Renato BrunettaLa Pubblica amministrazione, con i suoi 3,2 milioni di dipendenti, è il perno della ricostruzione del Paese. E il Piano nazionale di ripresa e resilienza individua proprio nelle persone, prima ancora che nelle tecnologie, il motore del cambiamento. L’innovazione si produce con le conoscenze e le competenze che già possedete e con quelle, anche tecniche, organizzative e manageriali, che le transizioni amministrativa, digitale ed ecologica richiedono di acquisire. Ciascuno può davvero fare la differenza. Il 10 gennaio scorso è stato presentato nella sede del Dipartimento della Funzione pubblica ‘Ri-formare la Pa’: persone qualificate per qualificare il Paese’, il piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione. È iniziato un percorso importante, di ‘ricarica delle batterie’, della Pubblica amministrazione, che può contare su un investimento quinquennale di circa 2 miliardi di euro che si aggiungerà al naturale rinnovamento di competenze legato allo sblocco del ‘turn-over’ e alle decine di migliaia di nuove assunzioni necessarie all’attuazione del Pnrr. Il ministro vuole informare delle grandi opportunità che il piano offre e invitarLa a cogliere l’occasione di investire sul suo percorso professionale, anche perché questo impegno, grazie ai contratti collettivi nazionali di lavoro di cui ha fortemente voluto il rinnovo, sarà valorizzato attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione. Il piano parte da due ambiti di intervento: 1) Pa 110 e lode: grazie a un protocollo d’intesa siglato il 7 ottobre 2021 a Palazzo Vidoni con la ministra dell’Università e della Ricerca e alla collaborazione della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università italiane, ndr), i dipendenti pubblici possono iscriversi, a condizioni agevolate, a corsi di laurea, master e corsi di specializzazione di interesse per le attività delle amministrazioni pubbliche; 2) Syllabus per la formazione digitale: dal prossimo 1° febbraio, le amministrazioni cominceranno a segnalare i nominativi dei dipendenti. In base agli esiti della valutazione iniziale, la piattaforma proporrà ai dipendenti i moduli formativi, per colmare i gap di conoscenza e migliorare le competenze. Alla fine di ogni percorso sarà rilasciata una certificazione che alimenterà il ‘fascicolo del dipendente’, in corso di realizzazione anche in collaborazione con Sogei. Particolare attenzione sarà riservata alla ‘cybersicurezza’, tramite un progetto formativo in via di definizione con il ministero della Difesa. Ulteriori strumenti per la formazione permanente dei dipendenti pubblici sono messi a disposizione da Inps (Istituto nazionale per la previdenza sociale, ndr) attraverso il Fondo Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. Tra questi, il programma ‘Valore Pa’ seleziona corsi universitari di formazione proposti da atenei italiani, in collaborazione con soggetti pubblici o privati, su aree di interesse delle stesse amministrazioni, con il finanziamento delle quote di partecipazione dei dipendenti selezionati. Per garantire alta formazione e aggiornamento professionale qualificato, l’Inps mette, inoltre, a disposizione dei dipendenti della Pa l’accreditamento e il finanziamento di master universitari ‘executive’ di I e II livello. Si invita pertanto a prendere visione delle opportunità disponibili e si informa che, periodicamente, il Dipartimento della Funzione pubblica comunicherà, con una newsletter, tutte le novità che riguardano l’attuazione del piano, insieme alle altre notizie di interesse per amministrazioni e dipendenti. Nessuna riforma, nessuna innovazione può riuscire senza il contributo attivo, senza la partecipazione di chi ogni giorno lavora nelle amministrazioni. La sfida della nuova Italia si vince insieme: persone qualificate qualificano il Paese.




Ministro per la Pubblica amministrazione

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