l nuovi report relativi
all’epidemia da
Covid 19 ci dicono una cosa molto chiara: più di
10 milioni di
italiani sopra i
12 anni non hanno fatto neanche la
prima dose di
vaccino. E tra questi,
3,5 milioni sono
over 50. Ora, sembra essere ormai stabilito il fatto che i
vaccini diano una
copertura dal
virus che si aggira attorno
all'88%. E’ vero che
anche tra i vaccinati si sono verificati alcuni casi di
Covid. Ma è altrettanto vero che il
90% degli attuali
ricoveri in
terapia intensiva è composto da
non vaccinati. Da questa fotografia emerge che i cosiddetti
‘No-vax’ sono una
minoranza in grado di generare un’autentica
frattura sociale. Non si tratta di persone
contrarie solamente ai vaccini, bensì di un
nucleo sociale assolutamente
ingiustificato, perché
negare l'evidenza è solamente un
sintomo di pazzia. I
social network acuiscono il problema, svolgendo una funzione da
‘sfogatoio’ generalizzato che cerca
risposte immediate a
sfondo pulsionale. Un fenomeno che siamo costretti a sopportare anche a causa del collasso del mondo della
cultura e di quello della
scuola, non più in grado di formare delle menti autenticamente
critiche, in cui prevalgano
informazioni fondate. Dovrebbe esser fatto notorio che la
libertà ha il suo limite nel momento in cui
danneggia quella degli altri. Ma
rivendicare la libertà di diventare dei
potenziali untori significa solamente essere
schiavi di
convinzioni infondate, per non dire
errate. Pertanto, noi non siamo così sicuri che si tratti di persone che
desiderino davvero la libertà. Quest'ultima, infatti, non è affatto un
desiderio, bensì una semplice
libertà ‘declamata’. E una libertà solamente declamata è sinonimo di
arretratezza, perché le nostre idee e convinzioni dovrebbero sempre esser poste
al vaglio dell’esperienza accettando, senza
rimozioni, anche i
responsi negativi. Il
Covid 19, insomma, non è una
questione di libertà, ma di
natura. Ma anche in questo caso, la realtà molto complessa di una
pandemia planetaria dovrebbe allargare le nostre menti, non rinchiuderle tra
paure e
pregiudizi discendenti diretti della
malafede. La
natura non è né
buona, né
cattiva: essa è totalmente
indifferente nei confronti dell’umanità. Non dovremmo neanche chiamarla
‘Madre natura’, perché essa, più che altro, è sempre stata soprattutto una
‘matrigna’, che ci ha sempre considerati solamente un
‘tassello’ degli
ecosistemi terrestri. E
niente di più.