E’ un po’ singolare la linea politica assunta dalla leader di
Fratelli d’Italia, on.
Giorgia Meloni. Ella afferma di non essere contraria ai
vaccini, ma di essere contro il
Green Pass. E già tale affermazione, in regime di
emergenza sanitaria, appare
poco comprensibile per una forza politica, anche se di
opposizione, dato che non è possibile combattere una
pandemia con un unico strumento, quasi cercasse una via di mezzo tra
Jair Bolsonaro e
Matteo Bassetti. Una via di mezzo che, francamente,
non esiste. Ma a prescindere da ciò, è ancor più singolare giudicare l’applicazione di un
certificato di avvenuta vaccinazione in quanto metodo di
radicalizzazione del dibattito. Innanzitutto,
Giorgia Meloni dimentica – e lo ha dimenticato anche il collega
Massimo Franco, che l’ha intervistata alcune sere fa a
‘Porta a Porta’ su
Rai 1 - come la
minoranza ‘No vax’ fosse scesa in piazza più volte ancor prima del
Green Pass, al fine di contestare l’uso delle
mascherine come strumento di profilassi. Già allora erano emerse numerose
contraddizioni, condite da
teorie complottiste e
roboanti minacce indirizzate in più direzioni. Bastano i video del chimico
Barbascura su
Youtube a dimostrare un
‘approccio protestatario’ assai precedente all’introduzione dei
Green Pass. Insomma, oltre alle
‘tempistiche’, regolarmente inesistenti o sempre poco calcolate da parte delle forze della
destra italiana, porre sullo stesso piano una cittadinanza che ha fatto
sacrifici e che si è comportata disciplinatamente rispetto a gente che ha
minacciato e
aggredito i giornalisti, o che si è comportata in una maniera a dir poco
allucinante, significa
non rispettare quell’85% di persone che si sono vaccinate accusandole, indirettamente, di essere un
gregge di pecore. Si tratta, invece, di una larga
maggioranza di italiani che hanno dimostrato
moltissimo coraggio. Ed è proprio
grazie a loro se, oggi, il nostro Paese viene preso come
esempio da più parti. Dispiace affermarlo, ma le nostre
destre politiche si dimostrano, ancora una volta,
inadeguate e
in ritardo. Accusare il
Governo Draghi e,
per continuum, il
Governo Conte 2 di aver radicalizzato il dibattito e di aver
cercato lo scontro, significa affermare una
menzogna grossa come una casa, sia nella ricostruzione delle
tempistiche, sia per
l’atteggiamento con cui le
destre italiane hanno approcciato quasi tutti i confronti.
Giorgia Meloni sta semplicemente giocando a
ribaltare la ‘frittata’, utilizzando il medesimo
metodo ‘sofistico’ con il quale
complottisti e
antivaccinisti stanno accusando
l’universo mondo di essere agli ordini di
pedosatanisti ‘rettiliani’, segretamente già sbarcati sulla Terra e impegnati a conquistare il
dominio sull’intera
razza umana. Limitarsi a
ribaltare le tesi altrui senza
proporre alcunché, al solo fine di scaricare tutte le colpe sulla
maggioranza di governo, è un modo alquanto
misero e
strumentale di
fare politica. Nel
marzo 2020, quando le forze che sostenevano il
Governo Conte 2 stavano
minimizzando il possibile arrivo del
Sars-Cov2 in
Europa, l'on.
Meloni fu la prima esponente a ipotizzare un duro
lockdown per tutto il Paese, dimostrando un
gran ‘fiuto’. In seguito, quando purtroppo la pandemia ci ha poi raggiunti veramente, anche
Giorgia Meloni non ne ha più
‘azzeccata’ una, al fine di
lucrare consensi correndo dietro a ogni
mal di pancia e a ogni
lamentela, anche la più
immotivata, forse pensando che ciò le avrebbe portato vantaggio. La qual cosa avverrà solo in
minima parte, data l’esistenza di tutto un mondo
cattolico-moderato che
a destra non si sposterà mai, anche a costo di
astenersi in massa dal voto. E’ vero, invece, l’esatto contrario: sono stati proprio
Matteo Salvini e
Giorgia Meloni a
inseguire a lungo i ‘No vax’, pensando che ciò potesse provocare un
effetto di trascinamento a vantaggio delle loro compagini politiche, secondo un ragionamento
opportunistico e a
‘corto raggio’. Le minacce di una
“Norimberga 2” per i
giornalisti, noi le ricordiamo come precedenti all’avvento del
Green Pass. Così come ricordiamo i
video complottisti basati sul nulla, fatti circolare con
milioni di visualizzazioni, fino a impegnare molti
siti e intere
redazioni in un faticoso lavoro di
‘debunking’. Sin dall’inizio di tutta questa vicenda, sono state le
destre a
rimestare nel ‘torbido’ con atteggiamenti assai vicini allo
‘sciacallaggio’, fondati su un
cinismo totalmente
strumentale e
maligno, che ha letteralmente
avvelenato il dibattito. Raramente un esponente della maggioranza - quella attuale ma anche quella dell’esecutivo guidato da
Giuseppe Conte - è caduto nella
‘trappola’ delle provocazioni. Al contrario, sono le
forze sovraniste quelle che si sono schierate per
squadre e in
falangi di protesta: chi si è vaccinato non ha mai organizzato né
cortei ‘pro vax’, né ha mai fondato appositi
gruppi su Facebook o altri
social network. Accusare
l’85% della popolazione che si è ben comportata e si è dimostrata molto
paziente nei confronti del
‘can can’ provocato dalle
forze reazionarie, non porterà molta fortuna alla signora
Meloni. E nemmeno al signor
Matteo Salvini. E ciò sarà dovuto
all’immaturità delle destre italiane, ancora oggi incapaci di cogliere il
‘cuore’ dell’elettorato italiano, oltreché perennemente impegnate a
confondere i cittadini, sperando che gli italiani non ricordino mai niente. Ci penseremo noi a raccogliere questi
due anni di slealtà e
bassezze scagliate
in tutte le direzioni. Tutto ciò è un vero peccato, perché i tempi per un
esperimento ‘gentiliano’, che portasse al governo del Paese una
destra moderna, basata attorno ad alcuni fondamentali princìpi di
legge e
ordine, sembravano ormai
maturi. Ancora una volta, la malsana abitudine di
ricercare ‘parafulmini’ su cui scaricare ogni responsabilità, diretta o indiretta, per fatti che molto spesso hanno
cause totalmente oggettive o
a sé stanti, ha finito col
limitare l’azione delle destre italiane, ancora malate di un
rancore ideologico che cerca un
nemico unificante sempre e comunque, a cominciare dagli
immigrati. La
‘partita’ della signora
Giorgia Meloni non è ancora
perduta. Ma se si continua a
fomentare odio ideologico e a
'sfornare' forzature o
menzogne, denunciando unicamente le
responsabilità altrui anziché impegnarsi a delineare un possibile
orizzonte dell’Italia ‘post pandemia’, rischia di
‘impantanare’ le destre italiane rinchiudendole, ancora una volta, nel consueto
‘recinto’ delle
politiche di retroguardia, incapaci di liberarsi dai
fantasmi del passato.
(articolo tratto dalla rubrica settimanale GIUSTAPPUNTO! pubblicata sul sito web www.gaiaitalia.com)