Ma quanto
portano ‘jella’ le
bugie? A giudicare da quel che sta accadendo nel campo delle
destre sovraniste, tantissimo. In particolar modo, dopo l’invasione
dell’Ucraina da parte della
Russia di
Putin, con il quale certe forze politiche avevano intrattenuto rapporti di
vicinanza e
‘amorosi sensi’. Ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni, se non fosse da
‘sbellicarsi dalle risate’, sarebbe da segnare sul calendario: vere e proprie
‘conversioni a U’ in autostrada. Tutto questo, dopo aver cercato, per interi due anni, di sminuire o addirittura
negare una
pandemia planetaria; dopo aver dimostrato un
menefreghismo e un
cinismo di portata
assoluta; dopo aver seminato
dubbi e minacciato
processi nei riguardi di
virologi, medici e
infermieri, molti dei quali deceduti nel tentativo di curare e salvare i loro pazienti. Infine, dopo aver teorizzato
l’uomo forte al potere, il
capo assoluto al comando, i
“pieni poteri” da
‘ancien régime’, intolleranza e
‘mano pesante’ verso qualsiasi forma di dissenso e opposizione. Per averci aiutato a svelare tutto questo,
Vladimir Putin andrebbe quasi ringraziato. Alla fine, ha smascherato il vero volto di queste
destre integriste e
ultracattoliche, che vorrebbero riportare il mondo all’indietro almeno di
80 anni, quando va bene. La
‘querelle’ sui
vaccini anti-Covid è stata un qualcosa di
aberrante: mai si era avuto un miracolo del genere in campo scientifico, eppure immediata è scattata la
controffensiva identitaria e
antiscientista, che diffida di tutto e ha paura di tutti, tranne ciò da cui bisognerebbe veramente guardarsi. Un
sovranismo pasticcione e
obsoleto, inconsapevole della propria
grettezza materiale e
sterilità morale, opportunista e totalmente
privo di coscienza storica. Una
destra “senza orrore di se stessa”, per dirla con le parole di un maestro del paradosso come
Ettore Petrolini. Un’ondata di
arroganza assertiva senza limiti, che ha travalicato ogni senso del
vero e, persino, del
buon gusto, che ha finito col rappresentare tutto il negativo di cui venivano regolarmente accusati tutti gli altri. Una sindrome che ha
bruciato Partiti ed
esponenti politici come
‘meteore’, a dimostrazione di una
mancanza di visione e di
lungimiranza a dir poco
vergognosa per chi afferma di voler guidare popoli, governi o interi Paesi. Un qualcosa a mezza strada tra
l’infantilismo e la
dissociazione allucinatoria. Si è ormai visto e sentito di tutto, non solo in
Italia. Può anche darsi che
l’isolamento culturale e la
lunga ‘ghettizzazione’ abbiano sostanzialmente imprigionato le
destre conservatrici all’interno di una palude dalla quale proprio non riescono ad affrancarsi. Un vero peccato, in un mondo ancora oggi alle prese con le conseguenze di un
crollo ideologico di portata catastrofica. La dissoluzione del
socialismo scientifico era una grande occasione da cogliere, per le destre conservatrici mondiali. E invece ci siamo ritrovati di fronte a dei veri e propri
dinosauri, come nel film di
Steven Spielberg intitolato:
‘Jurassic Park’. Tre decenni di tempo in cui le
destre sembravano avere
campo libero in ogni
ambito e
materia, mentre invece si sono dimostrate
letteralmente impotenti nei confronti di qualsiasi problematica. Erano
vecchie le
ricette marxiste, esattamente come
vetuste si sono dimostrate quelle della
reazione. Ed ecco come si è arrivati all’attuale
disastro, che costringe anche ambienti come il nostro, che confidavano in una
destra moderna e
democratica in attesa di
riordinare il
campo progressista, a mettersi le
mani nei capelli e a dover ricostruire, praticamente da zero, una nuova forma di
dialettica democratica. Uno sforzo che, da queste parti, si affronterebbe anche volentieri, se si venisse aiutati in qualche modo e da qualche parte. E invece, no: ognuno prosegue nel
dare il peggio di sé, cadendo con tutte le
‘scarpe’ in una
‘trappola’ degna dei più abili
guerriglieri della
Sierra Maestra cubana o della
jungla vietnamita. Un intero
esercito di
ideologizzati, di
destra e di
sinistra, preso letteralmente nel
'sacco' e
fatto prigioniero da un ambiente che concepisce la politica quasi come semplice
‘divertissement’, ritrovandosi assai più impegnato nei campi delle rispettive
professioni per tirar fuori la gente dai
guai, per
informarla meglio, per tutelare la loro
salute, per fare in modo che si comprenda quale sia la vera anima del
razionalismo laico e
illuminista, sempre pronto a difendere persino i propri nemici.
“Una risata vi seppellirà”, recitava un antico
slogan degli anni della contestazione. Una
profezia che si è
pienamente avverata, checché se ne scriva o si dica...
Direttore responsabile di www.laici.it