ha bruciato Partiti ed esponenti politici come ‘meteore’, a dimostrazione di una mancanza di visione e di lungimiranza a dir poco vergognosa per chi afferma di voler guidare popoli, governi o interi Paesi. Un qualcosa a mezza strada tra l’infantilismo e la dissociazione allucinatoria. Si è ormai visto e sentito di tutto, non solo in Italia. Può anche darsi che l’isolamento culturale e la lunga ‘ghettizzazione’ abbiano sostanzialmente imprigionato le destre conservatrici all’interno di una palude dalla quale proprio non riescono ad affrancarsi. Un vero peccato, in un mondo ancora oggi alle prese con le conseguenze di un crollo ideologico di portata catastrofica. La dissoluzione del socialismo scientifico era una grande occasione da cogliere, per le destre conservatrici mondiali. E invece ci siamo ritrovati di fronte a dei veri e propri dinosauri, come nel film di Steven Spielberg intitolato: ‘Jurassic Park’. Tre decenni di tempo in cui le destre sembravano avere campo libero in ogni ambito e materia, mentre invece si sono dimostrate letteralmente impotenti nei confronti di qualsiasi problematica. Erano vecchie le ricette marxiste, esattamente come vetuste si sono dimostrate quelle della reazione. Ed ecco come si è arrivati all’attuale disastro, che costringe anche ambienti come il nostro, che confidavano in una destra moderna e democratica in attesa di riordinare il campo progressista, a mettersi le mani nei capelli e a dover ricostruire, praticamente da zero, una nuova forma di dialettica democratica. Uno sforzo che, da queste parti, si affronterebbe anche volentieri, se si venisse aiutati in qualche modo e da qualche parte. E invece, no: ognuno prosegue nel dare il peggio di sé, cadendo con tutte le ‘scarpe’ in una ‘trappola’ degna dei più abili guerriglieri della Sierra Maestra cubana o della jungla vietnamita. Un intero esercito di ideologizzati, di destra e di sinistra, preso letteralmente nel 'sacco' e fatto prigioniero da un ambiente che concepisce la politica quasi come semplice ‘divertissement’, ritrovandosi assai più impegnato nei campi delle rispettive professioni per tirar fuori la gente dai guai, per informarla meglio, per tutelare la loro salute, per fare in modo che si comprenda quale sia la vera anima del razionalismo laico e illuminista, sempre pronto a difendere persino i propri nemici. “Una risata vi seppellirà”, recitava un antico slogan degli anni della contestazione. Una profezia che si è pienamente avverata, checché se ne scriva o si dica...




Direttore responsabile di www.laici.it

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