Valentina SpagnoloSi è tenuto nei giorni scorsi un incontro sinergico e di rilievo presso la sede della Fondazione An di via della Scrofa, a Roma, presenziato e condotto dell'europarlamentare di Fratelli d’Italia – Ecr (Europa dei conservatori e riformisti, ndr), Nicola Procaccini, con una rappresentanza di amministratori locali di Roma e del Lazio. Il tema della giornata era la presentazione del progetto ‘Strade d'Europa’, divenuta anche l’occasione per un momento di riflessione, in cui lo stesso Procaccini ha potuto ripercorrere i suoi primi 2 anni e mezzo di mandato europeo nel pieno della pandemia, facendo il punto sulle attività svolte a Bruxelles e sulle iniziative attualmente in corso come membro delle commissioni Ambiente e Agricoltura del parlamento europeo, nonché come Responsabile nazionale del dipartimento Energia e Ambiente di Fratelli d’Italia. Dall’esempio di buona amministrazione della città di Terracina (Lt) al parlamento europeo, l'onorevole Nicola Procaccini ha raccontato il proprio percorso durante il suo mandato europeo, iniziato nel 2019. Il deputato si è definito "onorato e privilegiato" di esser stato eletto a Strasburgo. E ha sottolineato come dall’amministrazione locale si possano comprendere meglio le sfide e i cambiamenti possibili. E' stata un'importante descrizione, quasi una testimonianza su come la stessa Italia, in Europa, abbia sempre cercato di sollevare l’attenzione sia sulle emergenze, sia sulle risorse del nostro Paese, superando ogni diffidenza iniziale in un contesto politico inizialmente suggestionato dalla parola: ‘conservatorismo’. Proprio intorno a ciò, si è soffermato l’onorevole Procaccini, nella misura in cui l'importanza e il significato di ‘conservare’ sia quello di “non disperdere ciò che conta”, ovvero: le risorse preziose del nostro Paese. “L’esperienza di Strasburgo, nuova e complessa”, ha affermato Procaccini, “in seguito è risultata notevolmente condizionata dal Covid 19. E’ diventata, cioè, un’attività un po’ diversa da quella iniziale, precedente all’esplosione pandemica. La cosa più complessa è stata quella di far comprendere di non essere dei ‘reietti’ perché di destra”, ha sottolineato l’europarlamentare. Sulla scia di questa introduzione, Procaccini ha in seguito reso bene l’idea di cosa voglia dire presentarsi al parlamento europeo come uomo politico di destra e le difficoltà di farsi comprendere sui temi più salienti. Un esempio della politica del Gruppo Ecr è stato quello nella commissione sul tema forse più divisivo: l’immigrazione. E proprio sulla questione delle emergenze, la politica portata avanti dall’onorevole Procaccini si è tradotta nell’importanza del contenimento del fenomeno migratorio, finalizzato a ridurre gli elevatissimi ‘costi’ in termini di vite umane. “Si potrebbe estendere il discorso alle Ong sotto molti altri profili”, ha spiegato Procaccini, “definendole portatrici di istanze ‘no borders’, ossia senza confini, perché gli stessi confini per loro sono errati in natura. Anche la famiglia sarebbe un limite, in natura, che teoricamente andrebbe rivisto. Ma il vero ‘filo rosso’ di quest’abbattimento dei confini sociali ed etici ha una portata immane e incide su mille questioni emergenziali, identitarie e sociali in evoluzione. Inoltre, i confini sono la protezione di ciò che amiamo, anche nel rispetto dei confini altrui e delle cose che amano gli altri. E’ il mancato rispetto di confini non protetti, ciò che fa sorgere i conflitti. Quindi”, ha aggiunto, “la frontiera di Bruxelles, il vero ‘ventre della balena’, è anche questo: l’assenza di una Costituzione europea, quindi, di una vera e propria identità, ciò che costituisce un altro limite. Allo stesso tempo, si accostano i limiti dei Trattati e la portata dell’operato della Corte di Giustizia europea, di cui ultimo esempio è stata la bocciatura del ricorso della Polonia e dell’Ungheria sui fondi del ‘Recovery Fund’, da cui sarebbero state escluse in quanto non portatrici dello ‘Stato di diritto’, secondo