La notizia della settimana, con vulcanica esplosione di gonadi degli
integralisti, che si schiaffeggiano il
glande a ogni
peccaminosa erezione mattutina – è la
prostata, non il
peccato - sarà la presenza (nella serata di giovedì) al fianco di
Amadeus, come co-conduttrice del
Festival di Sanremo, della favolosa
Drusilla Foer: un personaggio che sta giustamente
sterminando l’idiozia imperante a suon di intelligenza, cultura e irriverenza mai volgare, di rara capacità nel tenere il palco. Il personaggio creato da
Gianluca Gori sta prendendo in giro tutta
l’aristocratico (sic!) ‘show business’ italiano, facendo a pezzi
sottotesti, convenzioni e i vari
‘Jovanotti in tiro’, che senza avere nemmeno idea di cosa ci facciano lì, perpetrano addirittura
Franco Battiato come se non avessero
‘orecchio’. Sia come sia, a dimostrazione che
l’intelligenza e la
cultura rendono,
Drusilla Foer approderà a
Sanremo: sarà un
trionfo e
non temiamo di sbagliare. E sarà divertentissimo leggere ciò che la
demenza ‘teocratica’ riuscirà a partorire, confondendo il
transgender con l’essere
drag-queen (una forma di spettacolo che nasce addirittura con
Shakespeare), inserendo le
famiglie ‘rainbow’, la
fecondazione eterologa e
l’antiabortismo in quel gigantesco
‘shaker’ di ‘cretinerie’ che è diventata la
comunicazione di questo Paese. Non vediamo l’ora di essere
smentiti.