Giovanna Albi"La violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione da esse compiuto in quest'ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia". Così Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, in occasione della ‘Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne’ dello scorso 25 novembre. Sono parole molto importanti, che il dipartimento #DonneUnite: Osservatorio antiviolenza del movimento Uniti per Unire (UxU) con tutte le associazioni, comunità e università aderenti in 80 Paesi condivide pienamente. La voce di #DonneUnite impegnate tutti i giorni e non solo il 25 novembre a favore delle donne per il rispetto reciproco tra generi si è concretizzato, a livello internazionale, con recenti iniziative a favore delle donne afghane, in Ucraina, in Russia, nei Paesi dell'est e in quelli arabi. "La lotta contro la violenza di genere”, scrive in una nota Marika Campeti, scrittrice e coordinatrice del dipartimento #DonneUnite di UxU, “dev’essere costante: un impegno in nome della vita, del rispetto e della civiltà. Ogni forma di violenza è una violazione dei diritti umani. Noi diciamo basta a tutto ciò. E per farlo, lo scorso 25 novembre ci siamo riunite a Tivoli, al palazzo del Seminario, per affrontare l'argomento insieme alla collega scrittrice Gea Petrini. La giornata contro la violenza non può essere solo la ricorrenza del 25 novembre, ma ogni giorno. Pertanto”, prosegue la Campeti, “il nostro osservatorio, #uniticontrolaviolenza, proprio in questi giorni sta lanciando l'iniziativa ‘Una Giornata al mese contro la violenza. Raccoglieremo le testimonianze degli operatori e volontari, professionisti e vittime, per rendere il ‘Codice Rosso’ sempre più operativo e pratico, funzionale e personalizzato. Inoltre”, aggiunge, “lancio un appello alle donne di provenienza estera in Italia: avete diritto al rispetto e alla vita dignitosa. E noi siamo pronti a sostenervi. Sappiate che è possibile un futuro senza violenza tramite la consapevolezza, l’informazione, la condivisione e la prevenzione. Tutte le iniziative sono necessarie: dalle manifestazioni ai laboratori, dai convegni alle iniziative di protesta”, concludono le altre coordinatrici dell'Osservatorio ‘Uniti contro la violenza UxU’, Natalia Siassina, presidente dell’associazione ‘Vitaru’ e la dottoressassa Natalia Inès Cleo Demagistre, coordinatrice della commissione psicologi dell’Amsi. Infine, il presidente di Amsi e Co-mai, il professor Foad Aodi, nell'esprimere sostegno e solidarietà a tutte le donne nel mondo, compreso le migranti e le rifugiate, bambine e spose, ha ricordato che “durante la pandemia, per motivi di stress, ansia, depressioni, disoccupazione e difficoltà economiche varie, sono aumentate le violenze domestiche segnalate allo sportello Amsi ,Co-mai e Uniti per Unire, del 35% in Italia, tra donne straniere e italiane. Quasi lo stesso incremento”, ha aggiunto Foad Aodi, “si è registrato anche nei Paesi arabi, in quelli dell’Europa dell'est, in Cina, Sud America e Africa. Nello stesso tempo”, ha concluso Aodi, “è aumentata di molto anche la consapevolezza che bisogna reagire ed essere uniti per contrastare il fenomeno della violenza a livello internazionale, che non ha religioni, né cultura, ma nasce dall'ignoranza, dal maschilismo cieco e da profonde crisi d'identità”.





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