l’articolo 7 del Trattato dell’Ue”. Infine, toccando il tema dell’ambiente, non poteva non sorgere una riflessione sul ‘New Green Deal’, il nuovo ‘corso verde’ dell’Unione europea. E l’onorevole, sul punto, ha voluto aggiungere: “L’ambiente ci ha visto conservatori in quanto tali, per conservare la bellezza che ci circonda. Qualcuno, rimasto orfano del comunismo e del socialismo del secolo scorso, ha cercato un surrogato nell’ambientalismo, coniugato a Bruxelles come una guerra all’economia di mercato e al sistema sociale come lo abbiamo difeso nel corso del tempo. Ma l’ambientalismo è anche una giustificazione contro l’immigrazione illegale, poiché non bisogna forzare i tempi e devastare una società e lo sviluppo di una nazione, il suo sistema economico e, nel contempo, anche il suo l’ambiente”. Da questo presupposto, Procaccini ha sottolineato come, per un'azione più incisiva e determinante al parlamento europeo, “non si debba dimenticare il filo diretto e comunicativo, per non occultare le esigenze del nostro territorio. Pregnante il tema dell'ambiente, le risorse e il ‘Made in Italy’, nonché il rispetto delle differenze in un contesto di base tendente alla omogeneità. I valori che hanno una vocazione maggioritaria consentono margini di crescita esponenziali, in quanto italiani ed europei. Gli stessi europei sono animati dall’eredità ricevuta dal passato, da chi li ha preceduti. Fratelli d’Italia”, ha poi spiegato Procaccini, “ha imboccato la strada ‘giusta’. E ciò mi rende ancora più convinto di vedere lo sviluppo di Fratelli d’Italia lungo questa strada. E non deve cedere, né alla parte progressista, né nella deriva opposta. Certamente, sono stati due anni e mezzo molto intensi, con in mezzo l’emergenza sanitaria. Ma mi sono battuto per le nostre idee e per difendere l’identità degli italiani, insieme ad alcuni ‘concetti-base’, come la lotta a un’immigrazione illegale massiva, la difesa dei prodotti italiani, la conservazione di ciò che di più bello esprime l’Italia in Europa in termini ambientali. Insomma, noi conserviamo ciò che amiamo, ciò che abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri e che vorremmo trasmettere ai nostri figli. Gli anni che arriveranno saranno ancora più importanti, con le sfide energetiche e geopolitiche: noi li affronteremo sempre con il nostro spirito combattivo. Portare l’Europa sui territori è una cosa difficile, ma dobbiamo provarci. E io penso di farlo valorizzando le peculiarità del nostro territorio, operando quindi sull’energia e sulla nostra capacità di produrla con le fonti rinnovabili presenti sul nostro territorio, ma anche sui prodotti della nostra agricoltura, vero e proprio emblema del nostro ‘Made in Italy’. Sono tutti temi che, ‘a cascata’, arrivano dal nostro territorio, ma anche da molto in alto, da Bruxelles. Io mi confronto nel parlamento europeo e mi pongo la questione di tutelare ciò che amo, cercando di portare risorse e finanziamenti, ma anche rappresentando le nostre sfide culturali. Il nostro modello, insomma, è quello di una Europa che dovrebbe fare meno cose, ma farle meglio. Si deve pensare all’Unione europea rispetto a tali modelli, in quanto la stessa non intende annientarli in un ‘super-stato’ europeo”. Infine, si è catturata l’attenzione sul nuovo portale internet di informazioni in tempo reale: ‘Strade d’Europa’. Si tratta dell’ultima novità, in quanto nuovo riferimento per tutti i cittadini che vogliano essere informati costantemente e avere una panoramica sempre aggiornata sulle evoluzioni dei programmi in corso e in progetto. “Conoscere è potere. Pertanto, invito associazioni, enti locali e comuni cittadini a visitarlo”, ha concluso Nicola Procaccini. L'incontro è terminato con un vivo ringraziamento dell'europarlamentare, con l'augurio di una partecipazione sempre viva della stessa rappresentanza locale presente, assolutamente necessaria per la prosecuzione di un dialogo che parta dal nostro territorio.





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