Marta VolterraDopo aver accostato il barocco al bluegrass e a Brahms, il tango a Mozart e i grandi classici al rock, non disdegnando il ‘pop’ - si pensi alla collaborazione con Mike Mills dei Rem - il Rome Chamber Music Festival torna in Italia per la prima volta nel luogo che ha segnato il debutto, nel 1994, del suo direttore artistico, Robert McDuffie: l’Auditorium della Conciliazione di Roma. Quattro concerti il 21, 23, 24, 25 novembre 2021 e, per la prima volta, una data speciale presso il Salone dei Cinquecento in piazza della Signoria, a Firenze, il 22 novembre. Tutto questo per festeggiare i 18 anni di un festival unico nel suo genere: un’eccellenza internazionale nel panorama dei festival musicali, sulle note di tre straordinari innovatori della musica di tutti i tempi e di altri autori di capolavori quali Chausson e l’esule Castelnuovo Tedesco. Dopo un anno di silenzio dovuto alla pandemia, il Rome Chamber Music Festival riparte così da Ludwig Van Beethoven, ma anche da Frank Zappa e Leonard Bernstein - tre musicisti in contrasto creativo con la loro epoca, tre anticonformisti moderni, che hanno arricchito con le loro invenzioni il gusto del pubblico, capaci di rompere schemi e barriere sociali e culturali. Un programma d’eccezione che gioca, unisce e combina l’originalità dei brani con una staffetta di appuntamenti in compagnia di 10 maestri di chiara fama insieme a 30 giovani talenti e professionisti. Quattro diverse serate all’Auditorium della Conciliazione di Roma, vero e proprio tempio della musica classica e una serata speciale di beneficenza nel Salone dei Cinquecento del Vasari in piazza della Signoria a Firenze, con musicisti di fama mondiale scelti dal violinista Robert McDuffie per cimentarsi in un dialogo con il pubblico attraverso la musica da camera. Si parte il 21 e 22 novembre 2021, rispettivamente a Roma e Firenze, nel segno di Ludwig van Beethoven, di cui nel 2020 si sono festeggiati i 250 anni dalla nascita: la serata ha inizio con il Quartetto per archi in do maggiore, op. 59 - n. 3, 'Razumovsky' con Lawrence Dutton, violista dell’Emerson String Quartet e coach di questa edizione del festival e, al violino, la giovanissima Aubree Oliverson, che si sta affermando come una delle più promettenti violiniste americane. A seguire, il Concerto per violino, piano e quartetto d’archi di Ernest Chausson, affidato al maestro Robert McDuffie. Si prosegue il 23 ottobre di nuovo all'Auditorium della Conciliazione con un'intera serata dedicata a Beethoven e le sue sinfonie: per prima, la Sinfonia n. 1 in do maggiore, op. 21, arrangiata per pianoforte, flauto e archi; viola e basso aggiunti dalla partitura sinfonica con il maestro McDuffie al violino e, al piano, Elena Matteucci, titolare della cattedra di pianoforte e del biennio sperimentale di Pianoforte e Musica da camera al Conservatorio 'A. Casella' dell’Aquila e coach del festival. La serata proseguirà con il Settimino in mi-bemolle maggiore, op. 20 di Beethoven, con il ritorno di Lawrence Dutton alla viola: sul palco insieme a lui, la clarinettista e coach di questa edizione, Letizia Elsa Maulà, Guglielmo Pellarin - primo corno dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia - e Valentina Scheldhofen Ciardelli al contrabbasso. A Leonard Bernstein, che negli spazi dell'Auditorium della Conciliazione si esibì nel 1989, è dedicata la serata del 24 novembre con le sue Arie e Barcarole per mezzo soprano baritono e pianoforte a 4 mani, cantate da Thomas West e Mary Rice e con il coach, Michael Barret, prestigioso direttore d’orchestra, al pianoforte. In programma, la stessa sera, il Quintetto per chitarra e archi op. 143 di Mario Castelnuovo-Tedesco, con la coach Renata Arlotti alla chitarra. Grande e doppio finale il 25 novembre: aprirà la serata il Concerto per pianoforte n. 4 in sol maggiore, op. 58 arrangiato per pianoforte e il Quintetto d’archi di Beethoven, ricostruito da Hans-Werner Küthen dal manoscritto inedito, con al pianoforte Andrea Lucchesini, coach di questa edizione. Il programma si arricchisce con la presenza di Bob Lennon, giovane artista dell’hip hop proveniente dalla Georgia, quindi dal profondo sud degli Stati Uniti, a Roma per la prima volta con le sue sonorità contemporanee, venate di reggae e melodia e l’omaggio a Frank Zappa con Luca Sanzò alla viola e, al contrabasso, Valentina Scheldhofen Ciardelli, profonda conoscitrice del geniale compositore americano – di cui ha iniziato a trascrivere e arrangiare la musica all’età di 11 anni. A 50 anni dalla pubblicazione di 'Fillmore East - June 1971', spettacolare album live del gruppo The Mother of invention di Zappa, con la partecipazione straordinaria di John Lennon e Yoko Ono, il Rome Chamber Music Festival si chiude così con una serata omaggio che celebra il ritorno della musica dal vivo. “Dal 2003", dichiara il direttore artistico del festival, Robert McDuffie, "ogni anno il Festival propone un programma multiforme di capolavori della musica da camera di tutti i tempi, interpretati da artisti di fama internazionale e stelle nascenti. Per noi è fondamentale abbattere l’idea che la musica classica sia un oggetto d’antiquariato per così dire e quindi, da direttore artistico, cerco di fare accostamenti che potrebbero sembrare azzardati, ma che invece comunicano bene lo spirito che ci anima. Quest’anno il grande Beethoven festeggia il suo compleanno insieme a un mio personale amico, Bernstein, un genio che mi ha influenzato profondamente sin da quando lo conobbi giovanissimo. Frank Zappa è la ciliegina sulla torta perché la sua accurata formazione musicale non lo ha trasformato in uno 'zombie della musica colta' (per usare una sua felice espressione), bensì gli ha permesso di comunicare con il mondo del pop in maniera intelligente, ironica e libera. Questi sono i valori in cui crediamo. Il Rome Chamber Music Festival", prosegue Jacopa Stinchelli, coordinatrice della manifestazione, "è una fondazione non profit che necessita del sostegno di sponsor e amici. Anche grazie a loro cerchiamo di raggiungere il nostro obiettivo: invitare in Italia interpreti di fama consolidata e giovani virtuosi da tutto il mondo, al fine di offrire un evento di altissima qualità culturale e profonda utilità sociale. In particolare, quest'anno un sincero ringraziamento va a Italy Sotheby's International Realty, leader nel settore immobiliare in Italia, che ha deciso di sostenere il nostro progetto condividendone gli obiettivi, primo tra tutti la diffusione della cultura e del talento di giovani artisti. Come sponsor, sosterrà infatti sia la conferenza di lancio del 29 Settembre a Firenze sia la serata inaugurale del 21 Novembre a Roma. Ringraziamo anche l'Ambasciata U.S.A. in Italia per il suo sostegno negli anni e De Simone & Partners con cui abbiamo uno storico sodalizio da oltre dieci anni. Quest'anno infine salutiamo con gioia una bellissima collaborazione con Il Comune di Firenze- Assessorato alla Cultura che, con l'aiuto fondamentale dell'Associazione Toscana U.S.A., accoglierà il Rome Chamber Music Festival in Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento del Vasari per una serata di beneficenza il 22 novembre 2021. Un sincero grazie di cuore".





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