Serena Maffìa si reinventa, si rigenera, è sempre in trasformazione. Questi i pensieri che ci sono venuti in mente leggendo la sua nuova opera, ‘Famiglia e fantasmi’, edito da Robin Edizioni. Un romanzo dedicato anche ai ragazzi che tratta i temi della dislessia, della famiglia e della morte sempre con arguzia e ironia. L'autrice ci aveva toccato il cuore con la sua prima raccolta di poesie, intitolata ‘Il ragazzo di vetro’ (Maria Pacini Fazzi Editore di Lucca, 2005), in cui ci siamo accorti di questa poliedrica artista romana - è anche un’apprezzata pittrice - che si era già presentata sul panorama letterario attraverso le sue opere di drammaturgia, messe in scena nei teatri italiani. Oggi, Serena è cresciuta ed è diventata una donna. Già qualche segnale di maturazione era emerso con il romanzo, ‘La sua ragazza’ (BookRoad, 2020), in cui analizzava un amore ‘diverso’, in una sorta di curioso ‘ménage à trois’ condito da uno stile tra l’ironico e il graffiante. Oggi, invece, questa “penna veloce e scorrevole”, come già l’aveva definita la critica qualche anno fa, ha deciso di occuparsi di un genere a mezza strada tra il sociologico e il fantasy. Un incrocio inconsueto, a prima vista, ma non più di tanto. La vicenda inizia con una riunione di famiglia all’interno di una grande casa. Anche questa volta, c’è un personaggio ‘diverso’, ma non per le sue ‘tendenze’, questa volta, bensì perché considerata ‘strana’ dall’intero gruppo familiare: una ‘zia matta’ che, tuttavia, è la preferita dai bambini della grande famiglia, composta di ben 4 generazioni, che insieme a lei giocano e si divertono, ascoltando le sue fantasie e risolvendo il mistero in cui è immersa la grande casa bianca dalle tegole rosa che si erge sulla collina. Dopo aver conosciuto l'intera famiglia nella sua quotidianità, ecco una prima 'svolta' nel racconto: un antico mistero, da scoprire a tutti i costi, avvolge la casa. Tutti i cuginetti si alleano con la zia ‘fuori di testa’, per indagare e arrivare fino in fondo alla faccenda. Il mistero viene presto svelato, ma conduce a un epilogo in cui la Maffìa sfocia definitivamente nel genere fantasy, con uno scontro quasi ‘fanta-horror’ tra il bene e il male. Il tutto attraverso il piglio descrittivo di un’autrice che è un talento autentico del panorama letterario italiano, senza discussione alcuna. La Maffìa, infatti, può scrivere quello che vuole: da un saggio letterario (Librodroga, Aras Edizioni 2016), a un 'noir' intricatissimo (Sveva va veloce, Azimut 2009) e, persino, una sceneggiatura (è stata sceneggiatrice per Mediaset, Rai e Medusa films, ndr), con uno stile sempre divertente e creativo. E si badi bene che ‘Famiglia e fantasmi’ non è affatto un “libro per bambini”, come qualcuno sta dicendo ‘in giro’: in realtà siamo di fronte a un lavoro per tutti, meno surreale di ‘Alice nel paese delle meraviglie’, poiché mantenuto ‘in asse’ da un punto di vista sempre originale, anche nei vari ribaltamenti di ‘registro’. E’ lo spirito dell’autrice quello che conquista, capace di trascinare il lettore ovunque lei voglia tra il presente e il passato, alla ricerca di quei fantasmi che, di certo, non possono fare paura a chi possiede uno sguardo innocente e non ha mai fatto nulla di male. Insomma, ‘Famiglia e fantasmi’ è un autentico ‘gioiellino’ uscito dalla penna di un’autrice che ama produrne a getto continuo. Senza mai sbagliare un colpo.