Dal
26 al
28 novembre e dal
3 al
5 dicembre, una serie di spettacoli teatrali e di visite guidate a
‘impatto zero’ si sono alternati tra il centro e la periferia di
Roma, dal cuore multietnico
dell’Esquilino al polo
dell’ex Fienile di
Tor Bella Monaca. Tutto ciò è stato possibile grazie al progetto
‘Teatri in cammino: comunità plurale tra centro e periferia’, organizzato dal teatro itinerante e in cuffia di
‘Illoco Teatro’, sulle orme di
Eschilo e
Petrolini, Shakespeare e
Ballard, passando per le immortali favole di
Fedro. Un viaggio a piedi tra i grandi classici e la letteratura contemporanea. Ne abbiamo parlato con
Cecilia Carponi, direttrice artistica della rassegna.
Cecilia Carponi, grandi classici della letteratura teatrale in scena da Tor Bella Monaca al multiculturale Esquilino: da dove è partita quest’idea?
“Sia come professionisti, sia come esseri umani, noi crediamo che il teatro, arte della presenza e dell’incontro, possa essere uno strumento di coesione sociale: un ‘detonatore’ di comunità. Per questo motivo, la promozione della cultura teatrale è per noi una vera e propria vocazione. Le iniziative che portiamo avanti hanno l’obiettivo di avvicinare al teatro chi, di solito, non vi si avvicinerebbe per età, possibilità economiche o tradizione culturale. Un teatro d’arte, per essere davvero popolare, oggi deve andare nelle periferie come Tor Bella Monaca o nei quartieri multiculturali come l’Esquilino. I classici della letteratura teatrale, per la loro forza comunicativa universale e imperitura sono l’antidoto contro l’autoreferenzialità dilagante del teatro contemporaneo, perché, come diceva Calvino, classico è ciò “che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”.
L'evento è gratuito e a 'impatto zero': come funziona la tecnologia del teatro in cuffia a livello di fruizione?
“Si tratta di una tecnologia straordinaria, che abbiamo scoperto grazie a una collaborazione con Marcello Cava e Teatro Mobile. L’audio in cuffia consente di portare il teatro potenzialmente dappertutto, senza l’impatto invasivo di allestimenti fissi, dell’amplificazione e così via. Si tratta di una tecnologia agile e leggera, perfetta per spettacoli itineranti in luoghi non convenzionalmente deputati al teatro, dai reticolati urbani ai siti archeologici. Gli attori vengono microfonati con archetti wireless, a loro volta captati da piccoli ricevitori mobili; la regia, anch’essa mobile e leggera, consente di utilizzare musiche, tracce audio preregistrate e altri strumenti di scenografia. Entrambi i segnali vengono inviati alle cuffie wireless, ovviamente igienizzate dopo ogni utilizzo e protette da ‘copricuffia’ ecologici, che vengono consegnate agli spettatori prima della performance”.Il teatro, quindi, non vive solo ‘in teatro’ e non soltanto nella tradizione del passato: come si pone ‘Illoco Teatro’ rispetto alle innovazioni tecnologiche e di stampo culturale che si prospettano per il teatro del futuro?
“Amiamo ogni forma di teatro che sappia riallacciarsi alla vita attraverso la bellezza. Il teatro di figura e di immagine che caratterizza le nostre produzioni ci consente di uscire dai luoghi deputati, di incontrare le persone nei parchi, di fare spettacoli open-air che divertano i bambini e commuovano gli adulti. L’innovazione tecnologica in ambito teatrale ci stimola a sperimentare nuovi linguaggi. A essa ci approcciamo con lo stesso atteggiamento con cui lavoriamo sul clown, con le maschere o con gli oggetti: cercando di intuirne il potenziale, senza mai mettere in secondo piano l’asse drammaturgico e, soprattutto, il punto di vista del pubblico. Oltre al teatro in cuffia, nell’ultimo anno ci siamo dedicati alla ripresa ‘live’ in scena, con videoproiezione simultanea, per lo spettacolo ‘U.mani’, che ha già ricevuto un premio e una menzione speciale. Finora, abbiamo fatto meno di dieci repliche in festival e rassegne, ma ci piacerebbe riportarlo a Roma per una lunga tenitura”.
Quali sono i prossimi progetti della vostra compagnia?
“Nell’ultimo anno, la nostra attività è incrementata enormemente. Nel 2022 abbiamo già in programma una nuova rassegna di teatro in cuffia, che realizzeremo in collaborazione a Teatro Mobile nei territori della Regione Lazio. Stiamo inoltre lavorando alla distribuzione del prossimo anno, con i tre spettacoli che abbiamo in repertorio: ‘Le voci’, ‘Lumen’ e ‘U.mani’. Grazie a una serie di residenze stiamo lavorando alla nostra prossima produzione di teatro ragazzi, ancora inedita, dal titolo ‘L’anima smarrita’, incentrata sull’utilizzo della lavagna luminosa che abbiamo avuto modo di testare durante la produzione di ‘Rebus’, realizzata allo Spazio Rossellini con gli studenti de ‘La Sapienza’. Infine, c’è un progetto di messinscena a cui ruotiamo intorno da qualche anno, sui sogni e sull’inconscio, che speriamo di realizzare nel corso del prossimo triennio”.