Le
scorribande ‘meloniane’ su
temi di ‘spalla’, come quello di diventare la
‘reginetta della festa’, passa anche dalla grande attenzione della
leader di
Fratelli d’Italia per i temi di attualità, da piegare mediaticamente a quelli che sono i bisogni propagandistici del suo Partito.
Giorgia Meloni è molto brava in queste cose:
fiuta l’aria, capisce dove
andare a ‘parare’ per guadagnare il decimale che fa salire i
sondaggi, agita il
populismo demagogico e s’insinua là dove potrebbe fare più male alle
sinistre. Arrischia espressioni verbali tanto
fantasiose quanto
‘caricaturali’, quando parla di
“sirene della sinistra” che, francamente, vede solo lei. E scatena il suo
Partito ‘incazzereccio’, composto unicamente di
esponenti ‘incazzerecci’, prendendosela con una innocua, ma assai veritiera, dichiarazione di
Goffredo Bettini, il quale ha ricordato agli italiani i pericoli delle
“destre illiberali”. Eppure, basterebbe guardare
all’est dell’Europa per non prendersela, ma poi ci si dovrebbe anche ricordare delle
alleanze, delle
foto e degli
abbracci. E allora, meglio
andare al mare. Perché è proprio da quelle parti che c’è
terreno fertile per l’ennesima
protesta populista della
leader dal
‘look arcigno’ e dal
sorriso 'borotalcato'. Da quelle parti, infatti, ci sono
spiagge assegnate grazie a
concessioni che, per effetto di una normativa europea, debbono essere
ridiscusse. Ma invece di pensare a una
sana discussione sul modo migliore per
far fruttare le
concessioni a beneficio di tutti,
privati e
Stato; invece di ricordare che
le concessioni ‘scadono’ e non sono un
diritto ereditario; invece di comprendere che, quando una spiaggia
non rende, serve solamente al
notaio, che dovrà far pagare le
tasse di successione ai tuoi figli, i quali ti malediranno anche
‘post mortem’ per aver lasciato loro una
concessione che
non rende un centesimo; invece di capire che puoi gridare fin che vuoi ma,
mentre tu gridi, gli altri fanno gli
accordi e tu hai gridato per niente, tenta di
rompere i cristalli con la consueta
lirica del
‘mi naturale’. Ma tocca anche avercelo, il
‘mi naturale’. Così, per l’ennesima volta,
FdI si autocondanna a diventare un
grande Partito di un’opposizione ‘gridata’, incapace di
produrre discorso e di
formulare proposte che vadano al di là della
mera protesta, guidato da una
leader bravissima a
intercettare la ‘pancia’ del momento, ma altrettanto brava a
‘bruciarsela’. E dire che, per imparare cosa si dovrebbe fare con le
concessioni balneari, mica devi andare a sostenere quei
‘governi balneari’ che le destre nostrane, storicamente, conoscono benissimo: basterebbe osservare la città di
Rimini, dove è stata tirata su dal nulla un’industria turistica che fa paura a tutti in un territorio piccolissimo. E’ anche vero che a
Rimini c’è poca propaganda da fare contro le
“sirene di sinistra” e che le
‘destre alla Meloni’, da quelle parti, non hanno
governato mai, prendendole di
santa ragione anche alle ultime
amministrative. E’ verissimo, tutto questo. Ma tanto cosa importa, con una politica ormai
ridotta ‘al lumicino’, che confonde i
criminali con i
santi e i
santi con i
criminali? Non ci sono mai
esperti da ascoltare, né
processi riformatori di
‘lunga lena’ di cui
far tesoro, ma solamente nemici.
Ovunque e dovunque.