Anche quest’anno è stato un
Natale difficile: il secondo consecutivo dall’inizio della
pandemia da
coronavirus. Tuttavia, si ricordi com’eravamo messi
l’anno scorso, con le chiusure forzate imposte dall’allora
Governo Conte 2 e i numerosi
lutti che stavano colpendo le nostre famiglie. La situazione, quest’anno, è un po’ diversa, anche se siamo ancora costretti a fare attenzione per via della
variante Omicron: una versione modificata del
SarsCov 2, assai più
contagiosa ma forse – e specifichiamo
forse - meno
severa delle precedenti. Affermiamo cautamente l’ipotesi di un
virus in via di
indebolimento, sulla base di una serie di dati da noi raccolti presso le agenzie per la salute pubblica dei principali Paesi in cui l’attuale versione del
coronavirus si è diffusa: il
National Institute for Communicable Diseases per quanto riguarda la
Repubblica sudafricana e il
National Health Service per
Inghilterra, Galles e
Scozia. Attenzione, però, a mantenere la
situazione sudafricana nel proprio
contesto: l'età media della sua popolazione è più bassa della nostra e la
Omicron sembra
meno 'potente', nei suoi effetti, proprio per questi motivi. I paragoni è meglio farli con Paesi demograficamente più simili al nostro, come per esempio la
Gran Bretagna, al fine di trarre tendenze grossomodo più attendibili per la situazione italiana. In secondo luogo, proprio i dati forniti
dall’agenzia inglese di salute pubblica sembrano confermare che la
Omicron sia più
‘leggera’ della
Delta, ma
non di molto. In buona sostanza,
SEMBRA – e lo scriviamo tutto in maiuscolo... - che si tratti di un virus che, per aumentare la propria
velocità di contagio e le sue possibilità di
replica, abbia deciso di perdere un poco di
letalità. Ma non di molto, in realtà: sempre i
dati inglesi ci dicono, infatti, che il
tasso di ospedalizzazione è più basso solamente del
20% rispetto alle
varianti precedenti. Quindi, non è ancora il caso di
abbassare la guardia. In terzo luogo, sembrerebbe trattarsi di una sorta di
‘Covid junior’. Esso, infatti, si diffonde tra persone di
età più bassa del solito: giovani e giovanissimi. Ma anche questo è un dato che può
trarci in inganno: siccome i giovani hanno
anticorpi più attivi, la patologia appare
meno dannosa o, spesse volte, addirittura
asintomatica, anche se non è detto che lo sia sistematicamente nei suoi possibili
decorsi, anch’essi assai
diversificati a seconda della carica virale. Infine, la
velocità di contagio della
Omicron: essa è
altissima. E in
gennaio arriveremo a numeri di diffusione importanti. Ma anche in questo caso è meglio
non lasciarsi ingannare: non dovremmo raggiungere i
‘picchi’ di contagio degli altri Paesi e potremmo incontrare, a un certo punto, un nostro
equilibrio, con una
curva che diventerà
‘piana’ senza
‘impennate’ improvvise o repentine. Il
virus sta
virando, come peraltro avevamo
previsto, verso le fasce più
giovani, poiché trova i nostri
anziani vaccinati. Quindi:
a) avanti con le terze dosi per tutti;
b) avanti con la vaccinazione di giovani e giovanissimi;
c) se si vaccinassero anche i
‘No vax’, essi ci farebbero un grande favore, anche se pensano che ciò non serva a niente, perché in tal modo potrebbero
dare una mano e comprenderebbero che stiamo difendendo soprattutto loro. Infine, i comportamenti da attuare durante le feste: state attenti e
non assembratevi. Quelle attuali sono festività in cui si dovrà tornare a un
distanziamento sociale molto vicino a quello della prima fase. Portate pazienza, perché forse è vero che il virus
corre di più, ma si sta
indebolendo. Si consigliano, a questo punto, le mascherine
Ffp2, che potrebbero aiutare a evitare troppi contagi: se arriveremo a
febbraio con un
equilibrio dei dati accettabile, probabilmente ci accorgeremo di essere agli
ultimi giri di questa
'giostra infernale' e la quinta ondata
dell'autunno 2022 potrebbe essere ancora più
debole, quasi come un'influenza normale. Se avremo presto
vaccini aggiornati, farmaci e
cure, allora saremo finalmente arrivati alla
fase di endemizzazione del virus. Speriamo bene e, per intanto,
buone feste per tutti. Abbiate
cura di voi.
(articolo tratto dalla rubrica settimanale GIUSTAPPUNTO! pubblicata sul sito web www.gaiaitalia.com)